Minho guardò fuori dalla finestra: pioveva.
Sospirò. Il ragazzo trovava odioso il cattivo tempo, soprattutto in una giornata di fine maggio come quella.
Con lentezza aprì il rubinetto della doccia e l'acqua cominciò a scendere scaldandosi pian piano.
Il corvino si tolse pigiama e biancheria, entrando nella doccia.Sentì le goccioline di acqua calda picchiettargli sul viso e su tutto il corpo.
Provò a concentrarsi su quella sensazione mentre l'angoscia di dover affrontare un esame in quello stesso giorno lo mangiava vivo.
Ripassò mentalmente titoli e punti chiave di tutto il materiale da lui studiato, poi sospirò, pensando che si stava preoccupando per quello che era solo un esame, e come aveva superato tutti i precedenti, avrebbe passato anche quello.Poi accadde di nuovo, come gli succedeva fin troppo spesso: l'immagine del viso di Jisung gli balenò davanti agli occhi.
Quel viso che non vedeva da più di un mese ormai.
Non fece nemmeno in tempo a pensare a qualcosa per distrarsi che calde lacrime iniziarono a scendere sulle sue guance, come tutti i giorni da quando aveva perso Jisung, come diceva lui.Provò a trattenere le lacrime, a pensare ad altro, ma era come impossibile: più provava a distrarsi, più il ricordo del biondo si palesava nella sua mente.
Gli sembrava assurdo che tutto il tempo che aveva passato con lui fosse stato come cancellato in una frazione di secondo.
Jisung gli aveva insegnato cos'era la felicità e ora si trovava a singhiozzare e a versare lacrime salate per la sua assenza.
Aveva lasciato solo un grande vuoto, che nulla era in grado di colmare.Lo studio era in grado di distrarlo per alcune ore, ma terminata la concentrazione il ragazzo ripiombava in un labririnto di ricordi.
Ballare lo aveva sempre aiutato, e lo stava aiutando ancora, ma muovere il suo corpo a ritmo di musica non era sufficiente a cancellare i suoi tristi pensieri.
Anche Hyunjin, l'unica persona che era rimasta a Minho, provava sempre a tirarlo su di morale, invano, nonostante il corvino apprezzasse i suoi tentativi.
Jisung aveva dato una ventata di aria fresca nella sua vita e andandosene l'aveva portata con sé, lasciando Minho nella vita monotona e ripetitiva che aveva sempre svolto.Dopo essersi lavato e sciacquato in un turbine di ricordi, il corvino chiuse il rubinetto dell'acqua, uscendo dalla doccia e avvogendo il suo corpo nell'accappatoio.
Si tamponò i capelli con una salvietta, per poi togliersi l'accappatoio e indossare sopra la biancheria dei pantaloni della tuta grigi e una maglietta oversized bianca: da quando non si doveva incontrare con Jisung, Minho aveva anchr smesso di interessarsi ai capi che indossava.Lentamente prese il phon appoggiato sul lavandino, attaccandolo alla presa e in un paio di minuti i suoi capelli furono asciutti.
Il ragazzo non si preoccupò nemmeno di pettinarli, ma si diresse direttamente in cucina, dove Soonie lo aspettava davanti alla sua ciotola.
Minho vi lasciò una manciata di crocchette, sorridendo all'animaletto impaziente di mangiare, per poi sedersi al tavolo sgranocchiando un paio di biscotti secchi, dopo aver preso tale confezione dallo scaffale vicino al frigorifero.Ignorando l'anonimo sapore dei biscotti, Minho riguardò la sua gattina.
Ancora una volta non poté far a meno di pensare a Jisung, dal momento che era stata un suo regalo per il corvino.
Ancora una volta sentì gli occhi bruciare.
"Non di nuovo." Si disse, per poi alzarsi dalla sedia e riporre la confezione di biscotti dove l'aveva presa.
Diede uno sguardo all'orologio: era il momento di uscire.Prese la sua tracolla e le chiavi di casa, uscendo dell'appartamento, dopo averlo chiuso.
Dalla solita fermata prese il bus che lo porto in università.
Quella mattina decise di prendersi un caffè nel bar che si trovava lì accanto, così da affrontare l'esame con determinazione.E come aveva pensato quella mattina affrontò anche quell'esame, esattamente come aveva fatto con tutti gli altri.
Consapevole di aver fatto una buona prova, nel primo pomeriggio tornò a casa, ripiombando di nuovo nella vuotezza totale della sua routine.
Dopo pranzo dormì un paio d'ore sul divano, riposo meritato, dopo la stancante giornata. A svegliarlo fu la sveglia del suo cellulare, avvisandolo di prepararsi per l'imminente inizio del suo turno lavorativo ad Arcade.Svogliatamente si alzò e indossò la sua uniforme, uscendo di casa un paio di minuti più tardi.
Camminò per i due isolati che lo separavano dalla sala giochi nel modo in cui aveva sempre fatto da un mese a questa parte, con gli occhi assenti, mentre sentiva l'aria ormai calda sul suo viso privo di qualsiasi motivazione e la mente persa in ricordi felici che ora lo rendevano solamente triste.Giunto nel luogo in questione diede in fretta il cambio a Woojin, sedendosi dietro il bancone, mentre mordicchiava una penna, con il pensiero posato altrove.
Al suo polso tintinnava ancora il braccialetto con il ciondolo a forma di gatto, che il ragazzo non era mai stato in grado di togliere.
Il ragazzo aveva anche ricomposto il braccialetto di Jisung, che quest'ultimo aveva scaraventato per terra rompendolo, e aveva deciso di conservarlo in un cassetto del bancone.Lo riportò alla realtà una voce familiare.
"Ehi Minho, sembri morto! Lascia a me il lavoro qui al bancone, così ti puoi svegliare assistendo i clienti, invece di rimanere qui ad annoiarti."
Era Chan, che con un ritardo di quindici minuti si era finalmente presentato al lavoro.Minho non gli dava nemmeno più corda.
Si alzò gettandosi tra le corsie di videogiochi e aiutando i clienti che riscontravano problemi.
Le tre ore del suo turno passarono in fretta, occupando il ragazzo a seguire i clienti e le loro richieste; ma non ci fu un minuto solo in cui il corvino non controllò l'orologio o il portone, com'era sempre stata sua abitudine, nella speranza che Jisung si fosse ripresentato.
Ma nemmeno quella sera Jisung si presentò.Ave Uomini!
Vi auguro un felice anno nuovo e ci vediamo martedì prossimo.
Con amore,Cats_Doped
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Arcade -Minsung- [✔]
FanfictionMinho, studente universitario, lavora in una sala giochi per finanziare i suoi studi. Egli detesta il suo lavoro, trovandolo ripetitivo e talvolta nauseante. Ma avrà ancora la stessa opinione riguardo ad esso quando un ragazzo di poche parole e insi...