"Un giuramento ancestrale"

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Arrivò il giorno in cui l'umanità si avvicinò all'estinzione più che mai: "una vecchia profezia che solo in pochi ricordavano ancora". l'uomo decise di abbandonare di nuovo la retta via ed ebbe così la sua punizione. Come gli umani avevano scelto di affogare nella più profonda corruzione, disprezzando il creato donato loro, in segno di fedeltà, Dio decise di condannare tutti gli umani ad affogare in un mare buio e sconfinato.
Quella mattina di ben 7 anni fa, nessuno vide il sorgere del sole, tutti noi ci svegliammo con un cielo di un nero mai visto. Si faceva fatica a credere che si trattasse di nuvole, neanche l'inquinamento lo rendeva di quel colore...
Passarono attimi prima di ritrovarci colpiti da un diluvio incessante e di violenza inaudita, ma poi... poi si alzò il vento. I pochi religiosi rimasti sapevano già da subito cosa stava per succedere.

A quel punto diventò chiara a tutti la catastrofe imminente e non ci fu più niente da fare: il semplice vento si tramutò in violentissimi tornadi... la terra si scosse e tremò fragorosamente... poi sopraggiunse la bonaccia, il mare si calmò.

Oltre i 3/4 dell'umanità si era già estinta prima dell'alba del secondo giorno... alba che nessuno però vide.
Questa volta Dio finì la disinfestazione molto più in fretta di come riportato nelle sacre scritture.

All'alba del quarto giorno le nuvole si erano dissolte e potemmo vedere di nuovo il sole sorgere, l'alba che tanto speravamo di rivedere ancora una volta, come se indicasse che noi eravamo stai graziati e che l'inferno non era destinato a noi... ma come spesso accade, l'immaginazione è fin troppo gentile con le sue previsioni. L'unica cosa che il sole illuminò fu un'umanità sprofondata negli abissi di un mare con orizzonti interminabili.
La punizione peggiore... fu sopravvivere.

In soli dannatissimi 4 giorni l'acqua aveva superato anche i palazzi più alti, da lì in poi perdemmo ciò per cui ci definivamo umani.
Da quel giorno ai naufraghi non rimase altro che nuotare in cerca di speranza e i pochi che si riunirono in gruppi formarono l'umanità dei naufraghi, senza identità, senza scopo, che semplicemente sopravvive. Nuotare per spostarsi era divenuta l'unica chance per sopravvivere giorno dopo giorno.
L'acqua stranamente non tornò mai apparentemente giù, anzi continuò a salire per molto tempo dopo la fine dei temporali. Sembrava quasi che, ad ogni risveglio, l'acqua avesse raggiunto un livello più alto, come se aspettasse ogni volta la certezza di non essere ossevata.
In un certo senso quindi, l'umanità continuò.

Un Mondo perduto nel MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora