La mattinata andò avanti tranquilla e Max si convinse che l'incubo era ormai finito. Lawrence e Marcus, quando lui uscì a ricreazione, erano fuori dallo studio del preside attendendo di parlargli. Max riuscì a calmarsi, attendendo con ansia di uscire una volta per tutte da quella scuola e poter finalmente cambiare un po' la sia vita. Ma il destino gli era avverso e ,avendo la guardia abbassata, non si rese conto di uno dei seguaci di Giordano che lo prese prima che lui potesse rientrare in classe dopo la ricreazione e lo tramortì con un pugno allo stomaco prima di farlo sparire in uno dei bagni in fondo al corridoio più remoto di quella scuola affinché nessuno lo sentisse. Marcus e Lawrence nel mentre erano entrati nell'ufficio del preside e si misero a discutere animatamente con lui: «ma si rende conto delle lesione che mio fratello ha riportato? Non possono essere una caduta suvvia!!!» cercava di convincerlo Marcus mostrandogli le foto che avevano fatto ai lividi di Max. Ma il preside non si scomponeva: «non ci sono prove evidenti che il signorino Fauni sia vittima di bullismo..per quanto mi riguarda potrebbe essere anche violenza domestica!» rispose facendo imbestialire Marcus che rimase posato e composto solo perché sennò non si sarebbe seduto per un mese a causa delle sculacciate che Lawrence gli avrebbe rifilato dopo. Ad entrambi tutto ciò sembrava troppo strano, che nessuno avesse mai avuto il coraggio di denunciare quello stronzo di Giordano? Ripresero a discutere in ogni caso cercando di ritirare Max dalla scuola, fino a quando Marcus non ricevette un messaggio: "bagni palestra aiuto auckw))))@+@'" e altre lettere da caso da MAX! Senza dire nulla si alzò in piedi e chiese: «dove sono i bagni della palestra????mio fratello è in pericolo» il preside vedendo quel fuoco di rabbia e di protezione brillare nei suoi occhi non osò commentare e si alzò anche lui offrendo di accompagnarlo vista la responsabilità che gli gravava addosso riguardo agli alunni della scuola. Fu una corsa disperata ma ancora di più fu la paura di Lawrence e Marcus riguardo al piccolo, mischiata ai sensi di colpa di averlo lasciato solo in quell'incubo.
«eh?!?! Ora non mi rispondi più frocetto?» urlò Giordano prima di assestare un altro pugno in faccia a Max. Era riuscito mandare la richiesta di aiuto prima che lo stanassero dal bagno e lo legassero con una cinghia per le mani a uno dei getti della doccia. Da lì erano partiti insulti e pugni che lo avevano portato a perdere sangue dalla bocca e dal naso. Il ragazzino era disperato, ma ciò non gli impediva di mantenere il suo orgoglio:«parli tu che dalle stronzate che sparì potresti essere coprofago!» e giù un altro pugno più forte che lo fece sputare sangue. Giordano lo afferrò per i capelli:«te vuoi uscire morto da questo bagno vero?» e lasciatolo andare tirò fuori il coltello a serramanico. Tutti rimasero abbastanza storditi tanto che un ragazzo dei suoi gli chiese:« Giò ma sei sicuro..di....di volerlo?» ma venne zittito con un pugno :«io faccio quello che mi pare!! E ora voglio vedere cosa succede se gli spello la faccia!» e detto questo si inginocchiò davanti a Max, che ormai non aveva più neppure le forse per ribellarsi, e prima che potesse avvicinargli il coltello alla faccia, la porta si aprì e il preside tuonò:«cosa sta succedendo qui???» ma non fece in tempo ad ottenere risposta che Marcus si avventò su Giordano. Subito gli assestò un pugno alla mascella prima di ricevere un taglio sul braccio, si guardarono in cagnesco prima ce Marcus in un impeto afferrasse la mano di Giordano che teneva il coltello e la sbattesse contro la porta del bagno, facendoglielo,seguita a ruota dalla sua testa, portandolo svenire. Nel mentre Lawrence era corso da Max, slegandolo e prendendolo in grembo cercando di fermare l'emorragia nasale: «Marcus...MARCUS!!! Dobbiamo chiamare un'ambulanza!»
Max perse i sensi del tutto prima di essere caricato sul mezzo di soccorso, vide solo Marcus e Lawrence che gli stavano vicini, che lo proteggevando assecondando i paramedici, che gli dicevano:«andrà tutto bene piccolo, l'incubo è finito...» ma chiuse gli occhi e poi solo le sirene accompagnarono il suo sonno.
Max fu svegliato dalla confusione della corsia e dall'odore bruciante di ospedale. Era in una brandina del pronto soccorso e gli girava la testa, nella quale la memoria ondeggiava senza mai definirsi. Piano piano poggiò la tempia sul cuscino aspettando di mettere a fuoco ogni cosa: prima la sua mano con la flebo, poi la sedia su cui riconosceva la giacca di Lawrence e la felpa di Marcus poggiate, poi la tenda che lo separava e infine il via vai di infermieri e dottori nel corridoio. Gli faceva ancora un po' male il viso e il petto dove aveva ricevuto i pugni da Giordano, ma sentiva che il gonfiore era passato da un po'. Nonostante ci provasse non riusciva ancora a mettere a fuoco cosa era successo e che ore fossero, e soprattutto dove fossero Lawrence e Marcus. Un po' si rattristì pensando di essere stato lasciato solo da loro due, e quasi gli venne da piangere ma si contenne quando vide un'infermiera arrivare da lui: «ah eccoti! Buongiorno! Meno male che hai ripreso i sensi, ero sul punto di picchiare sia Marcus sia il ragazzo biondo!!! Mi stavano facendo impazzire» disse la ragazza che dal cartellino si chiamava Cristine. Max si tirò su piano piano e chiede con preoccupazione:«dove sono? Che cosa è successo???» la ragazza si mise ad armeggiare con la sua cartella e gli controllò la flebo: «beh hai perso i sensi e sei svenuto, di conseguenza sei stato trasportato qui in pronto soccorso e sei rimasto incosciente per un bel po'! Però ora stai meglio spero, ti abbiamo dato un po' di antibiotici e antinfiammatori via endovenosa.... dovrebbero averti un po' aiutato. Per quanto riguarda quei due ti hanno vegliato fino a due minuti fa, erano la personificazione Marcus della rabbia, che voleva spaccare la faccia a quel ragazzetto che hanno portato via un po' di tempo fa i poliziotti e Lawrence invece ansia pura» disse lei sorridendo e aiutandolo a mettersi seduto. Max la guardò come per chiedere altro ma prima che potesse pronunciare una parola si ritrovò una luce accecante negli occhi: «bene, per essere stato privo di sensi per dieci ora, direi che stai bene. Magari ti si fa una prescrizione di ricostituente ora e poi una a casa così stasera potrai dormire nel tuo letto!» pronunciò Cristine. Marcus apparve all'improvviso dalla tenda e fu felicissimo di vedere Max sveglio, tanto che spostò la ragazza senza tante cerimonie e lo corse ad abbracciare: «piccolo!! Oh meno male ti sei ripreso! Stai bene? Ti fa male qualcosa? "Medusa" qui ti ha trattato bene??» chiese tutto d'un fiato mentre la ragazza gli assestò un cazzotto:«medusa ci chiami qualcun'altro!! Ora faccio la spia al dottor Berni e ti faccio cambiare i turni!» disse scherzando lei. Marcus sorrise e diede un bacino a Max prima di ritirarsi con lei per discutere della salute del piccolo. Rimasto solo, lui si mise a pensare a cosa era successo....ma poi cosa sarebbe successo dopo?
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Per la Giusta Strada (IN REVISIONE)
Teen FictionLa vita di Maxwell, un ragazzino scontroso e ribelle, dai capelli castani e gli occhi ambra, è stata completamente sconvolta..... prima la morte di sua madre e poi il dover ricominciare da solo, a finco del suo odiato fratellastro Marcus, figlio d...