"Con chi stavi parlando?" domandò l'amico.
San guardò fuori dal finestrino. "Qualcuno" rispose sorridendo.
Quel giorno era molto impegnativo per lui, tra una mansione e l'altra.
Tra alcuni mesi il padre avrebbe ceduto il posto di CEO proprio a lui, per spostarsi in politica e diventare sindaco della città.
La famiglia Choi era un giro di contraffazione, prostituzione e illegalità abbondante.
L'azienda trattava di una fonderia di metalli, specialmente oro.
"Se tieni a mente questo mio piano, potrai essere l'uomo più ricco dell'intero paese" ammise il padre, aspirando del tabacco.
Il figlio annuì, controllando dei documenti.
"Papà, per caso ti ricordi di quel Hwang, il quale adesso è in prigione?" l'uomo fece un cenno con la testa.
"Sì, perché? domandò.
San incurvò le labbra, si alzò dalla sua postazione, mettendosi elegantemente le mani in tasca.
"Sua figlia sta crescendo bene" affermò, appoggiandosi alla scrivania.
Entrambi risero.
"Vuoi aggiungerla al club?" chiese buttando gli ultimi rimasugli di tabacco nel posacenere.
"No, mi sembra troppo sveglia, ma vorrei farlo indirettamente" ammise grattandosi il mento.
"E se la assumessi come mia assistente?" chiese schioccando le dita della mano destra.
Il padre allungò le mani sorridente.
"Io non ti posso più dare ordini, l'azienda è tua" rispose dandogli una pacca sulla spalla. San sorrise.
Si mise alla scrivania, accese il suo portatile, ed una volta trovati i dati che cercava, segnò tutto sul suo telefono.
"Perfetto" concluse, lasciandosi andare sulla sedia.
Il signor Choi ebbe un impegno urgente che lo costrinse a lasciare il figlio, non prima di salutarlo.
San era stanco e frustrato, e quando lo era, una era la soluzione.
Chiamò uno dei tanti numeri in rubrica.
"Tieniti pronta" comunicò chiudendo subito la chiamata.
E così, spegnendo tutto, e prendendo giacca e cartella, uscì dal suo ufficio.Era ormai pomeriggio inoltrato, il sole stava calando e Nova era intenta a giocherellare col suo gattino in giardino. Adorava quel piccolo essere.
La sua attenzione venne catturata nuovamente da un auto.
Nova poso il micio, e si alzò dalle gradinate.
Dall'auto uscì il soggetto che incontrò la mattina precedente.
Il moro si tolse gli occhiali, mettendoseli tra il colletto della sua camicia, per poi guardarsi intorno.
"Ci conosciamo?" chiese Nova stando sull'attenti.
San la guardò divertito.
"No, ma se vuoi possiamo farlo ora" rispose.
Il moro si portò il pollice sul labbro inferiore prima di parlare.
"Sono Choi San" cercò di presentarsi.
Nova alzò il sopracciglio come risposta, sbalordita dalla sua faccia tosta.
"E vorrei assumerti nella mia azienda, come assistente" concluse.
Nova rise sonoramente, portandosi una mano alle tempie.
"Non ti vergogni a chiedermi una cosa del genere, dopo tutto l'accaduto?"
San pretese di non sapere nulla, quando in realtà sapeva nel dettaglio tutta la faccenda.
Ragionandoci, però, se avesse avuto l'occasione, avrebbe accettato solamente per rivendicarsi, anche se non sarebbe stato facile.
San si avvicinò alla ragazza, prendendole furtivamente il telefono dalle mani.
"Se cambi idea, avvisami" affermò dopo aver salvato il suo numero sul dispositivo.
Una volta riconsegnato il cellulare, le fece un occhiolino, sorrise un'ultima volta e dopo aver indossato gli occhi da sole, se ne andò.
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Dazzling light|| Choi San
Hayran Kurgu"Mi pare ovvio, ti voglio" "Più mi vuoi, più non mi avrai"