Da ormai qualche ora stava cercando di contattarlo al cellulare, ma pareva proprio che ci fosse un guasto tecnico che le impediva di parlare con lui. Con aria sconfortata, decise di scrivergli una lettera e di spedirla la sera stessa. Non poteva più aspettare. Sin dall'inizio della loro separazione, si erano sentiti ben di rado e Jane immaginò che la causa riguardasse questioni lavorative piuttosto ingenti, perciò aveva sempre aspettato che fosse lui a chiamarla. Nell'ultima settimana, però, non si era fatto vivo nemmeno per augurarle un sereno weekend e ora, come se non bastasse, non avrebbe potuto conversare con lui neanche per cinque minuti per accertarsi che tutto stesse procedendo al meglio. Che fosse accaduto qualcosa di grave? Cercando di scacciare quel torbido pensiero, prese carta e penna e cominciò a scrivere:
Mio caro Thomas, so benissimo che le mie parole non basterebbero per esprimere totalmente quanto mi manchi, nonché a rendere giustizia a quel sentimento di amore che alberga tuttora dentro di me, malgrado il tuo lancinante silenzio.
Ebbene sì, lo ammetto: anche se è trascorsa soltanto una settimana dalla tua ultima chiamata, mi ha fatto molto male non poter sentire la tua voce, le tue appassionate dichiarazioni di affetto nei miei confronti, i tuoi preziosi consigli riguardanti il mio difficile futuro professionale. Spero almeno di poter percepire il profumo dell'acqua di colonia di cui si impregnerà la tua prossima lettera; spero che mi risponderai presto!
Mi addolora molto sapere che ci restano da vivere ancora quattro mesi all'insegna dell'angoscia, dell'attesa, della mancanza, dell'incertezza. Ma c'è una cosa che devi assolutamente sapere: io ti aspetterò fino al tuo ritorno, con il mio cuore che si strugge dal desiderio di rivederti. Di rivedere nuovamente quel tuo raro - quanto dolce - sorriso che tanto mi ha fatto innamorare di te.
Sempre tua, Jane.
***
"Pronto?"
"Thomas! Come stai? Novità sul fronte delle trattative?"
Hunt si riscosse in via definitiva dai propri pensieri e rispose immediatamente al suo mentore. Si era svegliato da pochi minuti e doveva ancora prepararsi all'intensa giornata che lo aspettava.
"Lennard, che piacere risentirti! Non male, non male... Mi sto attivando per cercare di velocizzare la trattativa con i tedeschi. Sono più testardi dei muli."
"Lo hai detto!" ridacchiò Jones. "Non per niente sono tedeschi! A ogni modo... hai per caso fretta di tornare?"
A quell'interrogativo, Thomas sospirò. Non poteva proprio nascondere nulla a un tipo sagace e attento come lui.
"Sai, a te non posso proprio mentire... Mi manca... terribilmente", gli confessò, con sentita malinconia. Per un'intera settimana non aveva fatto altro che concentrarsi sul lavoro, nonché evitare di incrociare Yvonne sul suo cammino. Il senso di colpa nei confronti di Jane lo stava consumando sempre di più e, suo malgrado, non aveva neanche avuto il coraggio di farle un colpo di telefono. Sapeva che avrebbe dovuto dirglielo, ma al tempo stesso non riteneva opportuno farlo attraverso un cellulare, né tramite una breve lettera.
Doveva parlarle della questione a tu per tu.
"Ti capisco, Thomas... so benissimo come ci si sente. Ma non disperare, un mese è già passato! Vedrai che al tuo ritorno sistemerai per bene le cose. Ne sono convinto. Adesso, il tuo unico compito è quello di occuparti della nostra azienda. Sai quanto sia importante per me."
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Ritrovarsi - L'Alunna e Il Professore
Romance[COMPLETA] Sono passati alcuni mesi da quando Thomas Hunt ha lasciato la città di Los Angeles per recarsi alla volta di San Francisco. Jane McMiller, nel frattempo, dopo aver trascorso le vacanze estive a Oxford, la sua città natale, è tornata alla...