Lunedì ore 10:59, 15 settembre 2014
La mattinata trascorse tranquilla fino all'arrivo del professore di italiano, un uomo robusto sulla sessantina che odorava di alcol e indossava una camicia azzurra con sopra un gilet color cachi. Hope si era seduta nell'ultima fila in fondo alla classe; era l'unica con tre banchi e a lei era toccato quello centrale, alla sua destra sedeva Maria Vittoria e alla sua sinistra una distratta Marianna aveva passato tutte le tre ore precedenti con lo sguardo incollato al telefono che teneva ben nascosto dentro l'astuccio.
Il professor Fedrigo entrò in classe sorseggiando il suo solito caffè dal bicchierino di plastica, aveva la strana abitudine di prenderne uno al mattino al bar del signor Carlo dall'altro lato della strada e uno prima di entrare in classe per la prima lezione del giorno. Lasciò la porta dell'aula aperta e si sedette sulla cattedra appoggiando i due tomi che teneva sottobraccio sul banco di Samuele, un ragazzo magro e occhialuto che sedeva in prima fila.
Hope estrasse dal suo zaino il quaderno blu a righe che aveva destinato a quella materia e lo aprì, prese la penna blu dal suo astuccio e attese impaziente che il docente iniziasse a parlare per prendere appunti. Si sistemò gli occhiali sul naso e appoggiò la guancia sul pugno chiuso mentre con la mano sinistra iniziò a scrivere la data sul margine destro della pagina bianca.
Il professor Fedrigo fece scorrere il dito indice sul registro, si soffermò a leggere il cognome della nuova arrivata e cercò un viso a lui nuovo tra i trenta studenti che ormai conosceva come le sue tasche. Incrociò lo sguardo di Hope che subito lo distolse, ma inutilmente.
"Hope Flamini?" chiese con gli occhi puntati addosso alla ragazza. Hope alzò timidamente la mano e sul viso del professore spuntò un sorriso che alla ragazza non piacque affatto, aveva come l'impressione che quell'uomo volesse metterla in imbarazzo davanti a tutti i suoi nuovi compagni di classe.
"Hope. Significa speranza. Questo la dice lunga sui tuoi genitori" sentenziò l'uomo con fare saccente. Aveva questa bruttissima abitudine di etichettare gli studenti non appena gli si presentavano davanti, poco importava se fossero delle menti brillanti o dei completi ignoranti, il professor Fedrigo era personalista a dismisura. Ne sapevano qualcosa Maria Vittoria e Samuele, a loro il professore riservava sempre i più bei complimenti che uno studente potesse ricevere nonostante non facessero nulla di speciale. Al contrario, entrambi cercavano di fare il possibile per essere odiati dall'uomo, senza però ottenere i risultati che tanto speravano.
A quelle parole calò il gelo sull'intera classe, la ragazza sentì una fitta allo stomaco e subito le lacrime le riempirono gli occhi. Maria Vittoria si accorse dell'improvviso cambio di umore della sua compagna di banco e le mise una mano sulla schiena nel tentativo di farle sentire la propria vicinanza cercando di calmarla. A quel contatto Hope ebbe un sussulto e una lacrima cadde sulla pagina bianca del quaderno aperto davanti a lei. Marianna lo notò, si alzò dalla sedia e prese la parola per la prima volta in tutta la mattinata.
"Professore Hope non sta bene. Io e Mavi la accompagnamo in bagno. Non è un problema per lei, vero?" chiese con tono di rimprovero la mora mentre Maria Vittoria aiutava Hope ad alzarsi dalla sedia imboccando l'uscita dell'aula.
Il professore le liquidò con un gesto stizzito della mano indicando la porta e inarcando un sopracciglio, infastidito dal comportamento di Marianna. Quella ragazza non perdeva occasione per farlo sembrare un completo idiota davanti ai suoi studenti e lui non poteva farci assolutamente nulla.
Marianna era una ragazza riservata e molto sensibile, come Hope aveva talento nello sport e non sopportava che qualcuno, specialmente i professori, se la prendesse con i suoi amici. Marianna considerava Hope un'amica prima di tutto, non la conosceva ancora ma era sicura che quella ragazza molto timida dagli occhi azzurri e i capelli biondi fosse in tutto e per tutto uguale a lei. Da quando Hope era entrata in classe la ragazza mora non le aveva staccato gli occhi di dosso, aveva sentito molto parlare di lei e di quanto fosse stata fenomenale quell'estate a Budapest. Marianna la ammirava molto anche se questo Hope non poteva saperlo, per ora.
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3^A LSSA: un nuovo inizio
FanfictionHope è una ragazza timida e riservata che si è appena trasferita e frequenta il terzo anno del liceo scientifico. Ha una mente brillante e si fida poco delle persone, soprattutto dei ragazzi maschi. Durante il suo anno scolastico, Hope stringe una...