New York, 1969
Sarah Carter-Rogers [1] ha a malapena tre anni ed aveva appena abbandonato i pennarelli colorati sul tappeto in favore dello schermo del televisore, dipingendosi sul viso un'espressione di stupefacente meraviglia.
Sua figlia tace, limitandosi ad indicargli lo schermo come se stentasse a credere alle immagini in bianco e nero che documentano l'allunaggio, a differenza di Michael [1] che, alla veneranda età di cinque anni, non smetteva di parlare concitato annunciando alla madre con largo anticipo che lui da grande voleva fare l'astronauta.
Peggy ride e gli da corda scoccandogli uno sguardo divertito, mentre la piccola gli si arrampica sulle sue gambe strattonandolo per la camicia chiedendogli a gran voce se lui è mai stato sullo spazio. Steve si ritrova a sorridere, glissando su quella verità che non può permettersi di raccontare a nessuno, affermando che lui era il tipo di persona che preferiva restare con i piedi ben ancorati a terra.
Entrambi i bambini l'avevano contraddetto, portando in antitesi le mirabolanti avventure di Star Trek che avevano intravisto in TV, mentre Steve si mordeva la lingua e li lasciava fantasticare su quella visione pacifica della galassia, mentre un brivido freddo come lo spazio siderale che aveva avuto l'infelice occasione di sperimentare sulla propria pelle gli fa tremare la spina dorsale, ricordandogli che nessuna delle creature intergalattiche che lui aveva avuto la sfortuna di incontrare era lontanamente innocua come Spock.
Steve scuote la testa reprimendo quelle immagini a cui non pensava da più di una ventina d'anni scompigliando i capelli biondi di Michael, ringraziando mentalmente la sua buona stella per tutte quelle preziosissime banalità concesse.
L'ultimo decennio era paragonabile ad una corsa rocambolesca ad alta velocità che l'aveva visto inciampare in un paio di punti, ritrovandosi a scendere a patti con tutti quei compromessi ed incidenti che avrebbe voluto e potuto evitare, scoprendosi impotente al destino già scritto.
Steve aveva fissato sgomento i notiziari che documentavano la sparatoria a Dallas [2], ascoltando la voce di Bucky mentre gli spiegava dall'altro capo del telefono che il grilletto era stato inevitabilmente premuto da un altro Soldato d'Inverno. Si era ritrovato a firmare i documenti per legalizzare l'Operazione Paperclip[3] con un sorriso tirato sulle labbra, accettando la consapevolezza che era merito anche di Armin Zola e Wernher von Braun se Armstrong e compagni avevano messo piede sulla Luna, concedendosi di tirare un sospiro di sollievo solo nel '67 quando sia Zola che Vanko erano stati deportati in un gulag in Siberia dove non potevano più fare del male a nessuno.
A ridosso dei favolosi anni '70, Steve aveva accolto con incomparabile sorpresa i primi capelli bianchi, rincorrendo i suoi due figli in giardino con il sorriso sulle labbra scoprendo e sperimentando le gioie di essere genitore. Ovviamente i bambini gli avevano dato del filo da torcere, dando puntualmente retta solamente allo zio Bucky, in quelle rare volte che riusciva a trascinare Natasha a Brooklyn degnandoli di una visita, o allo zio Howard, che tornava ogni volta da Los Angeles con il bagagliaio dell'auto ricolmo di giocattoli.
Si sorprendeva ogni volta a ridere sotto i baffi quando quest'ultimo, che accusava i primi segni della vecchiaia, si rigirava la fede al dito blaterando di retaggio e figli, esprimendo il nebuloso desiderio di una bambina nella speranza che in quel caso ci fossero meno probabilità che crescesse a sua immagine e somiglianza. Steve annuiva in risposta con la miglior faccia da poker che conosceva, iniziando a contare silenziosamente i giorni che mancavano al grande annuncio, godendosi gli ultimi mesi di quieto vivere che gli erano stati concessi prima che il cataclisma ambulante di Stark Jr si abbattesse su di loro annullando tutti i buoni propositi di Howard... sperava che in quella nuova realtà dei fatti a Tony fosse concessa un'infanzia, alimentando quella flebile speranza perché dopo aver visto per innumerevoli volte la storia mutare in meglio, forse anche quel dettaglio faceva parte dei cambiamenti in positivo che lui aveva preposto per il mondo.
Note:
1. Mio headcanon, per quanto riguarda i nomi: Sarah era la madre di Steve, Michael era il fratello maggiore di Peggy (morto durante la guerra, quello che gli procura il lavoro all'SSR).
2. In Terra-616 Bucky è il responsabile dell'assassinio di JFK.
3. Operazione Paperclip: citata in TWS, lo SHIELD recluta scienziati/ingegneri nazisti per la corsa allo spazio, punto di "rinascita" per l'HYDRA.
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La vie en rose [Endgame - Time travel / What if?]
FanfictionDal testo: Steve si era ritrovato a sorridere al ricordo della puntina del giradischi che grattava contro la superficie di un 33 giri, ballando con Peggy tenendosela stretta tra le braccia mentre le note della "vie en rose" riempivano il soggiorno. ...