Matematica

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Martedì ore 12:36, 16 settembre 2014


Le nostre tre ragazze si stavano annoiando a morte durante l'ora del professor Tincani, tanto che  a Marianna sfuggì più di una volta uno sbaglio e Maria Vittoria non smetteva di inventarsi nuovi sudoku che si rivelavano ogni volta irrisolvibili. 

Il professor Tincani era un uomo basso e minuto, vestiva sempre molto elegante e aveva la classica voce di un nonno che racconta le sue avventure ai nipotini, portava due occhiali rotondi con le lenti spesse come fondi di bottiglia e aveva l'abitudine di scrivere anche nei particolari più insignificanti la sua materia alla lavagna. 

Ora sulla lavagna di ardesia appesa alla parete destra della classe regnava un enorme caos, generato da calcoli e cancellature e disegni di piani cartesiani. Hope cercava di prendere appunti nonostante la sua mente non faceva altro che pensare e ripensare al ragazzo moro che aveva lasciato a Roma. Che poi lei non aveva lasciato proprio nessuno, era stato lui che non era sceso nemmeno a salutarla e lei ci era rimasta male anche se non lo dava a vedere. Per scacciare tutti i pensieri che affollavano la sua testa si mise a controllare sul libro di matematica il testo del problema che stavano cercando di risolvere dall'inizio dell'ora. 

"Prof ma il testo è sbagliato, per forza non viene!" esclamò ad alta voce cogliendo di sorpresa il professore. 

"Come sbagliato?" chiese l'uomo sbarrando gli occhi e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi per lo sconforto. 

"Beh qui dice -3x ma noi abbiamo scritto -37y quando abbiamo sostituito e invece dovevamo mettere +12yz" disse Hope grattandosi la testa con la punta della penna. 

"Non capisco dove dici che è sbagliato cara. Vuoi venire tu a correggere?" le chiese l'insegnante appoggiando il gesso sulla cattedra e sedendosi sconsolato sulla sedia. 

Hope annuì e timidamente si diresse alla lavagna, prese il gesso bianco tra le dita della mano sinistra, cancellò tutto il procedimento fino a quel momento svolto dall'uomo e in pochi minuti riuscì a risolvere il problema. Mentre scriveva i calcoli alla lavagna il professore prendeva nota su un foglio di carta con una penna stilografica nera e qualcuno in fondo alla classe sorrideva e si chiedeva come mai quella ragazza bionda fosse così scontrosa e taciturna quanto brava in matematica. 

"Flamini mancano dei calcoli" disse il professor Tincani esaminando la lavagna e confrontandola con il suo taccuino degli appunti. Hope si limitò ad incrociare le braccia dietro la schiena abbassando lo sguardo.

"Anche se... Vediamo... Sì questo c'è e qui va così e il meno diventa un più... No risulta, risulta... Brava Flamini molto bene. Ora ti sarei grato se spiegassi ai tuoi compagni cosa avevamo sbagliato prima" disse l'uomo tornando a sedersi dietro la cattedra.  

"Ma io?" chiese Hope imbarazzata continuando a guardarsi le punte delle scarpe. 

"Eh certo ragazza mia, chi deve spiegarcelo? Diolivo?"

"Ah prof io non ci ho capito un cazzo quindi meglio lo spieghi lei" disse Eliseo ridendo e dondolandosi sulle gambe posteriori della sedia su cui era seduto. 

"Diolivo!" lo richiamò il professore con uno sguardo di rimprovero dipinto in viso. 

"No dicevo che non ho capito granché di questo problema quindi, ecco..." cercò di giustificarsi il ragazzo; in fianco a lui Ettore e Giacomo ridevano sommessamente coprendosi la bocca con la mano destra.

"Bene allora procediamo. Signorina Flamini vuoi dirci come siamo arrivati a questa conclusione?" chiese di nuovo il professore ad Hope sorridendo. 

3^A LSSA: un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora