Questa mattina piove a dirotto.
Penny mi ha chiamato poco fa e mi ha chiesto di andare con lei e gli altri ad una partita di rugby in città, ma non ne ho nessuna voglia, per cui ho declinato l'invito.
Sinceramente ho talmente bisogno di riposarmi che potrei pure restare steso sul letto per tutto il giorno.Non so nemmeno più cosa provo; sono arrabbiato, deluso, spaventato, triste.
Non lo so, ma sinceramente capirmi è la cosa che mi va meno di fare tra tutte.
Sono così scioccato dai gesti di Dylan. Chissà da quanto mi tradiva.
Per lui ho lasciato una ragazza sull'altare, ho rinunciato a vivere con mia figlia, ho rinunciato all'università ed ho rovinato il rapporto con mio fratello.
Ho messo in gioco tutto per lui, qualunque cosa avessi era per lui.
Come può una persona che ami così tanto farti una cosa tanto orribile?Vorrei solo spegnere il cervello e le lacrime per un po'.
Il cellulare squilla nella stanza accanto.
Mi trascino pigramente fino al salotto e rispondo:
- Pronto -
- Ciao Jonathan, sono Abel -
- Oh, ciao Abel -
- Senti ti va di venire in un posto? -
- Dove? -
- Lo vedrai solo se accetti -
- Ok - mi concedo un sorriso.
- Passo a prenderti tra mezz'ora ora -Mi do una sistemata, infilo un paio di jeans chiari strappati ed una maglia bianca; mi siedo sul portico ad aspettarlo.
- Dai monta - dice Abel dalla sua moto allungandomi un casco.
Salgo dietro di lui e non faccio domande.Dopo circa un'altra mezz'ora siamo arrivati. Ci troviamo di fronte ad una torre, almeno sembra.
Saliamo fino in cima, ed una volta arrivati la vista è da togliere il fiato: un panorama stupendo, il mare agitato, un sole timido che tenta di far capolino tra le nuvole ed il vento tra i capelli.- Allora, che ci facciamo qui? - chiedo.
Abel ride, come se avesse di fronte un disagiato incapace di intendere e di volere:
- Davvero? Non l'hai capito -
- No - rispondo incerto.In tutta risposta lui scruta ancora più profondamente il blu intenso del mare:
- Mi piaci, Jonathan. E non come amico -
- In che senso? - per quanto sia stupida, è l'unica cosa che riesco a dire.
- Nell'unico senso che c'è -
- Cioè tu... -
- Sono gay. Non si direbbe vero? - ride.
- No, è che..sono solo sorpreso -
- Quindi? Pensi di poter essere disposto a conoscere meglio uno come me? -Fisso i suoi occhi scuri incorniciati da folte ciglia, sui quali scende un ricciolo nero:
- Tu sei disposto ad amare? - sorrido.
- Sì -
- Allora sì -Ci avviciniamo, quasi involontariamente. Il cuore mi batte forte e sento che le mie mani stanno iniziando a tremare. I nostri volti sono l'uno contro l'altro, ed è qui, in questo quadro meraviglioso, che ci scambiamo il nostro primo vero bacio.
È stato bellissimo, magico, sembrava un film. Lui, il classico ragazzo che piace alle cheerleader, è interessato a me. Si è messo in gioco proprio per me.
Questo nessuno l'aveva mai fatto prima e penso che qualcosa voglia dirlo.
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RESTA II
Romance[SEGUITO][COMPLETA] È passato un anno. Sono cambiate tante cose per Jonathan, ci sono molte novità nella sua nuova vita che sembra perfetta. Non tutto va però come lui aveva programmato, ed i primi scricchiolii si percepiscono subito. Ci saranno mol...