22. Serata di gala con sorpresa

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(pubblico ad orari strani lo so, ma quando dicevo capitolo esplosivo ieri dicevo letteralmente, divertitevi 🙂)

La missione è un ballo.

O come la chiama, e l'ha chiamata per tutto il giorno, Andy, è una serata di gala.

Fatto sta che mentre trasformo i miei ricci in boccoli morbidi, con una piastra trovata tra le cose di Lauren, mi sembra sempre di più di star per andare al Ballo del Ceppo. Nonostante sia quasi Pasqua e non Natale.

Mi riecheggiano nella testa tutte le spiegazioni ed istruzioni radunate durante il giorno.

La voce allegra di Gavin che spiega cos'è un Catalyst. Come dice la parola, è un catalizzatore, vuol dire che accelera una reazione, in questo caso la produzione di energia... Ooh non guardatemi così, vi basta sapere che ora nell'Allenaza sono in uso Catalyst di un modello nuovo, e che quelli vecchi sono considerati altamente rari, il problema è che sono anche molto esplosivi, uno di questi è capitato nella mani di un Ordinario collezionista di questo tipo di cose...

Andy che prende parola. Sostanzialmente noi dobbiamo recuperarlo, solo che non siamo gli unici interessati, e gli Ordinari che sanno non fanno distinzioni alle loro serate-mostra, per questo spesso vengono graziati dalla maggior parte dei Rivoluzionari.

E tutto questo solo nel pomeriggio di ieri passato a gironzolare per San Francisco, aspettando il treno per tornare a casa.

E poi ancora, oggi. Ci penserà l'Alleanza a procurarci i vestiti adatti, vengono anche gli York dal Quartierino e ognuno ha un compito preciso, ma di quello parleremo più tardi.

Finisco di piastrarmi i capelli, ammirando il risultato, ora invece di sembrare un cespuglio sono come onde morbide color cioccolato che mi scendono lungo la schiena.

Esco dal bagno, ritrovandomi davanti Gavin, che sta poggiando un abito - verde, noto compiaciuta - sul mio letto, cioè il letto di Lauren, ma che è provvisoriamente occupato da me.

Arroscisce alla vista di me, con indosso soltanto un top sportivo e i pantaloni della tuta.

"Io... ehm... Dovevo solo portarti questo" balbetta, ritraendosi rapidamente verso la porta "Ora vado"

Rido appena, cercando di metterlo a proprio agio. "Gavin, aspetta" lo fermo, prima che possa uscire.

Si porta nervosamente una ciocca dei lunghi capelli biondi dietro ad un orecchio, tenendo bassi gli occhi color caffè.

"Perché sei voluto venire qui con noi?" chiedo, con sincero interesse.

Si sfrega una mano sulla testa. "Voglio bene a zia Amanda, per quanto possa essere difficile da credere, ma negli ultimi tempi si sta facendo molto, molto, protettiva, credo sia un riflesso del fatto che sto raggiungendo l'età di sviluppo del Dono e quindi ha paura che non possa più tenermi sotto controllo... " la sua mano si alza di scatto a sistemare gli occhiali, caduti un po' più giù sul naso.

Sta per ripartire a spiegare ma lo interrompo con una mano."Ho capito" dichiaro, sorridendo "Volevo solo fare chiarezza su alcuni punti"

Se possibile diventa ancora più rosso. "Oh no! Non ero qui per spiarvi o cose così! Affatto!" esclama.

"Lo so" ribatto "Adesso"

Gli faccio un piccolo occhiolino, indicando il vestito sul letto e lui si fionda fuori dalla stanza, senza nascondere un piccolo sorriso.

Mi avvicino al materasso, sollevando finalmente il vestito per dargli un'occhiata. Non che sia una di quelle che vanno avanti a pantaloni e maglietta, però alcuni abiti non sono proprio il mio genere. Fortunatamente questo lo è.

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