1 • Little Human •

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Jocelyn

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Jocelyn

Esco dal Rose's sospirando di sollievo, sono sfinita.

Ho fatto un turno di otto ore e nonostante i pochi clienti, ho dovuto lavare da cima a fondo tutto il locale e il magazzino prima della chiusura.

Emily e Sasha, i miei colleghi, oggi avevano entrambi la giornata libera e mi sono dovuta occupare di tutto.

Sono abbastanza simpatici, due ragazzi per bene.
Emily è molto alta e snella, porta i capelli biondi sempre stretti in una coda alta e conosce i gossip di chiunque in città.
Sasha al contrario è più chiuso e preferisce stare sulle sue. È originario di Toronto ma si è trasferito qui per badare ai suoi nonni dopo aver finito l'università.

Mi hanno chiesto più volte di uscire con loro, ma ho sempre gentilmente rifiutato. Non posso far entrare nessuno nella mia vita privata senza metterlo a rischio; ho già abbastanza vite sulla coscienza non voglio aggiungerne altre.

Con questi pensieri raggiungo la mia villetta sorridendo, ho bisogno di fare almeno un'ora di sonno.

Giro la chiave nella toppa entrando in casa, il primo piano è un enorme open-space che comprende la cucina e il salotto. L'arredamento è quasi prevalentemente sui toni del bianco e del lilla, amo questo abbinamento di colori anche perché dona ancora più luce alla stanza.

Lancio i miei stivaletti in giro e lego i capelli in una mezza coda per non averli d'intralcio, dopodiché salgo al piano di sopra camminando lungo il piccolo corridoio che separa le scale dalla mia camera e entro spalancando le finestre per far passare aria.

Il cielo questa sera è bellissimo, il sole ormai è quasi tramontato ma sono ancora ben visibili le striature rosse e arancioni che rendono il tutto quasi surreale.

Avvio la mia playlist mentre le prime note di "I wanna be yours" degli Arctric Monkeys riecheggiano nella stanza.
È una delle mie band preferite nonostante non la conoscano molti.

Scendo al piano di sotto per prepararmi un panino, ma subito una strana sensazione mi inquieta, facendomi sentire osservata.

Guardo attraverso le finestre della sala chiudendo le tende al mio passaggio.

Non essere paranoica Jocelyn, è solo una sensazione.

Rabbrividisco prendendo un coltello da cucina e avviandomi al piano di sopra dove tengo le mie armi, non si sa mai.

Mi sono sempre fidata del mio istinto, e rare volte ho sbagliato.

Come per confermare la mia teoria improvvisamente sento un forte rumore provenire dal piano di sotto e fumo dappertutto. Cazzo, cazzo, cazzo.

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