21.

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Era  l'ennesima  notte  che  dormiva in  quel laboratorio, ormai vi stava rinchiusa giorno e notte senza mai uscirne. Il capo supremo la lasciava lì da sola mentre lui era intento a svolgere altre attività, forse più importanti forse meno, lei non gli aveva mai chiesto nulla, lei non voleva sapere nulla. La ragazza restava lì da sola con un mucchio di lavoro da svolgere e quella importante missione che le era stata affidata. Studiava tutto il giorno e non vedeva più Jason da molto ormai e le mancava, nonostante tutto le mancava moltissimo ed era convinta di mancare anche lei a lui, almeno un po', avevano condiviso moltissime cose insieme, come poteva non mancargli? Ma il ragazzo dagli occhi blu come il mare non l'aveva mai cercata, mai una volta era andato a trovarla lì e lei cominciava a chiedersi se per caso non gli fosse successo qualcosa di grave o forse era semplicemente il fatto che non voleva venire a trovarla, forse lui non sentiva la sua mancanza tanto quanto la sentiva lei, forse a lui non importava così tanto di lei, forse quel muro che lui aveva costruito aveva rovinato il loro rapporto per sempre e lui adesso non l'amava più, nemmeno un pochino. Si costrinse a non pensare a quelle cose. Jason era solo molto impegnato e non aveva tempo per raggiungerla o per pensare a lei, quando si sarebbe liberato un po' dai suoi doveri sarebbe immediatamente corso lì per rapirla e portarla lontano, dove nessuno li avrebbe mai più ritrovati. " Agatha, sognare è troppo bello, sei chiusa qui come lui e non ve ne potete andare via come e quando vi piace. Lui sta lavorando, obbedisce al capo supremo non pensa di certo a te, non gli importa di te. Stupida ragazzina, come fai ad essere ancora così ingenua? La vita non ti ha insegnato niente? Per queste persone non sei nulla e per lui vali meno di zero". Era una voce nella sua testa a pronunciare quelle parole, la voce della ragione, la voce della saggezza, la voce della verità, già perché la verità era che lui la odiava e non l'aveva ancora  perdonata. Quello che Agatha non sapeva era che Jason, invece, veniva tutti i giorni al laboratorio da quando si era rinchiusa lì dentro sepolta sotto una montagna di lavoro però le guardie non l'avevano mai fatto entrare e lui se ne tornava tutti i giorni alla sua abitazione, solo e sconsolato senza Agatha che gli teneva compagnia e lo riempiva di gioia e di allegria. Non aveva modo di mettersi in contatto con lei ed erano giorni ormai che non la vedeva e sentiva terribilmente la sua mancanza, lui l'aveva perdonata, da quando non la vedeva più aveva capito di amarla ancora e che non riusciva a vivere per così tanto tempo senza di lei, lui nella sua testa l'aveva perdonata ma a lei non l'aveva ancora detto. Non andava nemmeno più a lavorare ormai, tutte le sue energie erano concentrate a trovare una soluzione per rivedere lei, per entrare nel laboratorio e condurla fuori, farle respirare un po' d'aria fresca, averla tutta per sé. Anche quel giorno era lì, fuori dal suo laboratorio che tentava di entrare e due guardie, le stesse guardie che vedeva tutti i giorni, gli sbarravano la strada. 

- Lei non può entrare senza un permesso da parte del capo supremo e interrompere gli esperimenti condotti dalla signorina Agatha-                             

- Ma quali esperimenti? Voi la state schiavizzando, sono due settimane ormai che non esce da questo laboratorio. Lavora tutto il giorno e tutta la notte, fatemi entrare- protestò lui.

- Torni con un permesso e la faremo entrare-

- Io non vi basto come permesso?-

- Torni con un permesso e la faremo entrare- Rispose l'altra guardia.

Jason moriva dalla voglia di tirare un pugno ad entrambe le guardie ed entrare in quel maledetto laboratorio, ma si trattenne, fece un bel respiro e guardando le due guardie riprese a parlare : - Eccovelo il permesso; alla sala d'arrivo si sta verificando un putiferio; è arrivata una nuova ragazza che sembra delirante, non smette un attimo di urlare e sta scatenando il panico tra i dottori, io e Agatha, in quanto emissari di Andrew Star, possiamo arrivare dove lui non riesce, dobbiamo intervenire perché il capo supremo è occupato. Lasciatela uscire-

Domani è un altro giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora