Incontri clandestini e piani segreti - (Revisionato)

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Dopo aver sostenuto la temibile verifica elaborata dal signor Wilson, Jane si ritirò nel suo dormitorio alla disperata ricerca di un passatempo che le impedisse di pensare troppo a lungo a quanto accaduto negli ultimi tempi. Non che la cosa non le arrecasse piacere, anzi. Era stupendo lasciarsi andare ai sentimenti e alle emozioni che questi potevano suscitare nel cuore di un individuo alle prese con le gioie connesse all'amore. Indecisa sul da farsi, si disse che sarebbe stato meglio provare a dormire poiché l'indomani l'avrebbe attesa una giornata a dir poco estenuante. Con fare propositivo, Jane si infilò sotto le coperte e provò a chiudere gli occhi, ma dopo circa mezz'ora decise di uscire per recarsi in terrazza. Rigirarsi di continuo nel letto l'aveva resa tremendamente nervosa. Non appena raggiunse il terrazzo, Jane si ritrovò ad ammirare il chiaro di luna e, persa com'era in quella silente contemplazione, non si accorse che qualcuno le aveva appena sfiorato le spalle.

Poi, però, una voce alquanto familiare le sussurrò nell'orecchio:

"Sapevo di trovarti qui."

Jane sussultò e spalancò gli occhi. Riconobbe all'istante la voce di Thomas, pero non si voltò e lasciò che lui le si avvicinasse ulteriormente e inspirasse con forza il suo profumo abbracciandola per la vita, per poi voltarla verso di lui. Si guardarono con dolcezza e altrettanto desiderio. Quanto tempo era trascorso dall'ultima volta che si erano visti?

"Sai, speravo tanto che tu arrivassi", proruppe Jane, cercando di contenere la sua felicità. "Ma forse non ci troviamo nel luogo più appropriato per..."

"Certamente. Parleremo in un posto più tranquillo", convenne Thomas, prendendola per mano. "Vieni con me."

"Sicuro che tu voglia solo parlare?" replicò la giovane, sorridendogli con leggera malizia.

L'uomo scosse la testa ma non replicò. Senza dire altre parole, la condusse con decisione verso il taxi che li avrebbe condotti a destinazione.

"Dove andiamo?" domandò lei, in preda alla curiosità.

Thomas silenziò Jane con un dolce bacio e la ragazza non batté ciglio.

"Ok, ho capito... Comunque, mi sei mancato da morire."

"Anche tu. Non sai quanto", rispose Thomas, dandole un altro bacio. "A ogni modo, siamo quasi arrivati. Jeremy è il mio tassista di fiducia, pertanto non dobbiamo temere nulla."

Dopo essersi scambiati un altro paio di baci tutt'altro che appassionati - in fin dei conti non erano soli -, vennero entrambi scortati nei pressi di quel luogo che, per lungo tempo, avevano smesso di frequentare insieme.


***


L'atmosfera cupa e silenziosa di Saint Lake Street provocò in Jane delle emozioni incredibili. Lei e Thomas si sarebbero ritrovati completamente soli nei pressi di casa sua ma immersi in quel paradiso terrestre che aveva sancito l'inizio della loro frequentazione. Nonostante fosse buio, i due conoscevano a memoria il sentiero e si orientarono attraverso quegli alberi nei quali avevano lasciato un segno della loro presenza, nonché tramite la forza della luna che illuminava il sentiero boschivo favorendo loro l'effettivo raggiungimento della meta. Non appena giunsero nei pressi del fiume, entrambi si sedettero e rimasero, per circa un paio di minuti, in religioso silenzio, accoccolati ad ascoltare il dolce ed impetuoso rumore di quel fiume di cui ormai conoscevano ogni singola caratteristica.

Ritrovarsi - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora