Ti voglio bene mamma

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Mi guardo intorno e cerco di notare tutti i dettagli della mia attuale e provvisoria cameretta.

Vicino alla porta incombe un poster di Harry Potter, lasciato dal mio attuale fratello prima che si stanziasse nella stanza accanto alla mia, le tende rigorosamente rosa che stonano con le pareti azzurro pastello, il letto matrimoniale, coperto da miei vestiti, di un colore lilla, la scrivania accanto alla libreria strabordante di libri e alcune foto. 

La maggior parte delle foto sono della mia famiglia attuale, tranne qualche superstite.

Quella più a sinistra e tenuta meglio, dove ci sono io abbracciata a Melany, la mia prima sorella affidataria e quella con cui sono stata più tempo. Ricordo ancora la delusione del giorno in cui me ne sono dovuta andare da quella casa, da quella che speravo fosse la mia casa. 

La foto più recente, accanto a quella dei miei attuali fratelli che tengono in mano un cartello con scritto "benvenuta", scattata al mio compleanno dove sono circondata da persone che sorridono e che mi dovrebbero voler bene, ma so che la loro è più che altro pena, come tutti d'altronde.

"tutti pensano che tu sia soltanto una fragile ragazza con un passato difficile, lo sai?" 

E solo ora mi accorgo di una che prima d'ora avevo dimenticato, che gli assistenti sociali devono aver dato a Kathrine e Noah, mio papà affidatario, prima del mio arrivo. 

La solita bimba riccioluta è appesa al collo di una donna sulla trentina, bionda, che guarda dritto nella camera con dei bellissimi occhi azzurri e uno di quei sorrisi che solitamente mi mettono a disagio. 

Poi parte di un dito che spunta dall'obbiettivo. 

Sembrano felici, se solo avessero saputo cosa sarebbe successo tempo dopo... 

Qualcun bussa alla porta. 

-avanti- cerco di dire senza far trasparire la voce rotta 

Kathrine entra, ma io sono girata di spalle verso la finestra con il viso segnato dalle lacrime.

-Charlotte, ti volevo ringraziare per aver fatto addormentare Medison- sento il suo sguardo puntare qualche pezzo visibile del mio viso. 

-di nulla- rispondo -è una brava bambina-

-menomale, sai di solito è molto introversa- si avvicina -vi assomigliate-

Non riesco più a trattenermi.

-solo perchè è timida, non vuol dire che sia la mia gemella- dico mostrandole le mie lacrime -e poi io non ho avuto una bella vita a differenza di quello che si può permettere lei: alla sua età avevo già visto la morte in prima persona e non avevo una vera famiglia- 

-non intendevo dire..- cerca di scusarsi ma la interrompo 

-ah e per non dimenticare le continue cattiverie che mi sentivo dire dall'unica persona che avrebbe mai dovuto dirmele, la continua consapevolezza di essere solo frutto di tristezza per coloro che mi stanno intorno ed il non poter dire "ti voglio bene mamma"- ormai sto urlando 

Ormai stiamo piangendo entrambe -mi dispiace di tutto-

Le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio. Ricambio.

Piango più forte avvolta nelle braccia di qualcuno che sento mi voglia bene. 

Mi stacco e mi infilo nelle coperte del letto. 

Kathrine rimane con me fin quando mi addormento, e mi piace sentire la sua voce.

Chi lo sa, magari un giorno potrei dire "ti voglio bene mamma".

Lo spero.



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