200 misti

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Lunedì ore 14:50, 6 ottobre 2014


"Per cominciare 2000 sciolto ragazzi"

La temperatura decisamente troppo bassa dell'acqua della piscina fece rabbrividire per un secondo Hope, i suoi muscoli si irrigidirono per qualche istante prima che lei riemergesse dandosi una spinta dal fondo della vasca e iniziasse a nuotare. Si sentiva leggera in acqua, era una sensazione che lei conosceva bene, come se tutto quello che stava accadendo nel mondo non la riguardasse, c'erano solo lei e il silenzio dell'acqua interrotto dal ritmo delle bracciate lunghe e regolari. 

Quanto le era mancato sentirsi così libera, spensierata e senza nessuna preoccupazione, senza sentirsi soffocare costantemente dalla scuola, dai commenti poco felici di alcuni suoi compagni e da quelle battutine infantili ed inappropriate del professore di italiano. Lì era a casa. 

Sua madre l'aveva portata sin da piccola ai corsi di nuoto perchè vincesse la paura dell'acqua ma non era stato necessario alcuno sforzo, le era venuto naturale: si era avvicinata al bordo e si era seduta con le gambe dentro l'acqua iniziando a giocherellare e prendere confidenza con quel liquido trasparente che la faceva sentire così bene.

E così era iniziata quella lunga storia d'amore con l'acqua. Un amore complesso, faticoso, a volte snervante e devastante, fatto di sacrifici e rinunce, di sabati sera a casa e di domeniche rinchiuse in piscina, di mattine con sveglie improponibili e di settimane infinite, di milioni di bracciate e di quell'abbronzatura indecente sul viso, di lacrime e sorrisi, di allenamenti che sembrava non avessero un senso e di gare che iniziavano la mattina presto e finivano la sera tardi. 

Come quella trasferta in notturna d'estate, le gare sarebbero dovute cominciare la sera alle 19:00 ma non si sapeva l'orario di fine e Hope aveva giusto giusto l'ultima gara di quella domenica valevole per un posto nella nazionale giovanile. Era un'afosa sera di agosto, l'aria era irrespirabile e l'acqua caldissima. Hope e i suoi compagni avevano appena finito di provare la vasca per l'ennesima volta e si sentivano tutti stanchi morti, il sole stava tramontando formando in cielo strani disegni nelle sfumature dell'arancio e dell'ocra mentre nell'aria si sentiva un delizioso profumo di cibo grigliato, segno che qualche famiglia stesse cenando all'aperto.  

Tutti i ragazzi uscirono dal bordo vasca e si diressero verso le rispettive aree a loro destinate, Hope e i suoi compagni di squadra erano sistemati sotto un gazebo verde scuro all'ombra di un larice sui cui rami frinivano ininterrottamente le cicale.

"Credo che oggi ci sarà da divertirsi" esordì Alan facendo l'occhiolino a suo fratello e indicando le tribune gremite di spettatori con un cenno del capo.

"Taci imbecille" lo rimbeccò Francesco lanciandogli un'occhiata furente.

"Allora ragazzi come stavate in acqua? Tutto a posto? So che siete stanchi e che è stata una trasferta lunga ma vi chiedo un ultimo sforzo..."

"A Francè stamo tutti demmerda. Che te voi sentì dì? Che stamo bene? Che nun semo stanchi? Falli tu quattro giorni de gare mattina e pomeriggio poi me dici se te senti bello fresco come 'na rosa eh?" sbottò una ragazza dai capelli corvini mentre si sfilava una spallina del costume e lanciava per aria la cuffia e gli occhialini.

"Vittoria non stavo dicendo questo. E per di più dovresti rimanere concentrata visto che sei la prima a scendere in acqua" disse Francesco cercando di calmare gli animi.

"Anche la principessina ha la prima gara. Come mai a lei nun dici un cazzo? Oh scusa lei è sempre perfetta è vero. Vado a cambiarmi che è meglio!" esclamò Vittoria recuperando dal suo zaino il necessario e sparendo nel giro di qualche minuto dal campo visivo del suo allenatore.

3^A LSSA: un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora