"non si puo rimediare agli errori"

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"Ti stai divertendo?" Una donna spinge la figlia sull'altalena

La biondina risponde con un gran sorriso abbracciando la mamma

"Ti voglio tanto bene" le dice e la donna la stringe forte a se

Questo è ciò che una chioma riccioluta riesce a trarre dalla finestra stando in punta di piedi su uno sgabello.

"Mamma andiamo sugli scivoli?" La piccola Si gira verso una donna che si lima le unghie dall'altra parte della stanza

"No, non te lo sei meritato" le risponde non curante

"Ma ho paura di stendere le cose sul balcone!" protesta alzando la voce

"Alzi il tono con me?" La donna getta a terra la lima avvicinandosi alla figlia con aria minacciosa 

La riccioluta si accorge dell'errore "No mamma, scusa, scusa"

"Dovevi riflettere prima" la prende di peso

La piccola, con il viso rigato dalle lacrime, urla "nooo"

La donna apre la portafinestra che da sul balcone e ce la scaraventa sopra "non Si può rimediare agli errori... sopratutto a quelli come te" e si chiude la portafinestra alle spalle allontanandosi dalla stanza e lasciando la figlia sul balcone.

-ma tu lo sapevi che Brian si è fidanzato con il figlio del prof di storia?- esclama sconvolta Veronica interrompendo il mio momento di vuoto

Scuoto la testa.

-l'ho visto ieri per strada con lui, e poi la sera gli ho detto che mi deve dire tutto e.. mi stai ascoltando?- una mano invade la mia vista
-scusa, stavo pensando a delle cose- un brivido percorre velocemente la mia schiena

Lei sbuffa e mi afferra la mano.
-cosa stai facendo?- alzo un sopracciglio
-ho letto che si può capire l'identità di una persona dalle mani-

"E tu che pensavi fosse dagli occhi"

"Povera illusa Charlotte"

-potresti essere una persona molto introversa..-
-perspicace- le sorrido
-dicevo- sorride a sua volta -e anche una persona che ha sofferto molto per via della famiglia..-

Istintivamente tiro via la mano dalla sua presa e lei rimane stupita.

-non hai detto che i tuoi sono separati?- esclama come se fosse ovvio

Apro la bocca per richiederla dopo poco.
Prendo lo zaino e corro verso casa.

-Charlotte!dove vai?- mi urla lei dietro

Non so perché l'ho fatto, ma mi è venuto spontaneo.
Le bugie sono tutte uguali: non si può rimediare agli errori.

Non ho mia trovato nessuno di cosi fidato a cui raccontare la mia storia, di solito lo fa Jennifer, l'assistente sociale che mi sta vicino da sempre, al posto mio, ed io rimango vicino a lei mentre osservo i miei piedi.

Ma sentire qualcuno di "sconosciuto" nominare la mia famiglia, deve aver smosso qualcosa dentro di me.

"O magari perché ti sei tenuta tutto dentro per troppo tempo, e dovrai prima o poi avere una persona a cui confidare le cose"

Spalanco la porta di casa in lacrime: ciò che mi aspetta è tutto tranne che sospettabile.

-Mamma?- esclamo stupita







Ciao a tutti scusate se ho tardato nella scrittura del capitolo, ma ho dovuto fare molti compiti questa settimana... spero che vi piaccia lo sviluppo della storia





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