"Scusami tanto Thomas, è permesso?"
Il regista fece un cenno con la mano e la invitò a farsi avanti, continuando a rovistare tra i suoi appunti del giorno.
"Nancy, entra pure... in cosa posso esserti utile?" le domandò, senza degnarla neppure di un semplice sguardo.
"Nulla di particolare", rispose lei con disinvoltura. "Sono venuta soltanto a riconsegnarti le chiavi di casa tua."
Non appena le posò sulla scrivania dell'uomo, egli le ripose immediatamente nella sua tasca.
"Ti ringrazio... serve altro?"
La donna ci rifletté per una manciata di secondi.
"A dire il vero... sì", disse poi, reclamando la sua attenzione sbattendo con delicatezza il palmo della sua mano sopra gli appunti del regista. "Ci tenevo giusto a precisare che quanto accaduto tra noi ieri sera ha per me rappresentato soltanto un'avventura."
"Anche per me", convenne lui con fare neutrale, guardandola finalmente negli occhi.
"Sono felice che la pensi in questo modo", sorrise lei, sistemando per un momento la montatura dei suoi occhiali da vista.
L'uomo alzò un sopracciglio e le regalò uno sguardo dal quale traspariva tutta la sua freddezza.
"Ti avevo forse dato modo di credere a ben altro?"
"Assolutamente", ribatté Nancy, scuotendo la testa. "Ma non dimenticare che, a prescindere da tutto, sarò sempre disponibile per te. Quando vorrai e se lo vorrai. In fondo, nessuno di noi due è sentimentalmente impegnato, non è così?"
"Hai ragione", si limitò a rispondere lui, richiudendosi a riccio sui suoi appunti.
"Benissimo, allora... ti lascio al tuo lavoro, ma ti ricordo che oggi pomeriggio dovremmo presenziare a una riunione molto importante, perciò..."
"Perciò sta sicura che non mancherò di parteciparvi. In fin dei conti, è tutto segnato qui, su quest'agenda", ribatté il regista, mostrando con orgoglio un piccolo taccuino di pelle alla donna che, nel frattempo, si accinse a uscire dall'ufficio.
"Ah beh, in tal caso... ci vediamo questa sera nell'aula magna del secondo piano. Arrivederci, Thomas."
Dopo essersi accomiatata da lui, Nancy si avviò a passo svelto nella stanza II della biblioteca. Anche durante quella mattinata, avrebbe dovuto occuparsi della rilegatura di alcuni fascicoli inerenti il programma dei vari corsi attivati in quell'università. Già, quella mansione era a dir poco noiosa ma, in cuor suo, la donna sperava di potersi intrattenere con una qualsiasi persona che potesse rivelargli un qualcosa di scottante riguardo a quell'uomo glaciale ed enigmatico con il quale aveva avuto a che fare la notte prima, perché il suo intuito le diceva che quel Thomas Hunt nascondeva davvero molti segreti.
***
Al termine della riunione amministrativa, Thomas si avviò di corsa a casa sua per gustarsi una serata dedita al più completo relax. Da moltissimo tempo non scriveva sceneggiature, perciò il suo compito esclusivo era quello di dedicarsi anima e corpo all'insegnamento. Doveva ammettere che, in fin dei conti, quel tipo di vita non era affatto male: gli studenti che fino a quel momento aveva conosciuto si erano mostrati dei tipi in gamba, nonché intrisi di quel carisma che si richiederebbe a un aspirante regista. Però ammetteva pure, nonostante le recenti soddisfazioni ottenute in ambito accademico, di non riuscire a non pensare alla Hollywood U e, in particolare, all'agghiacciante prospettiva cui i suoi ex-studenti avrebbero dovuto abituarsi: l'incombente presenza del signor Wilson non avrebbe facilitato loro lo studio di una materia complicata come 'Cinematografia II'.
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Ritrovarsi - L'Alunna e Il Professore
Storie d'amore[COMPLETA] Sono passati alcuni mesi da quando Thomas Hunt ha lasciato la città di Los Angeles per recarsi alla volta di San Francisco. Jane McMiller, nel frattempo, dopo aver trascorso le vacanze estive a Oxford, la sua città natale, è tornata alla...