Capitolo 14: Gelosie e dubbi (Maya p.o.v.)

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Ciao a tutti, sono sempre io: Tatystories. Com'è andata la vostra settimana? Sono sempre felice quando giunge il week-end, ma poi vola in un attimo... avete la mia stessa sensazione? Nuovo capitolo, nuove emozioni. Se vi va lasciate qualche commento o fatemi domande... vi risponderò volentieri!

Stamane mi sono svegliata piena di grinta. La consapevolezza di aver manifestato il mio parere a Madre Natura e a Fuoco mi ha tolto un po' di inquietudine. Sono stata un po' irruenta, ma dovevo liberarmi la coscienza. Non ho ricevuto le risposte che volevo, ma le avrò, devo solo avere un po' di pazienza. Mi sto preparando per la seduta con Nike. Provo sensazioni contrastanti, da un lato ho voglia di tornare in quello studio, l'atmosfera artistica e la bellezza dell'estasi di Nike mi affascinano, ma dall'altro lato ho paura. Le pulsazioni che mi invadono mentre scolpisce il marmo mi spaventano, forse sono troppo suggestionabile. La sua arte, il suo modo di muovere le mani, di concentrarsi, di scolpire quasi senza guardarmi... anche solo pensarci mi toglie il fiato. Mi incammino e non ho ancora svoltato l'angolo quando compare Chicco ed è furente.

- Ma dove cazzo sei stata ieri?

Sono senza parole, non mi piacciono le parolacce e Chicco lo sa, ma soprattutto non l'ho mai visto così inviperito.

- Che hai Chicco?

- Ti ho cercata tutto il giorno al cellulare e alla fine sono venuto a casa tua e tua madre mi ha detto che sei stata tutto il giorno con Lukas?

Ma chi è? La mia guardia del corpo?

- Calmati Chicco. Sono andata da Nike, poi sono stata con Lukas perché... avevamo un impegno.

Non sembra che questa spiegazione migliori il suo umore. Provo a dare qualche dettaglio in più rimanendo sul vago, ma anche così non è soddisfatto. Giro la frittata spostando l'attenzione su aspetti più interessanti per l'animo artistico del mio amico-cane da guardia.

- Con Nike è stato molto interessante, è un vero professionista. È carismatico anche mentre lavora. Vedrai che quando farete la mostra insieme sarà un successone!

Niente, il grugno è sempre più cupo e lo sguardo torvo pare non volersi trasformare in sollievo.

- Mi sembra che ti diverta molto passare da un uomo all'altro ultimamente!

- Chicco!

Non voglio insultarlo, sebbene lui lo abbia appena fatto e nemmeno tanto velatamente, ma deve anche capire che non è mio padre e anche se lo fosse ho diciotto anni e sono libera di incontrarmi con chi mi pare.

- Non è affar tuo quello che faccio e con chi lo faccio, in ogni caso non ho fatto nulla di sconveniente.

- Tranne posare nuda con un tizio che non conosci e stare insieme fino a notte fonda con un altro tizio che non conosci!

Mi infastidisce che abbia ragione, ma il suo punto di vista è sbagliato e poi come fa a sapere a che ora sono rientrata? Non voglio versare benzina sul fuoco, quindi evito di fare questa domanda. Lo supero e continuo a camminare, ma mi segue borbottando come una locomotiva a vapore. Non si ferma fino a quando non arriviamo davanti alla vetrina di Nike.

- Non puoi entrare, non vuole spettatori.

- Certo, ti vuole tutta per sè.

Lo farfuglia, ma lo sento e lui lo sa, ma non ha finito.

- Resto qui fuori fino a quando non esci da quello studio.

- Non se ne parla proprio. Vengo io da te appena abbiamo finito. Ieri ha lavorato solo un paio d'ore, ma credo che oggi potrebbe volerci più tempo. Vai a casa e aspettami lì.

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