Capitolo 4: troppe cose nascoste

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Finalmente ero uscita da quella scuola.

Era stata una giornata dura, Peter non mi aveva più calcolato per il resto della giornata scolastica e ogni volta che mi rivolgeva la parola era per dirmi lodare Liz per la sua infinita bellezza e intelligenza. Non so cosa mi stesse prendendo ma avevo deciso anni fa che non mi sarei più affezionata troppo ad un ragazzo sapevo benissimo come sarebbe potuta finire, oltretutto la mia famiglia era una di quelle sempre in pericolo e non potevo permettermi gar entrare in questa situazione anche chi non se lo meritava.

Ero appena arrivata a casa e avvicinandomi alle scale per andare in camera mia, sentii due voci venire dal laboratorio di papà.

"Ho intenzione di dirglielo" riconobbi la voce di io padre.

"No! La prego Mr. Stark, non mi parlerebbe più ed io voglio essere amico di sua figlia" questa voce... .

" Lo so ma dovrà pur sapere chi sei realmente, non puoi aspettare che lo venga a sapere da sola o da qualcun'altro. Conosco mi figlia"

" La prego! "disse la voce, e poi ci fu un momento di silenzio.

"Va bene adesso ma ora usciamo, è meglio che lei non ti veda qui"

" Okay ".

La porta si aprì e mi nascosi dietro la porta della stanza accanto; mio padre uscì dal laboratorio e poi il ragazzo: aveva dei capelli marroni e il corpo di una muscolarità non eccessiva che mi ricordavano una sola persona. Cosa ci fa qua e perché parla con mio padre?

" Allora verrò domani Mr. Stark"

" Certo ".

Si salutano con una stretta mano e quel ragazzo uscì dalla porta della sala così colsi il momento per correre in camera mia, salii le scale e appena entrai in camera da letto mi chiudi a chiave. Non ce la facevo più, ero confusa. Cosa intendeva mio padre con "glielo dobbiamo dire" e perché Peter era in casa mia?


Peter Pov.

Stavo uscendo dalla Stark Tower, non sapevo se dire tutta la verità a Elly rischiando che possa finire in pericolo oppure non dirle nulla e far si che lo scopra con il passare del tempo, ma questo vuol anche dire che quando lo scoprirà non si fiderà e molto probabilmente non mi rivolgerà più la parola.

E se l'avesse già scoperto? Era tutto il giorno che non mi parlava e ogni volta che ci provavo non mi ascoltava e inventava delle scuse per andarsene. Iniziai a farmi prender e dall'ansia ma decisi che prima o poi le avrei parlato.


Elly Pov.

Ero nella mia stanza a studiare spagnolo anche se non riuscivo a concentrarmi, dovevo capire cosa mi nascondevano quei due ma mi riportò la mente sulla terra il mio telefono che iniziò a vibrare sul pavimento.

Peter
Ciao Elly. Cosa avevi oggi?

Elly

Nulla. Ora devo continuare a studiare magari ci sentiamo domani, ok?

Peter
Non ci credo. Domani ne parliamo, okay?

Elly

Si, a domani.

Spensi il telefono, non volevo continuasse, non ce la facevo più di tutto questo stress.

Presi la fotocamera ed uscii per ossigenarmi il cervello che a quanto pare quel giorno era offuscato dai mille problemi. Decisi di andare sul mio grattacielo, andavo sempre lì quando so qualcosa nella mia monotonia mi divideva in due. Una volta arrivata, dopo non so quante rampe di scale, mi sedetti sul cornicione che dava alla strada di sotto e incominciai scattare foto alle luci colorate del tramonto, oramai sono le 20:15, avevo già scritto a mio padre per dirgli che non avrei cenato alla torre ma avrei preso qualcosa in un pub per strada.

" Cosa ci fa qui una signorina come te? " mi girai spaventata e vidi Spider-Man appoggiato al muro che racchiudeva le scale e che dava sul terrazzo.

" Dici a me? " chiesi indicandomi.

" Vedi altra gente sui tetti all'ora di cena? Quindi cosa ci fai qui?" chiese a sua volta. Tutte queste domande mi danno fastidio.

" Senti non so chi ti credi di essere ma del perché io sia qui sono solo affari miei, chiaro?" esclamai fredda tornando a guardare il bellissimo panorama.

" Ok, hai ragione, scusa. Volevo solo vedere come stavi"disse abbassando lo sguardo, ecco così mi faceva sentire anche in colpa.

"Scusa non volevo parlarti così" i miei sensi di colpa mi costrinsero a scusarmi.

"Fa niente, tranquilla. Non mi sembri molto felice oggi".

Bastarono quelle parole a farmi tornare in mente tuta la giornata appena trascorsa: Peter e Liz, mio padre che mi nasconde le cose... . Ma che cos'era in fondo la felicità? Per me era quel tipo di sole in inverno destinato a morire nascosto dietro alle nuvole grige.

"No, per niente. Oggi è stata una giornata pessima, a scuola un mio amico non mi ha rivolto neanche la parola perché era troppo preso a guardare Liz, la ragazza che gli piace e ho anche scoperto che lui e mio padre mi nascondono qualcosa, oggi li ho sentiti parlare nel laboratorio- dissi stupendomi del fatto che gli avevo detto la verità - non ve la faccio più"

" Mi spiace" dice per poi abbracciarmi. A volte un abbraccio poteva servire più di certe pillole e più di alcune sedute da uno psichiatra qualsiasi, e quel giorno me ne resi veramente conto.


Ciao a tutti! Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto.

Cosa succederà prossimamente con Peter e il segreto che le nasconde Tony? Capirà chi è Spider-Man? Lasciate la ⭐ se vi è piaciuto questo capitolo! Baci.

SpiderMan: I Need YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora