(nella foto gli occhi di Peter)
Jake guardò la sua migliore amica allontanarsi ancora per un po'. Poi torno a rivolgere la sua attenzione a Matthew.
"Abbiamo un piano, vero?" gli domandò.
Lui gli rispose con uno sguardo storto. Uno dei suoi indecifrabili sguardi storti.
Jake non sapeva mai come comportarsi con quel ragazzo, non era come con Allison, facile come respirare, c'erano delle volte in cui avrebbe voluto sforzarsi di essere suo amico, altre in cui avrebbe voluto strangolarlo, altre in cui lo colpiva con il suo strano senso dell'umorismo e altre ancora in cui non riusciva proprio a decifrare le sue espressioni.
"L'obbiettivo è attirare l'attenzione per un po' giusto? Quindi presumo che dovremmo" il biondo si fermò, come per cercare una parola "Fare casino?"
"Certo, ma questo non significa fare a pezzi la nostra scuola, dico bene?" controbbatè lui.
"Quanto lo vorrei..." dice lui con occhi sognanti.
Dei passi e del vociare arrivarono sommessi, prima di dare il tempo alla conversazione di continuare.
Jake afferrò Matthew per un braccio, trascinandolo verso una porta lì vicino, che sapeva essere un deposito degli attrezzi per la pulizia. L'altro ragazzo soffoco un gemito di dolore e si accorse troppo tardi di averlo preso per il braccio sbagliato.
Scusa
La porta dello sgabuzzino aveva una piccola grata e videro delle ombre passare, accompagnate da un vociare confuso.
"Qui non c'è niente, torniamo indietro!" esclamò qualcuno dalla voce dura. Dopo aver sentito i passi allontanarsi ed aver aspettato ancora qualche minuto uscirono allo scoperto.
Appena nel corridoio il cellulare di Jake squillò per un messaggio. Matthew lo guardò sgranando gli occhi e lui si affrettò ad accenderlo disattivando la suoneria. Aprì anche il messaggio, era di Ashley.
-Jake, non sei fuori, sono preoccupata-
E poi un altro.
-Torno dentro a cercarti-
Le sue mani ebbero un tremito e il cellulare gli sparì tra le mani con un bagliore. Fortunatamente Matthew non lo stava guardando. Jake si sforzava di dare a vedere che non aveva problemi di controllo dopo tutti quel tempo, ma alcune volte le cose gli sparivano ancora tra le mani.
"Lo hai messo via?" disse Matthew girandosi verso di lui.
"Si" rispose frettolosamente, beccandosi un sopracciglio inarcato. "Era Ashley, è tornata a cercarmi, la dobbiamo trovare" continuò.
"Non so se lo sai ma abbiamo altre priorità" fece il biondo acidamente.
"Bene! E non so se lo sai, ma noi dovremmo proteggere gli Ordinari!" esclamò lui "Soprattutto quelli che amiamo..." aggiunse abbassando la voce.
"Amiamo?! Jake non venire a parlarmi di amore, non a me" il volto di Matthew stava lentamente cambiando da solo un po' infastidito a totalmente irato "Potrò anche non sapere cosa sia l'amore di una famiglia, ma non pretendere di sapere cos'è l'amore con la A maiuscola; non venire a dirmi che la ami quando l'unica cosa che avete fatto è stato limonare sotto effetto di alcool, non lo fare..."
Rimase completamente scioccato da quelle parole, non capiva perché avesse avuto una tale reazione, e di alcune frasi non capiva nemmeno il senso.
Qualcosa successe dentro Jake. Non avrebbe saputo dire perché disse quelle cose, perché quel fiume di odio lasciò le sue labbra, ma lo fece comunque.

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The Gift
FantasyÈ strano come appoggiare la mano su un fornello acceso senza farsi un graffio possa cambiare tutto il tuo mondo. Di come possa svelare pericoli che nella tua città non credevi esistessero. Allison manifesta dei poteri che stravolgono la sua realtà...