Non appena la vide, gli sembrò di essere stato catapultato in una favola. Jane indossava un bellissimo vestito rosso imbastito di un cinturino con gli strass che le fasciava perfettamente la vita e la sua semplice acconciatura, costituita da quella lunga treccia biondo-castana accompagnata da un piccolo cerchietto bianco che le scopriva tutto il viso, la faceva sembrare una vera principessa.
In quel momento, Thomas si domandò se anche lui fosse in qualche modo alla sua altezza nella veste del consueto 'principe azzurro'. Ma immediatamente, scoprì che non gli importava... Sì, la scelta dell'abbigliamento si era rivelata senz'altro fondamentale in quella circostanza, ma nessuno dei due si soffermò troppo su tale aspetto. Non smisero neanche per un attimo di guardarsi negli occhi e non appena si riunirono in un bellissimo quanto emozionante abbraccio, non vi fu alcun bisogno di scambiarsi reciproci complimenti. Gli occhi di entrambi si erano già detti tutto.
"Finalmente sei qui", proruppe Thomas, accarezzandole la guancia. "Temevo non arrivassi più."
"Ma dai, non ho fatto così tardi!" protestò lei, cullandosi nel suo dolce abbraccio. "Anzi, ammettilo... sono stata brava a scoprire dove ti trovavi, mentre tu..." - la ragazza si guardò intorno, estasiata - "mentre tu sei stato alquanto creativo e romantico nel ricreare quella circostanza che lo scorso anno sancì la fine del nostro rapporto."
"Sono felice che ti piaccia. Sai, qui la luce non c'è e siamo totalmente immersi nell'oscurità... Quelle candeline accese sul tavolino basteranno a malapena a guardarci negli occhi... ma questo non mi disturba, anzi. A dire il vero, è tutto quello che desidero."
"Ne sei sicuro?" ribatté Jane, avvicinandosi ulteriormente al suo viso. "Non credi forse che io meriti di ricevere un premio per il mio duro lavoro?"
Thomas ridacchiò e si scostò da lei.
"Senz'altro lo riceverai. Ma non adesso..."
"Ma come, non vuoi darmi nemmeno un bacio?"
"No", ribatté Hunt, categorico. "Nemmeno uno... o perlomeno, non fino al momento del dolce."
Jane scosse la testa, ma non riuscì a smettere di sorridere.
"Ma quanto sei crudele!" sentenziò poi, cingendogli di nuovo le braccia al collo.
"Che ci vuoi fare... ogni cosa a suo tempo, mia cara Jane", rispose lui, baciandola affettuosamente sulla guancia. "A ogni modo", continuò poi, tornando serio, "sapevo che alla fine mi avresti trovato. E sapevo che ti saresti ricordata di ogni singolo momento di felicità e di scontro che abbiamo vissuto lo scorso anno in quelle semplici stanze che per noi rappresentano moltissimo. Dal mio ufficio e in particolar modo su quel divano, nel quale abbiamo discusso per la prima volta della mia vecchia sceneggiatura, dalla Sala Cinema al terrazzo e poi in quell'aula... nella quale tu mi hai dato l'opportunità di riflettere ampiamente sul mio passato e sul mio presente."
"E dove tu hai suscitato in me la convinzione di essermi innamorata di te... sai, in quel momento sapevo che non avrei più potuto scampare ai miei sentimenti."
Thomas sorrise e le cinse la vita.
"Questa tavola imbandita è davvero stupenda ed è straordinario trovarci qui, insieme, nei sotterranei dell'università", continuò Jane, beandosi ancora di quel contatto. "Ma avrei una domanda da porti."
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Ritrovarsi - L'Alunna e Il Professore
Romance[COMPLETA] Sono passati alcuni mesi da quando Thomas Hunt ha lasciato la città di Los Angeles per recarsi alla volta di San Francisco. Jane McMiller, nel frattempo, dopo aver trascorso le vacanze estive a Oxford, la sua città natale, è tornata alla...