Parentesi importantissima a fine capitolo, so che è lunga, ma se la leggeste ve ne sarei grata :3
"Fermati, per l'amor del cielo!" Escalmò Minho, correndo alla rinfusa dall'area caffetteria, nella quale stava pulendo i tavoli, nella direzione di un bambino, che il corvino immaginò avere non più di sette anni, il quale, una volta sconfitto ad un gioco a tema far west, consistente nello sparare a dei banditi, deluso dal risultato, si era messo a colpire il gioco con lo stesso fucile finto che aveva utilizzato per giocare.
"Dammi quel fucile!" Continuò il ragazzo, intento a strappare tale oggetto dalle mani del bambino, che di tutta risposta lo utilizzò per iniziare a percuotere non solo il gioco, ma anche Minho.
"Ouch! Smettila per favore!" Si lamentò Minho, non in grado di sfuggire alle grinfie del marmocchio che, divertito dalla situazione, si era messo a sghignazzare prendendosi gioco del povero impiegato.
Esausto, Minho decise di usare il suo asso nella manica, ossia la frase che era stata in grado di spaventare chiunque, o almeno ogni bambino, che fosse mai entrato in Arcade.
Era fiero di tale frase e ogni volta che fosse stato necessario non si era fatto scrupoli ad utilizzarla: era come se avesse un potere sui bambini, al punto da metterli in guardia e a dissuaderli dal compiere le loro puerili malefatte.
Imbarazzante a dirsi, ma tale frase conferiva a Minho un potere del quale non aveva mai dubitato, ponendo il ragazzo in una posizione di netta superiorità rispetto ai suoi irriverenti piccoli clienti.
Il corvino prese un respiro e sganciò la bomba."Guarda che se non la smetti ti bandisco dalla sala giochi per sempre."
Il bambino si fermò per qualche secondo, osservando Minho con le labbra leggermente socchiuse ed il corvino sorrise sotto i baffi: l'aveva in pungo, ancora una volta aveva vinto lui.
Tuttavia dopo pochi attimi il bambino fece una risatina e riprese a fare ciò che poco prima stava facendo, percuotendo il ragazzo con ancor più veemenza, mentre quest'ultimo cercava di difendersi invano."Byeongkwan! Ma che fai!? Lascia andare subito il ragazzo!" Urlò una voce femminile, che il corvino appurò essere quella della madre del bambino, una donna sulla trentina la quale, dopo aver lasciato il bambino incustodito qualche minuto per fare una telefonata al di fuori del rumoroso locale, per nulla adatto ad attuare chiamate di taglio professionale, lo aveva ritrovato in tale situazione.
Il bambino, all'udire le parole della madre, lasciò subito andare il corvino, riponendo persino il fucile al posto designato per esso.
"Mi scusi." Disse mortificata la donna, rivolgendosi a Minho mentre prendeva il figlio per mano. "Di solito è un bambino tranquillo e diligente, non so proprio cosa gli sia preso... faremo in modo che non succeda più."
Minho annuì ancora leggermente traumatizzato e incredulo davanti al fatto che la madre con poche parole avesse sciroppato tutta la questione come fosse una cosa di poco conto.La donna si rivolse poi al figlio: "Byeongkwannie, chiedi scusa al ragazzo ora."
Il bambino, improvvisamente divenuto l'essere più docile mai visto si fece piccolo piccolo, pronunciando con gli occhioni più dolci che fosse in grado di creare un piccolo scusami.Ma vaffanculo. Pensò il corvino.
"Non fa nulla." Disse però guardando il bambino; si rivolse poi alla madre: "Ora torno al lavoro, mi raccomando supervisioni suo figlio."
All'annuire della donna Minho fece dietrofront, tornando a pulire i tavoli che aveva lasciato in sospeso.×
"Sono usciti tutti." Urlò Chan dal bancone di Arcade, mentre Minho era ancora impegnato ad ultimare la pulizia dell'area caffetteria.
"Ottimo, puoi capovolgere le sedie che ho gia pulito sui tavoli?" Chiese il corvino.
"Assolutamente no! Sono ora le nove, il mio turno di lavoro è finito e a casa mi aspettano una ventina di puntate arretrate di una serie che ho intenzione di finire sta sera: ci vediamo domani principessa." Rispose il collega, prendendo da dietro il bancone il suo zaino e lasciando il locale fischiettando.Minho sbuffò, alzando gli occhi al cielo e riprendendo a lavorare, sperando di finire il prima possibile: era stanco e non vedeva l'ora di farsi una bella doccia per poi infilarsi nel suo comodo pigiama ed andare a dormire.
Passarono cinque minuti e Minho, intento a svolgere il compito che aveva in precedenza gentilmente chiesto di fare al collega, sentì la campanella all'entrata di Arcade tintinnare, segno che qualcuno vi era appena entrato.
Ribaltò l'ultima sedia, apoiggiandola sul tavolo, prese in mano il detersivo e lo straccio in precedenza utilizzati, riponendoli velocemente nello sgabuzzino in fondo al locale per poi girarsi in direzione del bancone dicendo: "Cos'hai dimenticato questa volta, Chan?"
Non ricevette però risposta alcuna.Decise dunque di avvicinarsi lui al bancone: probabilmente il ragazzo non lo aveva sentito.
"Allora cos'hai scordato stavol-"
Inutile dire che le parole che era intenzionato a dire gli si spensero in gola non appena vide che la persona entrata in sala giochi non era il collega."Jisung." Fu tutto ciò che riuscì a pronunciare.
Ave Uomini!
Dopo un'eternità finalmente lo posso dire.In primis mi scuso per il parecchio tempo intercorso tra la precedente pubblicazione e la corrente, di quasi, ahimé, tre mesi.
Tuttavia, o chi followandomi ha seguito la questione sulla mia bacheca o chi si è preoccupato (per la cronaca grazie per aver dimostrato il vostro supporto e che tenete a questa storia🥺) e mi ha rivolto domande relative a questa circostanza nel precedente capitolo, sa bene che Wattpad mi ha dato parecchi problemi con questa storia, impedendomi di pubblicare i restanti pochi capitoli.Ho tartassato il servizio clienti manco fossi una stalker e solo dopo molto tempo mi hanno assecondata, sistemando il problema.
So che avrei potuto pubblicare i mancanti capitoli in una storia a parte, ma mi sono trattenuta dal farlo per due principali ragioni:1-Sono una fissata per l'ordine disturbata e avere 3 capitoli ad cazzum in un altro libro mi urtava.
2-A parte chi mi segue e avrebbe visto un avviso sulla bacheca non avrei potuto informare tutti i lettori del cambiamento, lasciandoli probabilmente convinti che nessun finale sarebbe mai arrivato.
Ma fortunatamente ora sono qui, pronta a terminare come si deve questa fanfiction a cui tengo davvero tanto.
VI RINGRAZIO PER TUTTO IL SUPPORTO DATOMI IN QUESTA SPIACEVOLE OCCORRENZA, SIETE DOLCISSIMI E VI VOLGIO DAVVERO BENE<3
Al prossimo aggiornamento!
Cats_Doped
Info: questa storia manca ancora di un capitolo finale + uno speciale a cui tengo parecchio.
-1
STAI LEGGENDO
Arcade -Minsung- [✔]
FanfictionMinho, studente universitario, lavora in una sala giochi per finanziare i suoi studi. Egli detesta il suo lavoro, trovandolo ripetitivo e talvolta nauseante. Ma avrà ancora la stessa opinione riguardo ad esso quando un ragazzo di poche parole e insi...