Malibù, 1962 [1]
Steve reputava estremamente noioso presenziare agli eventi pubblici, imponendosi di sorridere ai fotografi anche e soprattutto quando non ne aveva voglia, racimolando e facendo sfoggio della propria pazienza conservativa, mentre Peggy si destreggiava tra le fila di agenti e sottoposti che acclamavano la Direttrice a gran voce nonostante si trovassero a Malibù per presenziare ad una noiosissima festa aziendale delle Stark Industries.
Era in quei momenti che Steve invidiava il fratello e le sue spericolate missioni sotto copertura, sorridendo al pensiero di saperlo da qualche parte in giro per il mondo affiancato da Natasha, muovendosi entrambi nell'ombra dello SHIELD e condividendo occasionalmente un tetto sicuro situato tra i vicoli sperduti di Parigi.
Steve si consolava che nel corso degli ultimi eventi pubblici gli era stato fornito un degno spettacolo d'intrattenimento, registrando mentalmente tutti i risvolti della telenovela in corso, per poi scherzarci sopra con Peggy in privato riportandole gli sviluppi con fedele cronaca impeccabile. Si divertivano entrambi come due ragazzini nel deridere le fallimentari imprese eroiche di Howard, scommettendo sottobanco in quanto tempo si sarebbe stancato di corteggiare la spumeggiante signorina Carbonell o se quest'ultima si sarebbe mai rassegnata ad accettare quel famoso invito a cena che a distanza di mesi aveva assunto connotazione quasi mitologica.
Steve era stato raggiunto dalla moglie vedendosi offrire un calice di vino, brindando a quella vita che entrambi non pensavano di avere l'occasione di vivere, cimentandosi nel commento in tempo reale dello spettacolo in corso.
Maria si era presentata alla festa a braccetto con Obadiah Stane, a fronte di tale sviluppo Steve protendeva ingenuamente per una rivalsa dello spirito autoconservativo della donna, diversamente da Peggy che parteggiava per la classica dinamica di gelosia e tentazione che evidentemente stava dando i suoi frutti, considerati gli sguardi di Howard nascosti dietro al bicchiere di scotch che venivano ricambiati dalle occhiate di finta sufficienza inflittagli di Maria.
Steve si sentiva onorato di essere testimone consapevole del bagno d'umiltà di Howard Stark, affascinato da quelle dinamiche inedite che vedevano un genio di fama internazionale ridursi ad uno zerbino di fronte all'unica donna che non cedeva al suo fascino facendosi desiderare.
A fine serata Howard era riuscito nell'ardua impresa di strapparle il numero di telefono, vantandosi della conquista sentendosi l'uomo più fortunato della Terra e Steve, nonostante conoscesse gli eventi ma era insicuro che quella fosse la fatidica sera del misfatto, aveva chiuso le scommesse ritrovandosi a spendere un patrimonio portando fuori a cena Peggy, che aveva incassato la ricompensa strafogandosi con il dessert con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Steve doveva ammettere che gli anni '60, tralasciando i cambiamenti e la vita mondiale in fermento, si stavano rivelando una inaspettata conquista.
Note:
[1] Headcanon che si rifà al poco di fumetti che so sul frangente Howard Stark/Maria Carbonell.
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La vie en rose [Endgame - Time travel / What if?]
FanfictionDal testo: Steve si era ritrovato a sorridere al ricordo della puntina del giradischi che grattava contro la superficie di un 33 giri, ballando con Peggy tenendosela stretta tra le braccia mentre le note della "vie en rose" riempivano il soggiorno. ...