CAPITOLO 12.
La mia mano.
"Eccole qua, le mie piccole prede e indifese ihihih".
Una voce iniziò a farsi sentire dal nulla, come per magia: una voce alquanto oscura, maliziosa e perfino piuttosto sinistra sotto un certo aspetto, ma con una risata abbastanza buffa e ridicola. Non riuscivamo a capire precisamente da dove proveniva la voce, infatti continuammo a girarci in più direzioni possibili piuttosto nervosamente, anche perché la voce rimbombava in ogni angolo del posto, e questo ci impediva di capire dove si trovava.
Entrai in panico, non sapendo da dove potesse sbucare, così gli dissi, non appena mi alzai in piedi, insieme a Carlotta, che in quel momento mi teneva la mano come fanno i fidanzati innamorati l'un l'altro
"Fatti vedere se hai coraggio, codardo!".
"Va bene moscerino!"
Iniziammo a sentire dei passi, dei passi pesanti come quelli degli elefanti.
*TONF TONF.
Sembrava che stesse per venire un essere gigantesco e alquanto mostruoso. Mi girai dietro di me, dove si trovava una zona d'ombra molto fitta e alquanto mostruosa e sinistra, e iniziai a notare, con la coda dell'occhio, un paio di gambe. Gambe che sembravano umane, ma che, per qualche strano motivo erano molto più robuste, muscolose e grandi rispetto alle nostre. Più si avvicinava, più notavo dei dettagli su di esse, infatti quelle gambe sembravano avere intorno delle specie di punte di un colore giallo, mentre le gambe vere e proprie erano di un colore bluastro.
"Eccomi, sto arrivando!"
Disse la nostra nuova minaccia, che iniziò a correre verso di noi con molta velocità.
"Ma che... ATTENZIONE!"
Gridai io,non appena capì che quell'essere voleva attaccarci in quel momento. Spinsi tutti via, nel modo più veloce che potevo: tutti quanti, da un momento all'altro si trovavano per terra a un paio di metri di distanza, tutti tranne il sottoscritto, che non aveva avuto il tempo per togliersi e scansare.
"Preparati!"
Gridò lui.
Chiusi gli occhi e alzai entrambe le mani, nel tentativo di proteggermi, anche se era una mossa alquanto inutile, ma una luce prese la mia attenzione, una luce bianca iniziò a brillare proprio sopra di me.
"Non può essere"
Disse quel mostro, con una voce disperata.
Aprì gli occhi, e notai immediatamente che la mia mano aveva riiniziato ad illuminarsi.
In secondo luogo notai, sullo sfondo, quel mostro, che finalmente si era fatto vedere in tutto il suo splendore: era altissimo e piuttosto grosso, anche se questo non gli comprometteva la velocità, ed era addirittura ricoperto da una strana armatura blu che gli proteggeva solamente le spalle e una parte del petto. Ma c'erano due cose che mi sembravano proprio da film dell'orrore, erano due cose che mi facevano schifare di ciò che stavo vedendo: aveva una strana testa, tutta piccolina, sempre di un colore bluastro, com'era tutto il corpo, con al centro solamente un occhio di un colore verdone, mentre il resto erano solamente spuntoni grossi come chiudi, di un colore giallo, mentre la bocca, non si trovava nella testa come tutti noi, ma si trovava nella pancia. Questo buco, che noi chiamiamo bocca, era ricoperto da denti grossi quanto lame di coltelli. In mano, non teneva una spada come tutti noi, ma teneva una mazza, una mazza che sarà stata grande come tutta la mia gamba e grossa almeno quanto la mia larghezza, anch'essa piena di spuntoni.
"Ma cos'è questa luce..?"
Commentai io, mentre osservavo per l'ennesima volta quella luce strana. L'essere iniziava ad essere terrorizzato, lo potevo notare dal'occhio che iniziava a tremare.
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On the Edge of the Sword
Fantasy"Sono davvero intrappolato in questa dimensione? Perché? Ma, adesso... come faccio ad uscire da questo posto e soprattutto, cosa sono queste "spade"? Primo libro di una triologia, come presumo, che vede come protagonista Eclipse, un giovane ragazzo...