Dopo essere arrivato secondo al NHK Tropy e aver sopportato interviste e foto a raffica, tornarono in hotel a sistemare le valigie per il ritorno del giorno dopo; ormai era sera e per festeggiare, Viktor decise di andare a cenare in un ristorante, cercando di non tornare tardi, e andarono a dormire. Il giorno seguente, il viaggio era interamente costituito di autografi e foto; appena varcarono la soglia di casa, Yuuri tirò un sospito di solievo mentre la madre lo sbaciucchiava dalla felicità.
Per due giorni decisero di riposarsi, la prossima gara era programmata tra due settimane esatte e decisero di andare all' Ice Castel, però Yuuri iniziava a sentirsi un pò strano ma non ci diede troppo peso e non lo fece vedere. Viktor diede Maccachin a Yuko per tenerlo d'occhio mentre giocava con la figlia ed andarono ad allenarsi.
Il russo decise di non pattinare e si appoggio ai pannelli perimentrali ad osservare il nipponico riprovare le coerografie, specialmente sui punti in cui aveva sbagliato. Improvvisamente, nella mente di Yuuri, tornarono le immagini della gara, sopratutto di quando lui e il suo coach si abbracciavano ed il piccolo malessere che accusava si intensificò, ma ormai era gia in fase di slancio per un salto; era troppo disorientato, atterrò poggiando malamente il piede finendo con una brusca caduta e una fitta di dolore. Quando riuscì a mettersi seduto, iniziò a tenersi, come poteva per via dei pattini,la caviglia.
-YUURIII-urlò Viktor preoccupato.
Il coach, nonostante le scarpe, scivolò verso il ragazzo e lo trascinò fuori dalla pista facendolo sedere sulla panca. Con molta cautela Viktor slacciò il pattino e cerò di sfilarglielo il più delicatamente possibile nonostante l'allievo tratteneva dei piccoli lamenti a denti stretti.
-Scusa Yuuri... sto cercando di essere il piu delicato possibile- nella sua voce si sentiva che anche lui stava soffrendo il quel momento -YUKO... YUKO- chiamò Viktor.
La ragazza arrivò di corsa sentendosi chiamare in quel modo.
-Portami del ghiaccio e delle bende- ordinò riuscendo finalmente a togliere il pattino.
-S-si...vado- disse scomparendo per poi tornare col materiale richesto e porgendolo al russo.
-Yuuri...hai preso una storta ma dovrebbe guarire in un paio di giorni, poteva andarti peggio- lo informò mentre gli fasciava strettamente la caviglia e mettendoci il ghiaccio, leggermente più calmo.
-Sc-scusa Vitya- disse Yuuri con gli occhi lucidi -Mi sono sentito male mentre stavo provando il salto e mi sono distratto- spiegò.
Viktor osservò il volto dell'altro e notò le guance arrossate, capì che non era nè per l'imbarazzo nè per la temperatura della stanza, così mise la mano sulla sua fronte.
-MA TU SCOTTI, devo portarti subito a casa- ribadì -Yuko... ci puoi portare a casa con la macchina?-
-Si certo... tu intanto prepara Yuuri e le sue cose, vi aspetto all'entrata- disse sparendo.
Viktor si mise il borsone del giovane sulla spalla, prese Yuuri in braccio e uscirono dall'edificio; Yuko era già in auto con la piccola Mitsuha al posto del passeggero con il cucciolo ai suoi piedi, i due atleti si misero dietro facendo in modo che la caviglia infortunata del nipponico stesse sulle gambe del russo; arrivati a casa salutarono la ragazza ed entrarono.
-YUURI, VICCHAN... COS'E' SUCCESSO?- chiese Hiroko, che in quel momento stava passando lì davanti, vedendo il figlio con la fascia al piede, rosso in viso e sostenuto da Viktor.
-Gli è venuta improvvisamente la febbre alta mentre provava un salto e si è storto la caviglia, Yuko ci ha riaccompagnato qua in auto- spiegò con voce preoccupata.
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Yuuri, will you...
Fanfictioncos'è Yuuri, will you...? semplice, è la mia versione di Yuri on ice. tutti sappiamo che Yuuri è un pattinatore agonistico su ghiaccio giapponese (almeno in molti, spero) e la storia ovviamente è la sua, ma non solo... quindi non dimentichiamoci de...