Rivelazioni e taciti accordi - (Revisionato)

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Non sopportava proprio più l'idea di piangere sul latte versato. Il passato era passato e non sarebbe più tornato. Era il presente l'unica prospettiva alla quale poteva – e doveva – coraggiosamente aggrapparsi, benché l'imprevedibile e beffardo destino le avesse riservato una 'sorpresa' a dir poco dolorosa. Ancora una volta, le sue grandi speranze e illusioni si erano trasformate in un'amara realtà; una realtà che non concerneva altro che una conturbante e sconfortante solitudine con la quale aveva convissuto per troppo, troppo tempo. Con grande rammarico, Priya si alzò stancamente dalla poltroncina che si trovava nei pressi della hall dell'hotel parigino cui avrebbe alloggiato ancora per una notte. Aveva tentato di distrarsi con la lettura di un buon libro al fine di non pensare alla propria condizione ma, com'era forse prevedibile, aveva miseramente fallito. E ora, prima che quelle lacrime potessero sgorgarle copiosamente dagli occhi color smeraldo e invaderle quel volto pallido e delicato a forma di cuore, Priya si accinse a salire in ascensore al fine di rifugiarsi un'altra volta nella sua stanza e, più precisamente, tra il confortevole tepore delle lenzuola inspirandone, di tanto in tanto, la fresca fragranza che le stesse emanavano. 

***

Quel grigio pomeriggio di fine novembre, Victor Mortmartre era tornato tra le sue braccia e lei non riusciva ancora a crederci. L'uomo si era presentato dinanzi al portone di casa sua con un bellissimo mazzo di rose rosse ed era rimasta letteralmente senza parole dalla sua visita.

"Questi sono per te, Nancy. E scusami se ci ho messo tanto a capire che ti amo e che voglio passare il resto della mia vita con te. Mi vuoi sposare?"

Niente anello di fidanzamento, nessun discorso complicato. Victor, un uomo sulla quarantina molto affascinante e nel contempo estremamente semplice nel modo di vestire, era fatto così e non c'era proprio modo di cambiarlo. Ma Nancy lo amava esattamente per questo. Senza alcuna spiegazione, la donna lo trascinò in casa sua e la risposta alla sua domanda si tramutò in un bacio appassionato, congiunto a quegli abbracci colmi di un ardente desiderio. Degli abbracci che avevano fatto comprendere all'uomo quanto lei avesse bisogno di lui.

Per tutta la sua vita.

"Speravo che tu ritornassi da me", gli disse poi, prendendo finalmente la parola. "Senza di te, la mia vita è stata un vero inferno."

L'uomo increspò un sorriso e i suoi occhi color caffè si immersero in quelli cerulei di lei, lucenti come mai erano stati. Come diamine aveva potuto abbandonare quella donna così splendida?

"Immagino, e non sai quanto sono dispiaciuto per averti causato un mare di sofferenze... Comunque, mi è parso di capire che tu non sia rimasta del tutto sola nell'affrontare il tutto... Quel Thomas Hunt..."

"Sta tranquillo amore mio, è soltanto un amico", rispose l'altra, trascinandolo in camera da letto. "O almeno lo è diventato negli ultimi tempi. Lui ama un'altra ragazza e tanto per la cronaca, non ho mai provato alcun interesse di sorta per lui."

"Ne sono lieto, tesoro mio... Perciò, con me hai pensato di giocare la carta della gelosia, eh?"

A quella domanda, Nancy tacque per un momento. Avrebbe dovuto dirgli come stavano realmente le cose, oppure doveva starsene zitta e godersi appieno quell'istante di rinnovata serenità con colui che, ben presto, sarebbe ufficialmente diventato il suo compagno di vita?

"A quanto pare ha funzionato", rispose infine, optando per la seconda opzione.

"Ti sbagli, non è stato questo a farmi ritornare da te... Mi sono accorto da solo che avevo preso soltanto una sbandata per quella sciocca segretaria e che non provavo affatto dei sentimenti per lei..."

Ritrovarsi - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora