II

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Nei giorni successivi Giuliano continuava a ripetermi del legame che avevamo io e Francesco da piccoli, quando Bianca e Guglielmo erano promessi e la famiglia Pazzi passava molto tempo nel nostro palazzo. Tuttavia io non ricordo nulla di ciò, ma so che dalla morte del padre di Francesco le nostre famiglie si sono divise, il fidanzamento è stato annullato, Lorenzo e Francesco non erano più amici e io ricordo di non aver passato più tempo con un Pazzi.

Nonostante le responsabilità che la mia famiglia sta tentando di darmi, non ho certo rinunciato al mondo di piaceri, perché io potrò anche essere al servizio della mia famiglia ma non rinuncerò mai a ciò che amo.

Qualche giorno fa ho incontrato un giovane fabbro, affascinante e sto andando ad incontrarlo. Ma non è amore quello fra di noi. Io non ho mai creduto nell'amore, quello eterno, per me non esiste altro che l'attrazione fisica e l'amore carnale, il desiderio, la passione, ma nient'altro.

Non ho mai provato amore per nessuno, se non per la mia famiglia. Alcuni mi definiscono col cuore di pietra, altri senza sentimenti, ma io preferisco dire che non ho mai amato e non penso mai succederà.

Esco da palazzo Medici con il cappuccio nero in testa come di consuetudine, per non farmi notare dai popolani nonostante sia notte.

Cammino veloce con lo sguardo basso e per sbaglio sbatto contro qualcuno che non guardo neanche negli occhi. Mormoro delle flebili scuse prima di sorpassarlo, poi una mano mi blocca il polso e mi costringe a voltarmi.

Incontro gli occhi scuri, che più temevo e che più non volevo trovare. Quelli di Francesco Pazzi.

"Madonna Medici" sussurra

"Messer Pazzi" rispondo, guardandomi intorno

"Cosa ci fa una donna così bella fuori a quest'ora di notte?" chiede scrutandomi, per poi abbassare delicatamente il mio cappuccio

Senza perdere la compostezza rispondo: "Perdonatemi la schiettezza messere, ma non credo siano affari vostri"

"Avete ragione Madonna, speriamo vostro padre non lo venga a sapere" sussurra nel mio orecchio

"Ciò che accade nella mia famiglia non vi riguarda. Con permesso" mi congedo e sollevo di nuovo il cappuccio in testa sperando che nessuno mi abbia visto

Finalmente giungo nell'umile dimora del giovane fabbro. Busso ed è lui ad aprirmi con un largo sorriso sulle labbra.

"Madonna Medici pensavo non sareste più venuta" sussurra

"Non chiamarmi così quando siamo soli, chiamami Caterina" rispondo e gli sorrido sincera

"Come vuoi, Caterina" acconsente con fare da gentiluomo

È sicuramente un giovane molto attraente, i capelli biondi lunghi fino alla mascella, gli incorniciano il volto, e la sua barba folta gli dona saggezza, le spalle larghe e la statura alta e muscolosa gli regalano imponenza. Ma rimane pur sempre umile e gentile.

 Ma rimane pur sempre umile e gentile

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