Capitolo 21

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Raggiungo Barn nella cella. E' rannicchiato in un angolo, sembra pensieroso.
– Barn mi devi aiutare – lo sveglio dal suo "assopimento".
Si avvicina alle sbarre e mi fa un cenno. Velocemente apro la cella ed entro insieme a lui. Mi guarda stupito. – Credo proprio che la tua prigionia sia finita qua -. Prova a ribattermi ma lo zittisco subito. Lo aiuto ad alzarsi e ad uscire da quel luogo angusto.
– Facciamo due passi – lo incito. Usciamo nel retro del covo e passeggiamo un po', in silenzio.
– Barn devi descrivermi come era il sangue di Sophie, la ragazza che hai morso -. Barn assume all'istante un'espressione contrita, so che fatica a ricordare certi particolari.
– Devi sforzarti – cerco di essere intransigente. Dopo una pausa Barn inizia a parlarmi.
– Non il solito, aveva un non so che di diverso -. I pensieri mi frullano in testa vorticosamente, agganciando tutti i pezzi mancanti. Il mio istinto non aveva sbagliato.
– Credo proprio che quella ragazza centri in qualche modo con i vampiri ribelli -. Barn prova a parlare, ma lo blocco subito.
– Ne riparliamo più tardi anche con Piers -.

Prima di radunare i vampiri voglio trovare Piers e spiegargli le mie supposizioni. Dico A Barn di aspettarmi in biblioteca nel frattempo, non voglio che gli altri si accorgano della sua presenza, per ora. Lo cerco per una mezz'oretta circa fino a quando, affacciandomi a una delle finestre dell'ultimo piano, lo scorgo all'esterno. Corro velocemente al piano terra e verso l'uscita. In pochi secondi sono a pochi metri da lui. Nonostante sia un vampiro, ho il fiato corto. Sono stata più veloce del solito. Si stava allenando da solo all'aperto, non indossa la maglietta. Abbasso la testa, lievemente impacciata dalla situazione. Lui avverte all'istante la mia presenza e alza lo sguardo nella mia direzione. Rialzo il mento e metto a fuoco i suoi occhi, focalizzandomi sulle sue pupille. Sono lucide e dilatate. E' fermo immobile, credo non si aspettasse il mio arrivo. Osserva attentamente i miei passi per raggiungerlo. E' come se non si perdesse nemmeno il più piccolo movimento. Questa attenzione mi destabilizza, mi imbarazza. Sono davanti a lui e ho il coraggio di guardarlo, faccia a faccia. Ho involontari flashback del nostro ultimo incontro, mentre ci stringevamo e io non riuscivo a staccarmi dal suo corpo.
– Mi cercavi? –
- Si -. Restiamo a fissarci ancora un po', prima di continuare. Ha un bel fisico e preferirei indossasse un indumento a coprirgli i muscoli ben visibili, così potrei concentrarmi sul discorso che mi ero preparata riguardo i vampiri ribelli. Come se mi leggesse nel pensiero afferra da terra una canotta stropicciata e se la infila. – Scusami mi stavo allenando un po'. Dimmi pure -. Ripercorro mentalmente tutte le informazione che ho racimolato e gliele illustro.
– Sospetti di Sophie quindi? -
- Si, tutto quanto riconduce a lei. Ho il presentimento che sia un essere a metà, come lo ero io un tempo – prendo un momento, alzo gli occhi al cielo poi continuo.
– Ti prego di non pensare che io sia arrivata a queste conclusioni perché lei e Kian... insomma... il loro avvicinamento iniziale – non so se un vampiro è in grado di arrossire, se si molto probabilmente ora sono di colore bordò. Piers fa un risolino, mi innervosisco immediatamente. Lo nota e mi si fa più vicino.
– Non penserei mai male di te, Amelie -
- Hai sempre agito in buona fede, in qualsiasi situazione. Puoi contare sul mio aiuto -.
Impulsivamente muovo un passo e gli lascio un bacio leggero sulla guancia destra. Lui resta di sasso, come se fosse l'ultimo gesto che si aspettasse da me.
– Tra un'ora voglio riunire i vampiri e comunicargli le prossime mosse. Ti aspetto – gli sorrido e mi giro. Non c'è bisogno di aspettare la sua reazione, riesco a immaginarmela: tra lo sbigottito e il gratificato.

Un'ora circa dopo sono riuscita a radunare un buon numero di vampiri. Noto che alcuni sono contrariati al fatto che sia io a sostituire mio padre e Kian. In parte a me c'è Barn, a disagio come non mai. L'ho voluto io vicino, nonostante tutte le dicerie che si sarebbero diffuse a seguito di questa scelta. Tossisco lievemente per attirare l'attenzione di tutti quanti i presenti. Nelle ultime file scorgo Piers che mi esorta con un cenno a proseguire.
– Allora partendo dal fatto che io non sono proprio tagliata a eseguire questo ruolo di "capo" -
"Infatti" sento risuonare a voce alta dalle prime file. Mi blocco, agitata. Dal fondo una voce si fa sentire.
– Lasciatela parlare! – è Piers. Gli sono davvero grata.
– In ogni caso questo incarico è stato lasciato a me e mi sono impegnata a proteggere questo posto come fosse casa mia. Mi sono documentata, ho raccolto informazioni e collegato tutti i tasselli. Questo grazie anche Barnaby -.
Un boato di opposizione e protesta si leva dal pubblico di fronte a noi. Barn fa per andarsene, ma io lo trattengo con un braccio.
– Tutti commettiamo errori, continuamente. Tutti abbiamo diritto a una seconda possibilità. Una possibilità per rimediare, per ritrovare chi siamo veramente – Indico un vampiro a caso nel pubblico.
– Tu hai la coscienza pulita? – ne indico un altro.
– E tu? La tua anima è candida? – poi verso un'altra vampira.
– La tua vita è sempre stata priva di errori? – ancora un altro.
– Non hai mai avuto la tentazione di mordere un umano? – alzo il tono della voce e grido a tutti quanti.
– Chi non hai mai commesso un dannato sbaglio? Chi si sente in grado di giudicare un'altra creatura per ciò che ha commesso senza prima non interrogarsi sul suo percorso fino ad adesso? -
- Siamo esseri oscuri, forgiati dalle tenebre, tenuti in piedi da sangue e morte. Ma questo non significa che dobbiamo essere malvagi, possiamo scegliere da che parte stare e come agire. Io ho scelto di salvare questo luogo e di chiedere il vostro aiuto, quello di ognuno di voi. Anche quello di Barn, qua accanto a me. E' grazie a lui che ho scoperto il pezzo mancante in tutta questa storia assurda che ci perseguita -. I vampiri mormorano tra loro, si scambiano sguardi pieni di dubbi.
– Se vorrete ascoltarmi io vi spiegherò ciò che ho scoperto dopo numerose ricerche – il silenzio che ne segue mi incita a continuare.
– Come tutti sapete Barnaby ha avuto un momento no – mi volto verso di lui un istante.
– Ha morso un'umana, più precisamente Sophie. La ragazza che abbiamo ospitato per qualche tempo al covo per permettere che si riprendesse. Questa fanciulla, a seguito di un'imboscata da parte dei vampiri ribelli, sparisce, rapita dagli stessi. Barn mi ha confessato che il suo sangue non era comune a quello degli altri mortali – riprendo fiato.
– Dai libri che ho letto ho scoperto che i vampiri ribelli agiscono sotto il comando di un capo che loro considerano Supremo. Questa "guida" è stabilita in un accampamento protetto in un certo "Bosco dei Sentieri" -
- Io ho ragione di credere che questa Sophie centri in qualche modo con il mondo dei vampiri ribelli e che loro siano giunti fino a qui apposta per riportarla in salvo. Un sacco di misteri e punti di domanda gravitano intorno a questa storia, ma sono pronta a scoprirli, insieme a voi se vorrete aiutarmi -.
– I nostri compagni quindi? Sono in pericolo? – urla un vampiro nella folla.
– Non lo vorrei, ma credo proprio di sì. Ed è per questo che voglio organizzare una missione di "salvataggio" se così si può chiamare, per raggiungerli e aiutarli. Più siamo meglio è -
- Bentornato Barn – esclamo alla fine del mio discorso.

I numerosi brusii mi confondono, non riesco a sentire se la mia decisone sia stata accolta oppure no in modo positivo. Mi mescolo nella ressa, perdendo momentaneamente di vista Barn. Una mano mi raggiunge il polso. – Complimenti sei stata brava -
- Grazie – abbasso gli occhi. Mi imbarazzo sempre come una ragazzina.
– La mia intenzione è partire dopo domani, puoi cominciare a spargere la voce? -
- Ai suoi ordini – mi fa l'occhiolino e sparisce nella calca.

Mi sto preparando alla partenza, manca solo una notte. Ho raccolto in una sacca la possibile mappa che conduce al Bosco dei Sentieri. L'ho trovata in un libro sgualcito e mangiato ormai dal tempo, durante una notte insonne. E in più un sacco di pagine strappate contenenti le informazioni più utili sui vampiri ribelli. Spero che questi libri mi aiutino. Credo molto di più nella forza della mente che nella forza fisica. Il mio pugnale è assicurato contro la mia pelle. Spero di essere pronta, spero di stare compiendo la scelta giusta. Senza volerlo mi sono assopita. Mi svegliano strani rumori, poi delle urla. Mi precipito verso la finestra. "Imboscata, un'altra."
Corro attraverso i corridoi, incontrando vampiri agitati, tra cui uno dei fedeli di Kian che aveva deciso di restare al covo.
– Sono arrivati un gruppo di vampiri ribelli. Dovete scappare, tu e quanti più vampiri riesci a portare con te. Nel frattempo io e alcuni altri li terremo occupati -
- No! Io non posso lasciarvi- la disperazione si fa spazio nella mia testa. – Invece si, Kian ci ucciderebbe se ti capitasse qualcosa. Mettiti in salvo e porta al sicuro anche gli altri. Ora vai -. Sembra un ordine e io non posso fare altro che ubbidire. Mentre attraverso tutte le stanze, urlo a chiunque di seguirmi e di sbrigarsi a lasciare il covo. Conosco un passaggio che dà sul retro. Spero vivamente che i vampiri ribelli non siano arrivati fin lì.

Dov'è Barn? Dov'è Piers?

Siamo all'aperto, allo scoperto. Sento strepiti della battaglia che sta avvenendo. Incito il gruppo numeroso che mi sta seguendo di correre più veloce. Mi volto in tutte le direzioni cercando altre anime da salvare. Poi avvisto Barn, sta procedendo frettoloso verso di noi.
– Sono arrivati improvvisamente, nessuno si è accorto di nulla fino all'ultimo – è teso e ansioso.
– Andiamocene! – ho il tempo di gridare prima di distinguere delle figure in lontananza mirare dalla nostra parte. Ci muoviamo lontani dal covo, abbandonando la nostra nave sotto attacco. Improvvisamente sento un grido levarsi dietro di noi. Acutizzo la vista: una vampira è stata attaccata da un nemico. Visualizzo la zona circostante a loro, non mi pare ce ne siano altri nelle vicinanze.
– Infiltratevi nel bosco e continuate a correre. Vi raggiungo presto – qualcuno prova a opporsi ma sono decisa della mia decisone.
– Andate! - sono stata abbastanza perentoria, per fortuna mi danno ascolto. Faccio marcia indietro e mi precipito verso la vampira in difficoltà. Estraggo il pugnale e mi avvento sopra il vampiro ribelle che, lascia perdere la donna, per aggredire me.
– Tu raggiungi gli altri! – le ordino tra un colpo e l'altro. Mi ascolta e così restiamo in due a combattere. Il vampiro ribelle è molto più forte rispetto a me, ma io non demordo. Mi lancia a terra, i polmoni si chiudono. Cerco comunque di trafiggerlo. Prima che avvenga la mossa successiva, qualcuno giunge alle sue spalle e ferisce il mio avversario. In mezzo secondo accorre di me e mi rialza da terra.
– Stai bene? – è Piers.
– Ora si, grazie -. E' sporco di sangue in gran parte del corpo.
– Sei ferito? – chiedo preoccupata.
– No, tutto apposto. Ho aiutato gli altri nel combattimento poi sono venuto a cercarti. Per fortuna ti ho trovato – fa scorrere le mani sulle mie braccia, come per assicurarsi che sia davvero in piedi davanti a lui.
– Raggiungiamo gli altri -.

Ci affrettiamo verso gli alberi, muovo le mie gambe più veloci che riesco. La sacca penzola e sbatte contro la mia coscia. Ho tutto ciò che mi serve per sconfiggere i vampiri ribelli. Ripenso a mio padre, a Kian...

Dove saranno? Come staranno? 

L'oscuro mondo di Amelie 2 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora