Una tempesta imminente

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Passarono dei giorni. Passarono giorni di spensieratezza fin troppo rara per essere anche duratura.
Lara e Rian parlavano ormai come se lo avessero sempre fatto, Raymond teneva uno sguardo meno truce e Yuuki invigoriva creativamente l'atmosfera con il suo fare eccentrico.
Stanziavano e viaggiavano, stanzare, viaggiare, stanziare... viaggiare... ad ogni nuova alba il vortice di dannazione riprendeva. Ma erano felici. Tutti insieme, uniti in un legame reciproco, i quattro sopravvissuti avevano forse ritrovato qualcosa di esasperata importanza... anche vagando perduti, oltre la fine di Tutto.
Forse avevano serenamente trovato quel qualcosa capace di trasformare la fine in un nuovo inizio. Forse davvero la risposta è qualcosa di così semplice ed umano com'è l'amore, ormai risalente all'inaddolcibile ricordo di quando ancora si "era".

La landa oceanica divorata dal tempo era ogni giorno più desolata e calma.
Dei quattro il più allertato dalla situazione era proprio Raymond, ma in assenza di prove a dargli ragione, poteva solo che tenersi il dubbio e avvertire il gruppo di procedere con cautela per non destar pericolose attenzioni.

Il sole s'avviava già sul tipico arancione di una tarda fascia oraria, quando all'improvviso sbucò fuori da un'ampio relitto vagamente identificabile, qualcosa troppo rapido nell'avvicinarsi per essere uno tra i tanti giacigli.
Raymond, con freddezza annunciò: "Sono... Pirati e sono vicini." A tale pessima notizia, Yuuki cercò con occhiate fugaci un posto sicuro per nascondersi... anche se poteva essere già troppo tardi.
Ne adocchiò uno adatto con ormai allenata rapidità e accucciandosi disse con voce lieve quanto decisa: "Forza! Venite." La seguirono senza batter ciglio e con zelo si guadagnarono una possibilità concreta, pregando ansiosamente che i "Pirati" non stessero venendo per loro.

Quel rattoppamento galleggiante chiamatasi un tempo nave, era così vicina da far sentire il rumore del legno della chiglia che taglia goffamente l'acqua.
L'attesa era decisamente snervante e stavano stretti tra loro in quello spazio angusto cercando di non emettere segnali riconducibili a qualcosa di vivo.
Lara si era trovata appiccicata a Rian e ciò portava l'attenzione del Giovane a tutt'altri stimoli, finendo per dimenticarsi il motivo del loro nascondersi.
Distratto com'era in quel momento, si fece scappare uno starnuto provocato dal vecchiume in cui erano immersi, che fece gelare il sangue a tutti i presenti.
Dopo essersi preso un calcio in faccia da Yuuki, Ella aguzzò l'orecchio in ascolto di novità, ma nulla era cambiato.
Dopo pochi attimi si udì un distinto rumore di legni rotti non distanti da lì.
Yuuki s'alzò e senza emettere rumore sbirciò dietro l'angolo svelandosi una grottesca realtà.
Vedendo Yuuki in un gelido silenzio, anche gli altri la raggiunsero e l'affiancarono nel suo osservare. In tutti loro calò ancora una volta un'amara tristezza nel vedere a non più di 20 metri di distanza un gruppo di pirati percuotere con violenza una donna con un bambino in braccio, china in avanti nell'intento di prendere i colpi al posto della piccola, ma mai quanto sfortunata creatura... i colpi soffocavano grida di aiuto.
Non stavano assistendo a novità, chiunque altro si sarebbe sentito sollevato nel vedere che la morte ancora non lo aveva chiamato a se, avendo il tempo di allontanarsi. Loro invece stavano soffrendo davanti alla crudezza di quella scena, stavano soffrendo come ad ogni umano in quelle condizioni sarebbe venuto naturale fare. Ma quando si riprova l'innocenza della felicità, ci si dimentica che l'umanità è finita da un pezzo.

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