꧁14.Giornata per ragazze, forse...꧂

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EILY:

Come sta andando? Bhe di solito sono una ragazza positiva ma, ora come ora, posso dire che è una merda. Non mi ricordavo fosse così difficile svegliarsi presto la mattina per fare le lezioni. Eily tesoro mio, se ieri fossi andata a dormire un po' prima invece di stare con quell' idiota, egocentrico ora saresti bella arzilla.
Scuoto lievemente la testa. Devo iniziare con il piede giusto, questo college mi porterà a fare ciò che desidero realmente e non devo avere distrazioni.

«Piccola in che aula devi andare?» Mi chiede Sebastian avvicinandosi tremendamente.
Ecco come non detto.

Non lo sopporto più. Perché non posso stare tranquilla un attimo? Perché quando mi immergo nei miei pensieri arriva lui e mi scompiglia i piani?

Il bar si sta svuotando, rimaniamo io, lui, la signora bionda dietro il bancone e una decina di studenti pronti per l'inizio delle lezioni. L'inizio è una cosa particolare, ad alcuni fa paura mentre alcuni non vedono l'ora che arrivi. Tante volte ce lo aspettiamo in un modo e poi tutte le nostre aspettative si frantumano. Ma con un piccolo sforzo tutti noi abbiamo degli inizi, alcuni più belli ed emozionanti di altri. In un modo o nell'altro, cerchiamo sempre di affrontarli.

«Vai a studiare invece di star qui a stressarmi l'anima.» Borbotto sbuffando.

Sorride e mi guarda con quella fottuta faccia da schiaffi. Un viso troppo perfetto per essere vero. Il verde selvaggio dell'iride si espande illuminandogli lo sguardo. Le due fossette si fanno strada in mezzo alle guance abbronzate. Sorride ancora e mi guarda più intensamente di prima come se volesse leggermi attraverso gli occhi.

«Non mi piace studiare, preferisco stressarti l'anima, come dici te. Anzi sfondarti l'anima e non solo.»Afferma sogghignando. Gli tiro uno schiaffo e mi alzo.

Sono stufa. Sono io la stupida ad avere messo in piedi un teatrino con una persona così. Non potevo starmene buona?
Eh no, certo che no, dovevo dimostrare a Nat che ho ragione. Lei mi ha creduta e supportata e io ho ricambiato così.

Tutto questo è solo una fottuta bugia. Quei finti sorrisi, quelle parole dolci che ci diciamo quando siamo con gli altri. Sono solo cazzate. Tutto per colpa di quel mio errore.
Sto mentendo ai miei amici, a Sebastian e a me stessa.
Pensavo di essere una persona matura e poi mi ritrovo così in basso. Cado precipitando in questi errori che mi fanno capire che in fondo ho ancora bisogno di crescere.

Esco dalla zona bar il più veloce possibile, senza guardarmi dietro.
Svolto l'angolo ma lui è più rapido di me, infatti me lo ritrovo davanti a due centimetri di distanza. Un piccolissimo spazio che separa le nostre labbra.
I nostri sguardi si incontrano, non come prima, non come le altre volte.
Si intrecciano e cercano in profondità la verità, ma non la trovano. Ovvio che no, siamo completamente diversi. Siamo completamente sbagliati.

«È stato tutto un errore. Non dovevo farti questa proposta. Non fa per noi.» Sussurro abbassando lo sguardo mentre mi allontano.

È una cosa più grande di noi. Ma che dico non c'è un noi, non esiste. È una cosa fatta da persone sbagliate ed è meglio lasciar stare.

Percorro il corridoio con un passo lento finché il mio sguardo non incontra le lancette dell'orologio, mancano pochi minuti all'inizio della lezione di psicologia, mi affretto. Fortunatamente riesco ad arrivare in tempo. Quando mi siedo noto una delle ragazze del club delle labbra a gallina, è la mora dagli occhi scuri. La ignoro e mi concentro sull'insegnate che è appena entrato.

UNMISTAKABLE LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora