Quattordicesima parte

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♬Mad at you

Sinceramente non so dirvi come una persona possa farti stare così bene con te stessa. Ci conosciamo bene da poco io e Dan, ma come mi avevano detto i ragazzi, tra noi è scoccata la scintilla, e non avevamo nessuna intenzione di spegnerla. 

Dopo aver acceso la macchina abbiamo deciso di fare un giro per negozi. I telefoni erano scarichi e stra morti, ma non ci è importato nulla. Siamo stati felici e senza pensieri.

Una volta arrivati in hotel salgo in camera con Daniel, cogliendo l'occasione per salutare anche i ragazzi. Apriamo la porta, e dire che nemmeno mia mamma ha mai fatto una scenata del genere è a dir poco:

-VOI. DUE. DOVE. CAVOLO. ERAVATE. FINITI?!- esclama Jack senza nemmeno salutarci.

-Felice anche io di rivederti, jack- rispondo ironicamente.

-Si si ti voglio bene, ma ci avete fatto prendere un colpo!- ribatte mamma Jack.

-TU ti sei preso un colpo, amico!- interviene Corbyn. -Comunque, tutto bene ragazzi?

-Tutto benissimo, solamente che ieri sera dopo la festa vi abbiamo persi e ci siamo fatti dei giri. In più i telefoni erano completamente scarichi.

Mamma Jack lascia andare le sue braccia sbattendole contro i fianchi, in segno di rinuncia verso noi, poveri casi persi che siamo.

I ragazzi fanno cenno di aver capito, ma dopo due secondi i loro sguardi ricadono su un particolare, facendo cadere un silenzio di tomba.

Io e Dan guardiamo cosa stanno fissando: merda, ci stavamo tenendo per mano.

-NO MA ASPETTA- esulta Zach

-BROooOoOOO- inizia a sorridere Jonah.

Tutti e due diventiamo rossi, senza però staccarle. Immaginando quello che stessero per chiedere, intervengo -Si, emh, ecco, non sappiamo nemmeno noi se è ufficiale o meno, ma potrebbe essere successo qualcosa ieri sera- guardo Daniel, il quale mi sorride come se avessi detto che ci stessimo per sposare.

-CAZZO- urla Corbyn scioccato e tutti noi lo guardiamo spaventati -QUESTO SIGNIFICA CHE AVRO' DEI PICCOLI DANIEL IN GIRO PER LA CASA FRA UN PO'?!- dice con occhi sognanti.

Scoppiamo tutti a ridere.

-Bro quello non lo so, sai- risponde Daniel.

-Scusate ragazzi, ma è più forte i me...-aggiunge invece Jonah -non vorrei dirlo ma...IO VE LO AVEVO DETTO!- urla andando ad abbracciare Daniel e poi me, seguito dagli altri 3 bstfrnd.

Gli abbiamo spiegato poi che no, non è ufficiale, ma vogliamo viverci questa storia con calma e nel modo giusto, che quello che sentiamo uno per l'altro è forte e che per il momento pensiamo al presente, senza tener conto del futuro. 

I ragazzi ci ascoltavano e annuivano come se stessimo raccontando una storia a dei bimbi di 6 anni, incantati e sulle nuvole.

-Ragazzi, io vi dico solo che vi amo- dice Zach.

-MANNAGGIA- esulta jack -PUOI DIRLO FORTE BRO!

Una risata risuona per tutta la stanza.


A pranzo siamo poi andati a mangiare al Mc Donald, dato che nessuno aveva voglia di stare a cercare un posto più lontano. Nel pomeriggio siamo andati a visitare il Japanese Garden. L'ultima volta che ero venuta qui era stato con mia nonna. Quanti bei ricordi.

La giornata procedeva tranquillamente, io e Daniel ci baciavamo appena vedevamo che non c'era gente nei paraggi, e con il resto del gruppo dire che mi scassavo dalle risate è riduttivo.

La sera Daniel mi ha riaccompagnata a casa fin sotto la porta.

-Sei fantastica, Bea. Non avrei altre parole per descriverti- mi dice sottovoce.

-Oh Dan,lo sai che però io non ti merito. Tu sei una persona stupenda, talentuosa, spiritosa e generosa. Cosa ci trovi in me di così interessante? Passo il tempo a dire che non ho una vita sociale quando sto tutto il giorno chiusa in casa a guardare serie tv; mi lamento che la mia vita è noiosa e due minuti dopo sto a rifiutare l'uscita di amiche perché devo festeggiare il compleanno del mio pesce e perché devo fare cose importanti come controllare se la luce del frigorifero si spegne o no quando chiudo lo sportello. Ed infine la mia felicità si basa sulla presenza o meno delle mie merendine preferite nella mia dispensa. Perché mai dovrei essere così fantastica?- gli rispondo.

-Ma non eri tu quella che dicevi di dover cogliere l'attimo e di dover sempre vivere a pieno la vita?- Daniel non riesce a smettere di ridere, ma quando torna serio mi risponde 

-Lo sei e basta. tu fidati di me- mi bacia con sentimento e senza dire nient'altro se ne va.

Immaginatevi me, sulla porta, impalata, a fissare il vuoto fino a poco fa colmato dalla sua presenza, dalla presenza di quel ragazzo che mi sta facendo perdere la testa.

changed by you||Why Don't We ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora