CAPITOLO 14.
SUPERANDO LA VELOCITÀ UMANA!
Ero pronto per farmi colpire, volevo farla finita una volta per tutte: la morte di Carlotta mi aveva ammazzato dal più profondo del cuore, é stata come una pugnalata in pieno petto. Una delle persone più importanti era morta proprio sotto i miei occhi, ed io non ho potuto fare niente, non sono riuscito neanche a muovere un dito.
"Cosa fai lì Eclipse, spostati!".
Mi gridò dietro di me Luke.
"Ihihi e così vedo che vuoi morire eh? Vuoi raggiungere subito la tua amata fidanzatina, eccoti accontentato... Yahhhh!"
Disse quel mostro proprio quando era a pochi metri da me. Stava alzando la sua mazza luminescente, di un giallo fulmine.
"No..."
Dissi da solo. Nessuno in realtà mi aveva sentito, lo dissi proprio con un tono docile, e abbastanza impercettibile, un tono molto basso.
"Io non voglio..."
Dissi io, mentre dai miei occhi, coperti dai capelli, iniziavano a fuoriuscire delle lacrime dovute, ancora una volta dalla disperazione della situazione.
"Cosa scusa?"
Disse quell'essere, fermando la mazza a pochi centimetri dalla mia testa.
"Non voglio morire, ho fatto una promessa, ed intendo rispettarla!"
Dissi io, mentre sentivo una qualche strana forza sgorgare fuori da me: il mio petto si illuminò come d'incanto e all'improvviso, una luce di un colore nero corvino si stava espandendo a vista d'occhio su di esso, una luce fredda e molto strana. Una luce come cupa, ma che dava per qualche strano motivo, una strana luminescenza.
"Ma cosa..?"
Disse il mostro. Il suo sguardo iniziò a rabbrividire nuovamente alla vista di ciò.
"Ho promesso che avrei portato tutti al sicuro, che sarei stato forte nonostante tutto.."
Iniziai a dire io, sempre con gli occhi coperti dai miei capelli neri, all'inizi della frase, ma man mano che la frase proseguiva alzai piano piano lo sguardo e strinsi sempre più forte la mia mano in un pugno. Arrivò in un momento che alzai completamente lo sguardo, proprio verso l'occhio del nemico ed esso iniziò a tremare dalla paura: il mio sguardo cambiò radicalmente, avevo infatti uno sguardo piuttosto determinato e fuorioso, mischiato sempre con la tristezza e la disperazione.
"ED É PROPRIO QUELLO CHE HO INTENZIONE DI FARE!"
Gridai io con tutta la voce che avevo.
La mia mano si illuminò di un bianco ancora più appariscente di quello che già non era: da essa, talmente ero scatenato, si stavano formando delle piccole scariche elettriche di un colore nero, delle scariche elettriche che mi provocavano dei piccoli pizzicorini su tutta la mano. Decisi in una frazione di secondo di usare quella stessa mano per estrarre la spada, così avvicinai essa alla luce nera del mio petto, creando il portale che serviva per l'estrazione dell'arma. Al centro del mio petto si trovava una sorta di buco, tutto illuminato da un colore nero e bianco.
Lo osservai per alcuni secondi, stupefatto dalla bellezza di esso, ma soprattutto lo osservai per la stupenda sensazione di potenza che mi stava trasmettendo, era come se un qualchecosa mi stesse dando energia e forza. Successivamente misi la mano illuminata, tutta elettrificata, dentro al buco del portale per l'estrazione della spada.
"Eccola, sta arrivando.. Preparati per la mia vendetta!"
Dissi io, proprio mentre prendevo il manico della spada. Quando lo afferrai e iniziai a tirar fuori l'intera spada, dal buco si iniziarono a formare degli strani archi di un colore bianco luminescente. Davano quel tocco di brillantezza che mancava al mio petto, a quel nero un po' cupo.
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On the Edge of the Sword
Fantasy"Sono davvero intrappolato in questa dimensione? Perché? Ma, adesso... come faccio ad uscire da questo posto e soprattutto, cosa sono queste "spade"? Primo libro di una triologia, come presumo, che vede come protagonista Eclipse, un giovane ragazzo...