Marcus era da più di mezz'ora che stava aspettando Max davanti scuola. Al telefono non rispondeva ed erano già usciti tutti, anche i ritardatari. La cosa era molto strana ma da quando aveva parcheggiato davanti scuola un presentimento lo aveva cominciato a tormentare, quindi d'istinto aveva già capito che era successo qualcosa, già quella mattina gli era sembrato strano il suo comportamento, ma adesso... E se avesse preso un brutto voto e fosse scappato per paura di affrontare l'ira sua e di Lawrence? E se avesse salato? E se si fosse fatto male?
Mille mila domande attraversavano la mente di Marcus che alla fine decise di andare dentro all'edificio per vedere se fosse lì. Entrato nella struttura si imbattè subito nel professor Ceccoli e gli corse incontro: «professore! Buongiorno sono il fratello di Maxwell Fauni....Marcus Cherubi... lo stavo aspettando fuori ma non è uscito. È successo qualcosa? Oggi è venuto a scuola vero?» il professore lo squadrò, sistemandosi gli occhiali: «ah si Fauni...si a scuola è venuto ed è anche stato interrogato con un bel 7, l'unica cosa che non è rientrato dopo la pausa a pranzo... gli è stata messa una nota di demerito ma non ne sappiamo il motivo di questo mezza marinatura... non aveva compiti o interrogazioni durante il pomeriggio quindi non rischiava nulla.». Marcus ringraziò e corse fuori dall'edificio, se non era per un voto o simili, perché Max sarebbe dovuto scappare? Mentre correva verso la macchina incrociò lo sguardo di Giordano. Si guardarono per un secondo l'uno dalla macchina e l'altro da poggiato a un lampione. L'angelo percepì subito l'astio e l'odio del ragazzetto nei suoi confronti e riconobbe la parola "frocio" dal labiale mentre si rivolgeva ai suoi compagni. Non disse nulla e si limitò ad andare verso casa....nel tragitto si ricordò del suo passato, della paura e del dolore degli anni del liceo, forse a Max era capitato lo stesso destino. Prese il telefono e chiamò: «biondo rispondi.....LAWRENCE MI SERVI!». Il biondo rispose mezzo addormentato e abbastanza seccato con un :«COSA CAZZO?!?!», ma appena sentì le ragioni di quella telefonata in meno di un minuto era già in sella alla sua moto diretto verso casa di Marcus. Entrarono dentro insieme e subito udirono i singhiozzi di Max che era in camera sua,nascosto. Per quanto ci avesse provato, da quando era entrato in casa a quel momento non era riuscito a smettere di piangere, i tagli erano aumentati e di erano fatti più profondi tanto da non riuscire a rimarginarsi. Quando vide entrare in camera Marcus e Lawrence trasalì tutto d'un colpo terrorizzato, cercando di scappare dalla presa ferrea dei due maschi che lo avevano acchiappato appena aperta la porta. Scalciando e urlando cercó di liberarsi spaventato, temendo i rimproveri, le botte e le punizioni dei fratelli, ma invece di uno schiaffo o di un insulto, si ritrovò tra le braccia dei due. Erano rimasti al telefono mentre giungevano entrambi a casa a prendere il piccolo, e tra la paura e lo sconforto avevano deciso di dargli tutto il sostegno e l'affetto di cui aveva bisogno e di chiarire ammodo la faccenda prima di prendere provvedimenti. «VI PREGO LASCIATEMI!! LASCIATEMIII!» urlava a squarcia gola Max, troppo spaventato e confuso dalla stanchezza per voler capire. Lawrence e Marcus si guardarono e non dissero nulla, lo abbracciarono solo stretto stretto, sussurrandogli con dolcezza di calmarsi e che non sarebbe successo niente. Max sentendo quelle parole si strinse a Lawrence e continuò a piangere, mentre Marcus gli stava alle spalle a coccolarlo. L'angelo notò subito il perché ti tutta quella paura... era stato picchiato, aveva un occhio nero e un taglio sul labbro, e da come si muoveva anche diversi ematomi sul corpo, in più i tagli con la lametta erano profondi e sanguinavano. «vado a prendere un paio di cose per medicarlo, cerca di farlo calmare okay?» disse a Lawrence prima di andare a prendere la cassetta dei medicinali, ma non prima di aver dato un bacio sulla fronte al fratellino. Lawrence si portò Max sul divano del salotto, per toglierlo dal letto pieno di sangue, e lo avvolse in un plaid caldo, cullandolo e baciandogli la fronte per farlo calmare. Max era troppo scosso per smettere di piangere del tutto, ma almeno si calmò un po'. Marcus tornò subito con due pacchi di ghiaccio e glieli mise sull'occhio e sul fianco che a quanto pare era dove aveva ricevuto un brutto calcio. Lawrence lo aiutò a reggerli mentre Marcus gli medicava le ferite sui polsi con la solita premura. Max continuò a singhiozzare prima di cadere in un sonno profondo, causati da tutta la stanchezza accumulata. Lawrence però non lo lasciò andare e lo tenne al sicuro tra le sue braccia. Marcus sospirò: «è stato bullizzato....non ci vuole molto a capirlo. Sempre senza soldi, ogni volta con un ematoma o un livido di cui non riusciva a spiegare la provenienza, i vestiti strappati, la cartella rotta....» guardano il piccolo dormire, così vulnerabile e fragile che se Marcus avesse potuto avrebbe spaccato la faccia a tutti i ragazzetti di quella scuola.Lawrence più calmo rispose: « lo so che vorresti fare, ma prima bisogna parlarne con il preside...e prima ancora con Max. Se non ci ha detto nulla vuol dire che non si fida ancora di noi del tutto, tanto vale lasciare che ce ne parli quando se la sentirà, ovvero quando sarà sicuro che non gli faremo altro male.» Marcus annuì e strinse Lawrence con Max in un abbraccio. «ci pensiamo noi a te piccolino....» disse dando un bacio alla fronte di Max.
Dopo un po' il ragazzino riuscì a riprendersi e a svegliarsi, e il fatto di trovarsi in braccio a Lawrence lo rassicurò, «hey, come stai?» gli chiese subito il biondo sorridendo e mettendosi a fargli due coccole. Max sorrise un pochino e con uno sguardo fece intendere di stare meglio. Non se la sentiva di parlare e Lawrence non lo costrinse. Marcus intanto si era anche lui addormentato, appoggiato al bracciolo del divano con una mano tra Lawrence e Max, che si rimise giù a dormire pure lui, seguito a ruota dal biondo, che aveva già un mente un piano.
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Per la Giusta Strada (IN REVISIONE)
Teen FictionLa vita di Maxwell, un ragazzino scontroso e ribelle, dai capelli castani e gli occhi ambra, è stata completamente sconvolta..... prima la morte di sua madre e poi il dover ricominciare da solo, a finco del suo odiato fratellastro Marcus, figlio d...