Mosca, 1956 [1]
Le torri del Cremlino si stagliavano sui vicoli imbiancati di Mosca formando una perfetta immagine da cartolina, Steve avrebbe voluto avere degli acquerelli a portata di mano per tradurre su carta quel paesaggio pittoresco filtrandolo attraverso il suo occhio d'artista, ma in quella fredda notte dicembrina l'unica cosa che gli era stata fornita era uno scudo di vibranio ancorato alla schiena e gli Howlings Commandos che attendevano un suo ordine dall'altro lato del collegamento radio.
Aveva osservato attraverso le lenti del binocolo i capi del KGB varcare le porte del Bol'šoj, scortati e guidati dalla figura autoritaria di Madame B, constatando con insofferente freddezza che gli anni erano stati clementi con Yelena Belova.
Steve aveva guidato l'assalto decretando la disfatta della Stanza Rossa, mentre un'unità SHIELD portava in salvo gli ospiti disposti in platea e sui palchetti, lasciando spazio di manovra agli Howling per arrestare il Generale Petrovich[2], il Colonnello Karpov[2] e Madame Belova, permettendogli di raggiungere ed issarsi sul palco riconoscendo il fratello sulla graticcia urlandogli di fermarsi.
Si era sorpreso nel vedere Bucky abbassare il fucile con un'espressione incredula sul volto, freddando un agente ostile alle sue spalle senza battere ciglio, gridando un ordine in russo ad una persona non meglio identificata inglobata nel caos generale.
Quando la battaglia si era conclusa ed erano state abbassate le armi, James l'aveva raggiunto fermandosi ad un metro di distanza gettando il fucile ai suoi piedi, contrattando i termini della propria salvezza con un inglese sporcato dalla cadenza slava. Steve gli aveva gettato le braccia al collo appena Bucky aveva abbassato la guardia, spiegandogli in meno di dieci parole concise il come ed il perché si trovasse a Mosca in quella data precisa, sorridendo con gli occhi lucidi nel sentirsi stringere in un abbraccio ricambiato invece della fredda morsa mortale che temeva.
James aveva sciolto l'abbraccio patteggiando per una seconda persona, spuntando la breve discussione con espressione fiduciosa e fiera, tendendo la mano e rassicurando la donna che fino a quel momento si era celata nell'ombra gettata dal sipario. Steve aveva avuto il serio timore di essersi dislocato la mascella quando aveva riconosciuto la sfumatura cremisi dei capelli di Natasha, sentendosi messo a giudizio dalla foresta glaciale celata nei suoi occhi, mentre lo squadrava con fare critico ben piantata sul palco con le punte di gesso ai piedi e il tutù macchiato di sangue indosso. Aveva tentato di ricomporsi e di darsi un contegno nel vedere quella che sapeva sarebbe diventata la sua migliore amica, stringere saldamente la mano di James come se non esistesse nessun altra certezza al mondo, ascoltando la voce del fratello mentre decretava con tono perentorio che la sua ballerina faceva tassativamente ritorno con loro in America.
Il cargo militare era decollato diretto a New York con due spie sovietiche innocue a bordo, mentre gli Howlings festeggiavano il recupero del Sergente creduto morto sotto lo sguardo diffidente di Natalia Romanova, che si stringeva al braccio destro di James come se ritenesse irreale quella salvezza tempestiva e per questo si mostrasse restia a crederla effettiva.
Steve aveva sorriso nel vedersi concretizzare in realtà quella speranza recondita, accogliendo la sorpresa con inaspettato ottimismo, fiducioso che privando i nemici delle loro due armi migliori forse poteva concedersi di pregare per un futuro un po' più roseo per tutti loro. Si era crogiolato in quella provvisoria sicurezza mentre l'alba faceva capolino sullo skyline di New York, con il fratello ritrovato a fianco e l'incombenza di una Romanoff da gestire in suolo americano, decretando che la sua seconda occasione non poteva essere più sbalorditiva.
Note:
[1] Il mio headcanon per eccellenza: Bucky Barnes ha avuto una relazione clandestina con Natasha Romanoff (classe 1928), grazie a lei recupera buona parte della propria memoria, vengono scoperti e separati il giorno dopo la missione al Bol'šoj con la cancellazione dei ricordi di entrambi.
[2] Il Colonnello Karpov è il proprietario del Soldato d'Inverno e possessore del Quaderno Rosso, Ivan Petrovich è il padre adottivo di Natasha e capo della Stanza Rossa.
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La vie en rose [Endgame - Time travel / What if?]
FanfictionDal testo: Steve si era ritrovato a sorridere al ricordo della puntina del giradischi che grattava contro la superficie di un 33 giri, ballando con Peggy tenendosela stretta tra le braccia mentre le note della "vie en rose" riempivano il soggiorno. ...