Capitolo Speciale

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Come quel giorno era notte, c'era un ragazzo addormentato sul sedile passeggeri e fuori pioveva, ma non si stava tornando a casa, si stava scappando dalla realtà troppo crudele..... Lawrence si svegliò dopo un po', sballottolato da un dosso, e si ritrovò in macchina, con Marcus che guidava concentrato e preoccupato: «che è successo? D-dove stiamo andando Macu?» chiese dolorante e assonnato il biondo, ma ottenne solo un bacio e una carezza come risposta dal guidatore; «non ti preoccupare, dormi, ne hai bisogno!». Lawrence si zitti per un po', cercando di ricordare cosa fosse successo, ma ricordava solamente suo padre che gli urlava contro i peggio insulti omofobi e sua madre che piangeva e diceva "il mio bambino, il frutto del mio corpo È UN MOSTRO". Scosse la testa e preferì osservare le gocce che sembravano gareggiare sul finestrino a chi per prima arrivasse in fondo.Marcus lo guardò sotto quella veste di bambino e sorrise, senza dire nulla. «Marcus davvero,che è successo? Voglio saperlo....»
L'angelo sapeva che non avrebbe potuto tenerlo lontano dalla verità a lungo, quindi preferì dirgliela: «tuo padre ti ha spinto quando io sono entrato in casa, e sei svenuto. Nel mentre è arrivato tuo fratello e ha pensato che fossi stato io così ci siamo azzuffati mentre tuo padre sbraitava e tua madre piangeva. Io sono riuscito ad allontanare tutti da te e tuo padre mi ha detto "portatelo via prima che io lo ammazzi" e quello ho fatto, ti ho caricato macchina e sono tornato a prendere la tua roba, anche se il 80% delle tue cose erano già a casa mia e sono andato via. Tuo padre e tua madre non mi hanno detto nulla, così ho fatto quello che era da tempo che volevo fare. Scappare con te, via, via da tutto e da tutti. Con questo abbiamo raggiunto il fondo, tanto tanto il mio patrigno che mi picchiava per essere frocio, ma questo...no non lo accetto.»
Lawrence lo ascoltò senza dire nulla, senza piangere. Era da tanto che aveva notato di non essere il preferito dei suoi genitori, attraverso diverse cose fatte per il fratello nullafacente e non per lui che era il più bravo a scuola, il più educato e quello più amato da parenti e familiari. Non gli dispiaceva che lo avessero cacciato, anzi, era felice che Marcus avesse fatto quello che lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare, ovvero andarsene. «...grazie....» disse solo, e in risposta ottenne una dolce carezza. «scusa, ma dove stiamo andando, siamo in autostrada!» puntualizzò. Marcus sorrise e gli passo una lettera che era lì vicino nel cruscotto e disse fiero: «mi hanno ammesso all'università di Medicina a milano! Andremo lì e ripartiremo solo noi da zero..». Lawrence gridò di gioia e lo abbraccio per la notizia ma poi si rese conto: «Marcus siamo vicino Roma, quanto cazzo ci metteremo ad arrivare?e la casa??e la tua roba poi ?». L'angelo disse molto tranquillamente: «allora di ore ce ne vorranno un po' però potremmo dormire in macchina e ripartire all'alba, la casa l'ho già trovata, è un appartamento abbastanza carino e la vecchietta che lo possiede è di Roma, quindi dopo averla incontrata mi ha detto che per lei è solo una spesa inutile quindi con 300€ al mese ce lo affitta e se lo teniamo pulito e paghiamo le bollette e facciamo quei due o tre lavoretti di cui ha bisogno non ci alzerà l'affitto, e la mia roba è già in macchina.» a questo programma così organizzato e perfetto a Lawrence sembrò un sogno, però poi vagando felicemente con la testa gli venne in mente un piccolo dettaglio: «e i soldi?». Marcus lo baciò ancora e sorrise: «già sistemato tutto... io inizierò a lavorare in una clinica vicino all'ospedale visto che serve un aiutante e tu, beh...ho pensato pure a te. Il nipote della vecchietta che ci ha dato la casa fa il critico d'arte e ha molte gallerie in disuso. Potresti fargli vedere i tuoi quadri no? Me lohai sempre detto che a te di economia non frega un fico secco, quindi questo potrebbe essere una rampa di lancio per la tua attività di artista. E se andasse male io a quel punto sarei medico, quindi non ci sarebbe alcun problema.» Lawrence scoppiò a piangere. Per anni avevano dovuto sopportare e stare zitti a causa delle loro famiglie, ora erano liberi, liberi e felici, e il destino si stava dimostrando benevolo, e gli indicava una strada stupenda da seguire. Marcus dovette fermarsi per una coda e quindi ebbe il tempo di stringere Lawrence a sé e baciarlo più volte che poté prima di ripartire. «il destino vuole che percorriamo questa strada, me lo sento!» disse Lawrence felice, guardando anche il temporale che si stava calmando attorno a loro. Marcus scoppiò a ridere all'improvviso e disse: «mi sa che il destino vuole che ci fermiamo a questo autogrill perché uno, c'è una fila di 10km per un incidente e due c'è allerta meteo, quindi questa è la quiete prima della tempesta. E in più sono in riserva....» anche Lawrence scoppiò a ridere. Si fermarono e con una corsa andarono dentro all'autogrill per prendere quello che serviva per il lungo viaggio e anche per cenare. Fieramente entrarono mano nella mano, e si baciarono, non temendo niente e nessuno. Presero due coperte strane, con le maniche e due cuscini da viaggio di quelli fatti a forma di "C". Poi comprarono da mangiare, tornarono in macchina e accesero al massimo il riscaldamento, guardando un film sul display della macchina che era capace di leggere anche i dvd e poi si addormentano. Fu una serata speciale, l'inizio del loro futuro. E Marcus guidando poche ore dopo per evitare di fare tutto il viaggio l'indomani, vide Lawrence addormentato e tranquillo, felice di essere con lui, e felice di quello che stava accadendo tra di loro. Quando, a distanza di 3 anni, vide Max nello stesso modo, sorrise. Che fosse anche quello un inizio?

Per la Giusta Strada (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora