A Francoforte - (Revisionato)

457 19 32
                                    

Non appena salì su quell'aereo, Thomas provò una grande nostalgia dei tempi andati e, in particolare, ripensò alla meravigliosa nottata trascorsa tra le braccia di quella ribelle di Jane. Ancora una volta, gli spuntò un sorriso. Fare l'amore con lei era un'esperienza unica nel suo genere, perché era un continuo cercarsi: le loro labbra, i loro sguardi e le loro mani si cercavano costantemente testimoniando una forte passione e una grande complicità, e gli ardenti baci che li accompagnavano nella 'mera' unione fisica li congiungevano oltremodo mentalmente, testimoniando appieno un sentimento sincero e pregno di un amore che sembrava destinato a durare per sempre. Dopo qualche istante, l'uomo tornò alla realtà e per un momento si incupì: doveva resistere per ben cinque mesi senza vederla, senza baciarla, senza toccarla. Traendo un lungo sospiro, aprì il portafoglio e ne estrasse una fotografia che aveva scattato nei pressi di quel giardino nel quale avevano trascorso gran parte della serata precedente.

Jane sorrideva e il suo volto raggiante somigliava al suo, anch'esso ridente come forse era stato anni e anni prima. Negli occhi di entrambi vigeva l'amore, nonché la consapevolezza che nessuno avrebbe più potuto separarli. Thomas sorrise e ripensò con dolcezza alla loro ultima conversazione quando, a seguito di un lungo bacio, le aveva confessato che le sarebbe mancata da morire. Poi, di colpo, ripensò alla notte di Natale. Quando aveva visto Rachel e Valerie, aveva immaginato in sordina cosa sarebbe accaduto se avesse presentato Jane a sua sorella, cosa che sicuramente avrebbe fatto al suo ritorno. Non voleva nasconderle quanto fosse di nuovo felice. Ma dato che ormai era diretto a Francoforte avrebbe dovuto pensare, in prima istanza, a come risolvere la situazione di Lennard, perciò non poteva certo perdersi nei propri sogni romantici. Ciò che trovava ancora più squallido, però, era il fatto che avrebbe dovuto soggiornare in un albergo di lusso e sottostare agli orari della stessa compagnia alberghiera. Contrariamente a quanto pensavano molti dei suoi colleghi, il lusso e la vita comoda non facevano per lui. Ma per il bene suo e di Lennard, avrebbe dovuto adattarsi alle situazioni 'peggiori'. In fin dei conti, poteva sempre godere del passatempo di scrivere delle romantiche lettere alla sua Jane.


***


"Come hai detto? Thomas Hunt in Germania? A Francoforte? Ma ne sei sicuro?"

Lo sguardo di Wilson tradì una sorpresa senza precedenti.

"Sicurissimo", rispose prontamente Stone. "Credo che ormai lo sappia tutta Los Angeles."

L'altro scosse la testa e si richiuse a riccio sui propri appunti.

"Buon per lui. I suoi spostamenti non mi interessano più."

Stone scoppiò in una fragorosa risata.

"Amico, non ti senti bene forse? Stiamo parlando del tuo acerrimo rivale, Thomas Hunt! Come puoi farmi credere che non ti interessa più?"

"Perché è la pura verità. Ho deciso di abbandonare il mio proposito di distruggerlo per amore di Priya."

"Non dirai sul serio!" ribatté Stone, sempre più esterrefatto dalle sue parole.

"Invece sì", confermò Jack, senza mezzi termini. "Ho intenzione di focalizzarmi su altro, o meglio... su un'altra persona."

"E chi sarebbe? Se mi è dato di saperlo, s'intende."

L'uomo sogghignò.

Ritrovarsi - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora