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"Jisung non dire queste cose, non sono vere

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"Jisung non dire queste cose, non sono vere." Disse il corvino, avvicinando piano piano il suo viso a quello del minore.
Jisung deglutì: le parole gli si erano spente in gola e ora sentiva soltanto il suo cuore rimbombare nel petto.

Minho spostò tolse il suo indice dalle labbra del minore che aveva precedentemente zittito, portando le sue mani sulle guance di quest'ultimo, accarezzandole delicatamente con i pollici.

"Non piangere." disse il corvino, ormai molto vicino al viso del minore, che si stava progressivamente calmando.
"Non hai ragione di farlo, il tuo viso è semplicemente perfetto." Aggiunse, asciugando le ultime lacrime del biondo con delicatezza.

"Me lo fai un sorriso?" Gli chiese il corvino in seguito.
Jisung esitò per qualche momento, per poi far illuminare il suo volto con un sorriso che, seppur forzato, gli fece bene.
"Esattamente così! Se sorridi sei ancora più bello."
Commentò Minho, prendendo le sue mani nelle proprie.
Jisung a questo punto sorrise nuovamente, ma di un sorriso spontaneo, non imposto.
"Grazie Minho." Pronunciò flebilmente.

Il corvino gli fece un occhiolino, sporgendosi piano piano sempre più vicino al viso del minore.
Jisung sentiva il suo cuore battere forte di nuovo, mentre vedeva il viso di Minho avvicinarsi al proprio.
Fu quando sentì le labbra di quest'ultimo appoggiarsi delicatamente sulle proprie che questa sensazione scomparve.

Il minore chiuse gli occhi, cercando di vivere quel momento che, nonostante lo avesse sempre negato a se stesso, stava aspettando da tempo.
Sentiva Minho stringere delicatamente le sue mani, mentre lo baciava. Era una sensazione strana per lui, una sensazione del tutto nuova.

Dopo un paio di secondi, i due divisero le loro labbra, guardandosi negli occhi e sorridendo all'altro.
Jisung avvolse Minho in un abbraccio, a cui il corvino ricambiò con forza.
Il maggiore si mise ad accarezzare i capelli biondi e soffici del minore, che nel frattempo si era abbandonato del tutto nell'abbraccio.

Dopo qualche minuto in quella posizione Jisung pronunciò flebilmente un: "Minho, ho un po' freddo, possiamo andare sotto le coperte?"
Proposta che, seppur non vera e avanzata dal minore soltanto per poter abbracciare Minho più comodamente, il maggiore accolse, alzando in una volta lenzuolo e trapunta, scivolandovi dentro, seguito poi dal minore.

Una volta che Minho si fu sistemato più comodamente ed ebbe abbassato la luminosità dell'abat jour sul comodino, si rivolse al minore, invitando ad accomodarsi tra le sue braccia.
Jisung annuì felice e si appoggiò delicatamente al petto del maggiore, che nel frattempo lo stringeva delicatamente a sé.

"Grazie per avermi fatto calmare." Disse Jisung dopo qualche minuto di silenzio.
"Non devi ringraziarmi, piuttosto promettimi che cercherai di non stare mai più così male per il tuo aspetto, ok? Anche perché non ne hai assolutamente ragione."
"Ci proverò, promesso, ma mi sarà difficile.
Sono anni e anni che convivo con questo problema: difficilmente riesco ad ignorare la mia apparenza quando mi guardo allo specchio, e finisco ogni volta per disgustarmene. Io... non credo di essere in grado di apprezzare me stesso. Tutto ciò è sia colpa delle persone che mi fanno sentire insicuro, che, soppratutto, colpa mia. Penso davvero troppo creandomi un sacco di paranoie di cui vorrei davvero liberarmi, ma non ci riesco." Si liberò dunque Jisung.

Minho lo ascoltò attentamente, accarezzando la sua schiena lentamente. Quando si fu sfogato prese lui la parola.
"Se ti è difficile, ti aiuterò io, per quanto ne sarò capace. Faremo in modo che quelle paranoie se ne vadano e che tu possa davvero amare te stesso, perché te lo meriti." Gli sorrise, scompigliandogli i capelli.
"Grazie Minho, davvero tanto."
"E di cosa? Sono piuttosto io che dovrei ringraziare te."

Jisung alzò il viso, dandogli uno sguardo confuso.
"Perchè? Non ho fatto assolutamente nulla." Commentò ridacchiando.
"Mi auguro tu stia scherzando scoiattolino. Grazie a te le mie giornate hanno iniziato a colorarsi: prima di incontrarti la mia vita era soltanto uno scorrere continuo di tempo deleterio che passavo tutto da solo.
Come sai non ho un buon rapporto con i miei genitori, soprattutto dopo che ho detto loro che... insomma..." esitò Minho, per poi decidere di dire tutta la verità al minore, "Dopo che ho detto loro che mi piacciono i ragazzi. Me ne sono volontariamente andato di casa abbandonando la mia famiglia, per poi ritrovarmi in una città tutto solo e disorientato, senza punti di riferimento. Mi sono fatto una nuova vita, è vero, ma è stata totalmente monotona finché non sei entrato tu a stravolgerla."

Jisung lo aveva ascoltato, rivolgendogli uno sguardo sorpreso alla fine. Gli sembrava strano sentirsi dire di aver cambiato la vita di qualcuno in meglio.
"Io... sono contento di aver varcato la porta di Arcade quel giorno, soprattutto dopo che mi hai raccontato tutto questo."
"Lo sono anche io, anche perché, se non fosse stato per te, ora non starei vivendo così felicemente: grazie a te ho Soonie che mi tiene compagnia a casa, che non mi fa sentire solo, perché è davvero difficile stare da soli; ed è sempre grazie a te se ho avuto il coraggio di aprirmi e provare a conoscere un mio compagno di corso di hip-hop: ho fatto un nuovo amico ed è solo merito tuo, mi hai dato il coraggio di provare a uscire un po' dal mio guscio. Quindi grazie infinite Jisung."

Jisung si sentì scaldare il cuore, nessuno gli aveva mai detto nulla di così gratificante in tutta la sua vita.
"Mi fa piacere sentirti dire queste parole, ti meriti davvero di essere felice, sei... sei una persona stupenda." Disse arrossendo lievemente.
Il maggiore sorrise spontaneamente a tali parole, stringendo il minore più fortemente al suo corpo, continuando ad accarezzare la sua schiena.
Dopo un paio di minuti fece sbucare una mano dalle coperte, spegnendo del tutto l'interruttore della luce.

Si accoccolò meglio al minore, avvolgendo il fianco di quest'ultimo con la propria gamba e facendo appoggiare il viso del biondo al proprio petto, mentre continuava ad accarezzare dolcemente i suoi capelli.
Dopo poco entrambi i ragazzi si addormentarono, con un peso in meno sul cuore e il piacevole calore dell'altro al proprio fianco.

Dopo poco entrambi i ragazzi si addormentarono, con un peso in meno sul cuore e il piacevole calore dell'altro al proprio fianco

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Arcade -Minsung- [✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora