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Una settimana esatta dopo Agatha era sdraiata sul pavimento della prigione, aspettava il momento della sua esecuzione fissata per mezzogiorno. Sapeva che c'erano state varie rivolte dal giorno in cui Andrew Star aveva annunciato la sua morte, ma sapeva anche che Zoe e gli altri stavano bene. In quella settimana Matthew andava a trovarla regolarmente in prigione. Le portava da mangiare e sotto il piatto nascondeva sempre le lettere di Zoe. Tramite quelle Agatha aveva saputo che si era stabilita nell'abitazione di Hailey e dormiva nella camera in più che era libera. Stavano tutti bene e nessuna guardia andava a disturbarli. Ogni tanto passava anche nella loro abitazione ma la trovava sempre uguale al giorno in cui se n'era andata. Jason non era ancora tornato e non sapeva perché. Nel complesso erano sempre le solite notizie. Tramite le lettere della sorella riusciva a tenersi informata su quello che succedeva fuori. C'erano state altre rivolte quella settimana e avevano perso altri 10 ragazzi. Il capo supremo stava cercando di limitarsi per perderne il meno possibile. Ma a cosa sarebbe servito? Tanto sarebbero tutti morti nella pioggia di meteore. Sarà siglata come la più grande delle disgrazia. Se il terremoto che colpì nel 2010 Haiti fece più di 200.000 vittime e mise in ginocchio una nazione intera qui si parlava di un mondo intero. Si parlava di un evento catastrofico di enormi dimensioni. Lei e anche Andrew Star avevano calcolato che sarebbero caduti circa 200 corpi all'ora. Questo non faceva eccezioni per il mondo nuovo. Se la pioggia di meteore sarebbe stata in grado di sbriciolare la Terra, Venere non avrebbe di sicuro fatto eccezione.

Stava ragionando su tutto questo e sull'evenienza di aver sbagliato qualcosa, anche il più piccolo dettaglio, se trascurato poteva portare al risultato sbagliato. Aveva tutti i calcoli e tutte le carte stellari impresse nel cervello. Ricominciò i suoi calcoli, da capo, scrivendo tutto sulla parete in pietra della prigione, ma niente, il risultato era sempre lo stesso. La Terra non era minimamente in rotta di collisione con la pioggia. Era fuori di minimo un mese. Non poteva aver sbagliato di così tanto e per così tante volte. Le meteore non avrebbero neanche sfiorato la Terra. Voleva salvare più persone possibili ma doveva restare in vita altrimenti non avrebbe salvato proprio nessuno. La possibilità di capire e di ragionare per vedere dov'era il suo errore le venne strappato via nel momento stesso in cui cinque guardie vennero a prenderla davanti alla sua cella per portarla a morire. Non avrebbe più salvato nessuno ora. 

Agatha guardò bene le cinque guardie. Erano molto strane: avevano tutte la testa coperta da un passamontagna e le armi imbracciate, due erano più basse e magroline degli altri tanto che Agatha si chiese se fossero delle donne anche se le risultava strano e altri due portavano uno zaino sulle spalle. Aprirono la porta della cella dove lei era rinchiusa e una delle due guardie che portava lo zaino estrasse una tuta identica alla sua, completa di passamontagna.

-Tieni indossala- disse porgendogliela.

Agatha riconobbe immediatamente la voce della guardia che le porgeva la tuta. Lei l'accettò ma prima di indossarla l'abbracciò -Mio dio Stephen, ragazzi siete voi, cosa ci fate qui?-

-Indossa la tuta e vieni con noi. Te lo spiegeremo strada facendo- quella era invece la voce di Jason. Agatha non lo ringraziò e non lo guardò nemmeno. Non era affatto felice di vederlo e anzi si chiese cosa facesse lì nel suo gruppo dato che li aveva traditi tutti, ma non era quello il momento per fare domande e polemiche, dovevano agire e scappare per riuscire a salvarsi. Indossò la tuta e il passamontagna poi Hailey le passò il secondo fucile che portava al collo e con i tre ragazzi in testa che facevano strada Agatha lì seguì insieme a Zoe e Hailey. 

-È arrivato il momento di mettere fine a tutto questo. Andrew Star deve morire e tutti noi dobbiamo ritornare alle nostre vere case- cominciò a spiegare Matthew -Ma facciamo le cose con calma e una alla volta. Per ora non abbiamo ancora un piano su come arrivare nelle stanze di Andrew Star e ucciderlo e poi le guardie sono tutti bambolotti al suo servizio come la maggior parte parte dei suoi sudditi. Quelli che potevano ribellarsi e far scoppiare una rivoluzione capeggiata da te sono stati tutti uccisi nelle insurrezioni. Per ora avevamo solo in programma di venire a liberarti e scappare dal mondo nuovo. Durante le mie visite fuori dalla cupola ho visto una caverna. Il nostro piano era di recarci lì. Su questo pianeta non c'è vita e le guardie hanno paura a uscire. Saremo al sicuro nessuno verrà a cercarci lì. Non ci sono telecamere, non siamo controllati e quindi, una volta lì, potremmo organizzare il nostro piano. Ho qui le iniezioni che ci permettono di respirare fuori dalla cupola e anche le maschere che ho rubato nel tuo laboratorio. Il materiale che ho nello zaino ci permetterà di vivere là fuori per massimo una settimana quindi dovremo sbrigarci a organizzare tutto. Noi abbiamo già fatto la nostra iniezione, ora tocca a te- disse quest'ultima frase voltandosi verso di lei e porgendo a Hailey la siringa contente il liquido che le avrebbe permesso di respirare fuori dalla cupola per circa 7 ore. Appena Hailey le fece l'iniezione Agatha sentì le gambe cederle e un incredibile mal di testa. Vide la stanza girare e dovette aggrapparsi a Zoe e ad Hailey per non svenire. 

Domani è un altro giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora