Tre mesi dopo - Spagna
La tiepida brezza mattutina le scompigliava i capelli castani dai riflessi dorati con la dolcezza tipica di una madre che si appresta a svegliare il proprio figlio con una flebile carezza prima di accompagnarlo a scuola. Alcuni ciuffi ribelli le ricaddero sul volto allungato e la giovane li scansò prontamente, concedendosi una rilassante risata. Aveva deciso di accorciarli da qualche settimana e doveva ammettere che quel taglio le conferiva un'aria maggiormente sbarazzina. Si sentiva libera e, in un certo senso, diversa da quella ragazzina tanto entusiasta quanto inesperta che aveva cominciato l'università con la speranza di realizzare, un bel giorno, il proprio sogno. Benché fossero trascorsi soltanto due anni dall'inizio della sua grande avventura, sentiva di aver raggiunto un livello di maturità pari a quello di una persona adulta – seppur con meno esperienze alle spalle. Diede un ultimo sguardo alla Sagrada Familia poco prima di riprendere il cammino verso... in realtà, non sapeva ancora quale sarebbe stata la sua prossima destinazione. Amava l'ignoto e amava altrettanto le forti emozioni che lo stesso ignoto riusciva a regalarle.
"È straordinaria, non è così?" proruppe d'improvviso una voce, facendola sussultare.
Si voltò. L'uomo in questione si sfregò leggermente la barba incolta e abbozzò un sorriso. Un bel paio di occhiali da sole ricopriva i suoi occhi dall'indecifrabile espressione mentre i suoi capelli, corti e neri come la notte, erano ancora più folti di quanto ricordasse. Jane sorrise tra sé. Non aveva certamente bisogno di conoscere il colore di quelle affascinanti iridi – che, tra l'altro, avevano preso a scrutarla con sentita ammirazione – perché, in effetti, le conosceva bene; molto bene. E dopo qualche secondo, quel bellissimo e caratteristico mare color cioccolato marchiato da qualche striatura verdognola gli si palesò in tutto il suo splendore, togliendole il fiato.
"Hai ragione, è davvero bellissima", si limitò a rispondergli, mentre lui si avvicinava di un altro passo verso di lei sistemando i propri occhiali all'interno del taschino della sua camicia blu.
"Come mai qui? Ti credevo a Madrid."
"Come sapevi che..."
"Ho saputo del tuo stage dal mio collega, il professor Jonas... Quanto a questo posto... be', ho saputo che avevi fatto un salto qui a Barcellona da un'altra persona, ma al momento non ti posso dire chi", ribatté lui con estrema tranquillità e altrettanta ironia, scrollando le spalle.
La ragazza sorrise impercettibilmente. Sapeva che Thomas non poteva riferirsi a nessun'altra persona, se non alla sua cara amica Addison.
Sempre la solita, si disse.
"E... perché saresti qui?"
Un sorriso leggermente malizioso si levò dal suo volto abbronzato e il suo sguardo sornione tradì molto più di mille parole.
"Non credo che tu abbia voglia di affrontare il viaggio di ritorno a Los Angeles da sola, per cui... ho pensato che potesse farti piacere la mia compagnia."
Jane sospirò e scosse la testa, incredula. Il suo stage di due mesi era ormai terminato ed effettivamente, tra poche ore, sarebbe dovuta tornare di nuovo nella sua Los Angeles.
In sua compagnia, a quanto pareva.
"Nel frattempo, ho prenotato una suite non molto lontano da qui", proseguì l'uomo con perfetta naturalezza. "Che ne dici di esplorarla insieme a me?"
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Ritrovarsi - L'Alunna e Il Professore
Romance[COMPLETA] Sono passati alcuni mesi da quando Thomas Hunt ha lasciato la città di Los Angeles per recarsi alla volta di San Francisco. Jane McMiller, nel frattempo, dopo aver trascorso le vacanze estive a Oxford, la sua città natale, è tornata alla...