«aspetta...tu vorresti invitarmi così senza preavviso a una cena a casa tua, a base di pizza, birra e partita per far si che tuo fratello mi conosca e così facendo io gli possa parlare di te e di come eri modalità "after"/"before" di un catalogo di una crema antirughe?? Macu (soprannome affettuoso di Marcus) ma che CAZZO ti è venuto in mente!!" Gli disse alla cornetta del telefono Lawrence appena seppe la stravagante trovata di Marcus. «Te hai più esperienza nel domare caratteri così, almeno vedi che tipo è e mi dai poi dei consigli...dai su magari poi ti sta simpatico» cercò di convincerlo Marcus. L'idea in sé era anche buona, Lawrence era un ragazzo che riusciva a conquistare chiunque in poco tempo, e sicuramente non si sarebbe fatto problemi con il fratello del suo ragazzo a prenderlo per le orecchie quando necessario e se necessario. Però qualcosa non lo convinceva... «senti, forse così e troppo affrettato. Lo sai io come sono fatto, sono tranquillo e un po' alternativo ma se quel figliolo mi dice anche solo un "ba" che mi sta sulle scatole, lo prendo e faccio come farei con te....» cercò di giustificarsi lolly. Ma Marcus non voleva cedere: «e secondo te perché ti ho chiamato e sicuramente troverò una scusa per stare più tempo fuori in modo da darti il tempo di fare quello che sai fare?» a Lawrence tra poco non cascò la cornetta: «mi stai dando carta bianca con lui? Ok va bene...verrò...ma a una cond....» Marcus lo anticipò: «stasera sto sotto... lo so...e in più ti ricordo che mi avevi detto che non era finita la punizione di qualche giorno fa...convinto?». Il glaucopide (dal greco, dagli occhi di gufo) rimase un po' in silenzio «voglio una corona e una capricciosa con tartufo, se vince la mia squadra domani non ti siedi!». Marcus rise di gusto: «andata! Dai Lolly a dopo. Ti amo artista col codino», «anche io angelo!».
Max era seduto sul divano, aspettando l'arrivo del tanto atteso ospite: si stava scervellando di domande e pensieri di ogni sorta: come sarà? Sarà simile al fratello? Sarà simpatico? Ma che mi prende che prima volevo tenere tutti lontano dalla mia vita e ora invece sto per conoscere il ragazzo di mio fratello? Insomma era un tripudio di pensieri e emozioni contrastanti. Marcus invece era tranquillo a leggere sulla sua poltrona...ma dentro si stava logorando dall'ansia. Sapeva, quasi come se avesse un sesto senso, che sarebbe successo qualcosa di opinabile. Conosceva Lawrence da ben 5 anni, di cui quattro in cui erano stati fidanzati, e conosceva i metodi poco ortodossi per farsi rispettare...e sapeva anche che il bruciore delle botte non avrebbe fatto da promemoria al fratello per quanto riguarda il comportamento. Insomma, l'aria era così tesa che si sarebbe potuta tagliare con un coltello, ma non fu necessario perché lo squillo del citofono fece trasalire tutti e due. Marcus ridacchio e andò ad aprire ammonendo (o meglio sperando di ammonire) il fratello: «mi raccomando, non mandare in fumo trenta minuti di sberle con il tuo carattere!» max si limitò a sbuffare e a ringhiare.
Lawrence fece la sua entrata bizzarra, vai sotto di una camicia di lino, dei jeans azzurro chiaro e una cintura di pelle marrone piena si pietruzze intrecciate e ovviamente l'immancabile codino. Abbracciò con affetto Marcus e andò a salutare il piccolo Max in salotto, che rispose a monosillabi sconfortato. Lolly si limitò a sorridere radioso e si sedette sul divano a poco dal moretto, mentre Marcus si preoccupò di mettere due ciotoline di stuzzichini sul tavolo. «allora tu sei il famoso Max! Tuo fratello mi ha parlato molto di te....» disse Lawrence cercando un contatto con il giovane, che rispose solamente «idem.....». Lolly storse la bocca sentendosi un muro davanti si zittì mentre Marcus cercò di rendere l'aria meno tesa: «bene...io vado a prendere le pizze prima che la partita inizi, max che pizza ti piacerebbe?» ed ecco che quasi dimenticandosi della lezione di poche ora fa, il moretto sfoggiò il suo peggio umore e carattere: «come cazzo ti pare! Tanto non ti fregherebbe se non ci fosse qui il tuo moroso». Marcus si pietrificò e a Lawrence partirono i nervi,; lo afferrò per un orecchio e lo tirò su in piedi con forza: «beh, al MOROSO di tuo fratello non piace che tratti così Marcus, quindi ora sia gli chiedi scusa sia gli dici con gentilezza cosa ti piacerebbe mangiare» Marcus sorrise attendendo che il fratello parlasse e si anche con un po' di soddisfazione. Max d'altronde cercò di liberarsi da quella stretta ma vedendo che era tutto inutile riuscì a spiccicare due parole per farsi lasciare in pace: «scusa se ti ho risposto e perfavore potrei avere una margherita con i funghi GRAZIE!» Lawrence scambiò uno sguardo con Marcus che pareva soddisfatto e lo lasciò andare. Max si strofinò l'orecchio, e davanti a quei due ragazzi da 1,85 metri l'uno si sentì in quasi con le spalle al muro. Era alla loro mercé non si poteva ribellare. Marcus con un sorriso: «bene allora io vado a prendere le pizze! Ci si vede tra dieci minuti» e uscì, Lawrence però si stava rimboccando le maniche: «dieci minuti mi bastano e avanzano...»
Appena la porta di richiuse dietro Marcus, Max si rintanò in un angolo del divano cercando di stare lontano dall'ospite indesiderato. Lawrence invece era tranquillissimo, anzi sembrava quasi felice di avere un po' di tempo da passare da solo con il moretto. Così si sedette accanto a lui e gli sorride, non curante di aver ricevuto un occhiataccia mortale dagli occhi color ambra di Max. «ascolta piccoletto, io non sono qui per renderti la vita peggio di quello che già è...io sono qui per aiutarti! Quindi potresti ascoltarmi un secondo?» Max reagì subito: «perché dovrei ascoltarti eh? Te sei solo uno stronzo come mio fratello!!» gli ringhiò a un centimetro dal viso. Lawrence non si scompose, anzi sorrise: «siete identici.. per quanto tu possa odiare lui nell'esserlo e io nel confermarlo, voi siete similissimi. Stesso caratteraccio, stesso sistema di difesa tramite l'aggressione, stessa testardaggine...» a sentirsi confrontare a Marcus il moretto espose, facendo un errore che fece saltare i nervi al biondo dagli occhi blu: «io almeno...non sono frocio!». Se Max avesse capito come era fatto Lawrence prima di pronunciare quella frase, forse avrebbe fatto in modo di girarci intorno con altri insulti meno pesanti. Lolly è il tipico ragazzo creativo, gentile, aperto e dolce ma ha anche quel tipo di persone calme, che quando si incazzano fanno davvero dei danni. Infatti preso dall'ira, Lawrence prese per la maglia Max e lo trascinò verso il terrazzo. Max d'altronde cominciò a urlare le peggio cose e bestemmie, fino a quando non di ritrovò tenuto per la maglia fuori dal terrazzo con i piedi a penzoloni nel vuoto di 6 piani di palazzo. Lawrence aveva un espressione calma, leggermente severa, max invece era terrorizzato. «bene...adesso che ti sei "calmato", ti faccio scegliere cosa succederà tra poco: o ti lascio andare la maglia e ti faccio paralizzato a vita, oppure ti prendi quello che ti meriti tra sberle e paternale...e se per caso ti riandasse un picco di testosterone al cervello.. ti riporto qui ma non ti lascio la possibilità di scegliere, intesi?» max era in lacrime, stringendo forte le braccia di Lawrence che lo tenevano sospeso. Annui velocemente non riuscendo a dire nulla ma il biondo voleva sentirlo parlare: «si a cosa? A farti fare un volo di 400metri?» il moretto scosse la testa e riuscì a dire nel terrore più totale: «m-mi prendo la lezione e-e la paternale! Scelgo quella!!!» aveva il fiatone e il cuore a mille. Lawrence lo squadrò, assottiglió gli occhi fino a farli diventare due fessure brillanti di azzurro, e lo ritirò al sicuro nel terrazzo. Max, troppo sconvolto per rendersi conto di quello che stava facendo, strinse Lawrence con forza, cercando di calmarsi. Il biondo lo guardò severo dapprima, poi però con uno sbuffo affettuoso, ricambiò la stretta e lo prese in braccio: «calmati su.... non è successo niente!». Lo portò in casa e si sedette con lui sul divano: «ascolta, Marcus ti vuole molto bene non lo devi trattare così male.... so cosa hai passato, ma puoi cambiare!» max lo guardò confuso: «come? I-io non..... non sono Marcus...»
Lawrence lo guardò severo: «ce la farai...tuo fratello ha passato di peggio....»
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Per la Giusta Strada (IN REVISIONE)
Teen FictionLa vita di Maxwell, un ragazzino scontroso e ribelle, dai capelli castani e gli occhi ambra, è stata completamente sconvolta..... prima la morte di sua madre e poi il dover ricominciare da solo, a finco del suo odiato fratellastro Marcus, figlio d...