"hai mai guardato qualcuno negli occhi"

180 32 12
                                    

"la smetti di fissare il vuoto?"

"sembri una ragazza problematica"

"avrei dovuto abortire"

"ma perchè non sei normale?"

-tutto bene, Charlotte?- la mia attuale mamma affidataria mi distrae dal ricordare le ultime frasi dette dalla mia  vera madre biologica.

-sì, tranquilla Kathrine- la rassicuro -pensavo soltanto-

-chissà a cosa penserai mai!- mi riprende lei in modo scherzoso -potresti essere una regista, sai?-

Sorrido per poi tornare a fissare il panorama che scorre dal finestrino.

-buona giornata Charlotte- mi saluta dandomi il pranzo -sii te stessa- 

Mi sorride e se ne va, lasciandomi sola davanti ad una nuova scuola ed in mezzo ad una folla di ragazzi sconosciuti che presto tornerò a dimenticare, come al solito.

Entro dirigendomi alla classe scritta sul bigliettino lasciatomi nel sacchetto del pranzo da Kathrine.

"L'ultima arrivata, eh?" penso "Ti faranno domande del tipo: da dove vieni? perchè sei in affido da sempre? perchè non parli?".

Busso ricevendo il permesso di entrare.

-oh, benvenuta!- una signora sulla sessantina mi viene incontro -ti stavamo aspettando- 

Sorrido al pavimento diventando più rossa ad ogni secondo. 

-vorresti presentarti ai tuoi nuovi compagni?- mi sorride la signora grassottella 

"paura eh, Charlotte. Cosa potresti dire se non il classico balbettio? Cosa te ne frega di fare bella figura se tanto poi dovrai dimenticarli nuovamente?"

Mi faccio forza.

-mi chiamo Charlotte, ho sedici anni e mi sono trasferita qui da poco- alzo finalmente lo sguardo e mi sento punta da venti facce fisse su di me.

Qualche faccia sembra simpatica, come la ragazza in ultimo banco dai capelli rosa che mi sta sorridendo, o quella del ragazzo accanto a lei con il volto ricoperto di lentiggini.

Non oso guardare nessuno dritto negli occhi.

E' molto difficile per me: mio padre prima di morire mi disse che guardare una persona dritto negli occhi è sinonimo di guai, di guardare solo gli occhi di qualcuno per cercare di capire chi hai difronte. 

Mi immagino una piccola bambina riccia che guarda un uomo grande e grosso pieno di tatuaggi. 

"papà" dice la piccola "hai mai guardato qualcuno negli occhi"
"Si piccola, ma ho cercato di capire delle persone sbagliate"

-Charlotte- noto i denti della professoressa, palesemente falsi -Ti ho chiesto se potresti dire altro su di te-

-ehm... Mi piace leggere e ehm... mi piacerebbe visitare l'India- dico le prime cose che mi appaiono nella mente

-ma che bella cosa, ora va pure a sederti dove vuoi-

Annuisco e cerco un posto libero.

Quando sto per sedermi accanto ad una ragazza con un piercing al naso, ma il posto libero viene occupato da una borsa. Cerco e ne vedo un altro vicino alla ragazza dai capelli rosa e il ragazzo lentigginoso, che nel vedermi arrivare hanno lasciato un buco in mezzo a loro.

-puoi sederti qui se vuoi- sento lo sguardo di lei su di me -i miei capelli non ti mangiano mica, sai?-

Sorrido e mi siedo.

-io sono Veronica e il ragazzo accanto a te si chiama Brian- esclama lei

-so parlare da solo- la sgrida lui -sono Brian, e prima che tu mi chieda di uscire: sono gay-

Parlando gli occhi allarmata ma allo stesso tempo confortata dalla spontaneità di questi due soggetti.

Finalmente alzo lo sguardo e li vedo entrambi negli occhi: lei piena di vita espressa da quel verde così acceso messo in risalto dal bianco della sua pelle. Niente piercing, solo capelli colorati, probabilmente figlia di umili persone. La tipica ragazza che cerca di sembrare ciò che non potrà mai essere.
Gli occhi di lui, sembrano leggermente più spenti ma comunque si un meraviglioso grigio, sembrano aver pianto a lungo, infatti noto la catenina con una targhetta appesa al collo. Un papà, come me. Probabilmente pensa di essere stato cattivo con sua mamma per non riuscire a rappresentare l'uomo alfa, ma soltanto un ragazzo, a notare dal tatuaggio dedicato ad una raggazza, probabilmente sua sorella, sul suo polso, dolce e introverso.

Vorrei prendergli la mano e dirgli che non deve stare male per ciò che è, ma non credo sia il caso.

-beh, buona prima lezione qui alla Angel High- Veronica mi tocca la spalla

Annuisco e prendo i libri.

Can You Look Into My Eyes?  [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora