CAPITOLO 11

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La mattina seguente, la vigilia della gara, entrambi si erano svegliati dandosi la schiena.

-Buon giorno Viktor-

-Buon giorno Yu'kun-

-Ci cambiamo e andiamo a fare colazione? sto morendo di fame-

-Si,anche io... poi potremo fare un giro per la città dato che abbiamo la mattinata libera e l'allenamento pre-gara al pomeriggio-

-Si...va bene- rispose il nipponico -Viktor?-

-Si?-

-Alla fine ci saranno dei pattinatori che conosciamo in questa competizione?-

-Mmmh, fammi controllare, avevo salvato la scheda degli atleti in gara... a quanto pare ci dovrebbe essere il tuo amico Phichit e per felicità di entrambi anche Chris- rise il coach.

-Oh Wall Sina, proteggimi tu- rispose esasperato Yuuri.

Viktor scoppiò a ridere per quell'affermazione, anche perchè conosceva quell'anime e lo aveva visto dato che anche in Russia se n'era parlato molto. I due scesero a fare colazione ed entrati nella sala da pranzo...

-YYUUUURIIIII- accompagnato ad una mano che sbracciava per attirare l'attenzione.

La persona che lo chiamava era infatti Phichit che faceva segno di avvicinarsi, seduto al tavolo con Celestino ; i due li raggiunsero per salutarli e parlarono in inglese.

-Yuuri,da quanto tempo che non ti vedo... facciamoci un selfie- disse facendo la foto, il tailandese.

-Ciao Phichit, ciao Celestino- salutò Yuuri.

-Ciao a tutti- salutò Viktor.

-Ciao ciao, perche non fate colazione con noi?- intervenne Celestino.

-Se insistete- risposero i due in coro sedendosi.

Intanto ordinarono e fecero colazione.

-Dimmi un po Yuuri... come sta andando?- gli chiese Celestino.

-Ehmm...bene direi... mi devo scusare con te per il mio comportamento dell'ultima volta e avevi ragione su tutto... Viktor mi ha aiutato e mi ha fatto sudare sette camicie per essere qua ed avere in tempo un programma- rispose.

-Non ti preoccupare... sono contento che sei tornato a gareggiare-

-Hei ciao ciao, vedi di non rubare l'allievo al coach Viktor- scherzò il tailandese.

-Sono abbastanza impegnato a farti da babysitter, eviterei di averne un altro- ribattè l'uomo.

-Naze anata wa kare o baibai to yonda nodesu ka? (perché lo ha chiamato ciao ciao?)- chiese curioso Viktor.

-Kare ga kon'nichiwa to iu toki kare wa itsumo kon'nichiwa to iu node,Phichit wa sonoyoni kare o yobi hajimemashita(perchè quando saluta dice sempre ciao ciao, cosi Phichit ha iniziato a chiamarlo in questo modo)- spegò Yuuri.

C'era troppo silenzio mentre parlottavano e quando si girarono in direzione dei due amici, li trovarono a osservarli sbigottiti.

-Che-che c'è?- chiese Yuuri.

-Da quando Viktor sa parlare il giapponese?- chiese Celestino.

-Da quando lui e una nostra amica me lo hanno insegnato... ci ho messo un mese- ammise il russo -Ma lui ci sei stato solo tre giorni...-brobottò Viktor indicandolo con il pollice.

-Tre giorni? per fare cosa?- chiese il tailandese confuso.

-Ve lo dico solo se non svenite, e a giudicare dalle vostre facce, manca poco- rise Yuuri.

Yuuri, will you...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora