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Il mio corpo si concentra sul calore prodotto dalla sua mano a contatto con me, il suo profumo mi inebria la mente, sospiro e finisco il mio drink posando il bicchiere sul bancone.
Afferro la sua mano che ha lasciato avanzare sulla mia gamba e mi avvicino al suo orecchio, in un sussurro le dico
-Ragazzina impara una cosa, non mi lascio comandare-
Come mi avvicino al suo collo sento il suo respiro farsi più veloce finché con la sua mano mi afferra il culo
-Ed io non rinuncio a qualcosa che voglio- la guardo sorpresa, mentre si avvicina con il viso ed io rimango impassibile, lei mi lascia un casto bacio a fior di labbra mentre mi mette qualcosa in tasca, il mio sguardo si dirige subito verso il basso mentre sento lei ghignare e risedersi di fronte a me. Estraggo dalla tasca ciò che lei ha inserito, un piccolo bigliettino strappato da un volantino del locale in cui ci troviamo, sopra una serie di numeri e delle parole, alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi.
-Ora non hai scuse per non chiamarmi, perciò fallo-
Si alza incamminandosi verso un gruppo di ragazzi che quando la vedono la salutano gioiosi.
Riguardo il bigliettino e mentre sorrido lievemente muovendo la testa in segno di disapprovazione.
Mi alzo dallo sgabello e cerco Skyler tra la gente presente, la ritrovo stranamente sobria seduta con un gruppo di ragazzi intenti a fissarle la scollatura senza che lei si renda conto ma a me infastidisce alquanto.
-Alla buonora, finito di divertirti tigre?- le sorrido mentre lei mi guarda soddisfatta.
-Diciamo che non mi sono annoiata- si alza e dopo avermi fatto l'occhiolino saluta i ragazzi ed usciamo dal locale, mi avvicino al lato del conducente barcollando ma lei mi blocca dicendo che forse sia il caso che guidi lei, così seguo ciò che dice andandomi a sedere al posto del passeggero. Come affondo nell'imbottitura del sedile mi rannicchio su me stessa cercando del calore prodotto dal mio stesso corpo finché mi addormento stancamente rilasciando cadere la mia testa contro il finestrino che lascia scorrere al suo esterno le luci della città.
L'indomani mi ritrovo avvolta nel mio piumone con le mani intrecciate a quelle di Sky e le sue gambe aggrovigliate alla mia vita, il suo volto appoggiato alla mia schiena fa in modo che i suoi lunghi capelli ricadano dolcemente sul mio corpo. Il calore proveniente dalle coperte e la comodità di questa posizione mi persuadono dall'alzarmi e abbandonare qua posto idilliaco, decido di controllare l'ora sul telefono, le 5:47 penso che sia ancora troppo presto per alzarsi e fisicamente non mi aggrada l'idea di correre come al mio solito quindi richiudo gli occhi e torno a dormire.
Un sonno strano, per alcuni tratti tormentato e per altri sereno, mi tiene compagnia finché riapro gli occhi sentendomi più stanca di prima, Sky ancora dorme beata affianco a me, mi sgroviglio dalle coperte per poi risistemarle sul suo corpo e andare a preparare la colazione.
In cucina non trovo molto ma mi accontento di un po' di latte arricchito con qualche cucchiaio di nesquik, non si è mai troppo adulti per tornare un po' bambini. Lascio nel lavandino la tazza e vado a farmi una breve doccia calda siccome questa mattina sento abbastanza freddino. Mi perdo tra lo scorrere dell'acqua e i miei pensieri, chiudo gli occhi esausta ma ecco che ricompare il mio abitudinale tormento: il ricordo di Lesley.
Delle volte è come se fosse ancora qui con me, mi sembra ancora di sentire il suo tocco sul mio corpo, la sua voce che mi riempie il cuore, la sua risata che rimbomba ancora nella mia testa. Per quanto possa essere dolce come ricordo lascia dentro me amarezza e sconforto, è difficile iniziare una nuova vita senza la persona che per te era tutto, e forse sembra stupido, ma spaventa anche l'idea di poter ridere nella stessa maniera con un'altra persona. Il bisogno costante di non rimanere sola, di avere qualcuno affianco, di essere importante per almeno una persona, è questo che l'umano cerca, poiché altrimenti si sentirebbe inutile e a quel punto non saprebbe più il suo scopo nella vita odierna.
Sento bussare alla porta del bagno, probabilmente è Skyler che si è appena svegliata.
-Shey, posso entrare?-
-Ehm si certo, entra pure- chiudo la manopola dell'acqua cercando con lo sguardo il mio accappatoio che stento a trovare. Lei afferra la maniglia ed entra con il suo solito ingresso plateale fermandosi per passarmi un telo mare con cui posso coprirmi.
-Sai una ragazza presente ieri sera al locale ti ha appena inviato la richiesta su Instagram, io beh diciamo che l'ho accettata al posto tuo e lei ti ha scritto se avessi intenzione di chiamarla o no-
La guardo per qualche secondo cercando di capire se sia intimorita o sia solo assonnata, decido di non turbarla e di indirizzarla alla tasca dei miei pantaloni contenente il numero di quella ragazza del locale, io mi asciugo il prima possibile evitando di guardare la mia immagine riflessa nello specchio, come se evitassi in qualche modo di fare i conti con me stessa poiché la situazione mi spaventa al quanto.
Asciugo alla meglio i capelli senza dar loro un ordine e fuggo in camera ad'abbigliarmi, un pantalone della tuta e una felpa a mezzo busto possono andare più che bene.
Quando Skyler ritorna in mano tiene stretto un bigliettino a me familiare:
Penelope Myers
(Quella che ti farà impazzire bimba)
Sorrido per la sfacciataggine e digito rapidamente il numero aspettando che suoni, passano una manciata di secondi circa prima che una voce mi risponda
-Si?-
-Ehm Penelope?-
-Si tu sei la ragazza spettacolare di ieri sera giusto?-
-Che adulatrice-
-Sheyla giusto? Ascolta sta sera alle 20:45 davanti al Morton's del towercitycenter.-
-Beh d'accordo.-
Riattacca e io rimango sorpresa.
-Certo che a quella piace proprio comandare eh-
Dice sfottendomi Skyler.
-Piuttosto devo fare la spesa, vieni?-
-Solo se poi mi racconti con Penelope come finisce-
Ruoto gli occhi al cielo e prendo il mio giubbotto in pelle, lo indosso mentre prendo da un libro con l'interno cavo dell'erba, gli occhi di Skyler mi seguono per tutto il tempo sentenziosi, e una volta montate in auto, quando finalmente riesco a tirare su la mia canna lei esordisce accusandomi di continuare a fare la cazzona. Ignorandola accendo e aspiro fissando il para brezza, dopo una decina di tiri la passo a lei
-Io...non dovrei lo sai-
-Sti cazzi la vita è breve per pensarci troppo agli attimi di ogni giorno-
Finalmente fuma anche lei e la finiamo giusto in tempo per uscire dall'auto e entrare nel supermercato. Skyler cammina al mio fianco silenziosa immersa nella sua fattanza ad ammirare ogni prodotto sugli scaffali presenti nei vari corridoi, appena vedo qualcosa che mi potrebbe servire la prendo senza conoscerne l'esatta utilità finché prendo per mano la ragazza affianco a me, senza un motivo preciso ma è come se una parte di me si sentisse sola ricordando la malinconica assenza di chi c'è stata affianco a me in passato, lei mi stringe maggiormente la mano finché delle calde lacrime mi fanno rallentare il passo e perdere coscienza di ciò che mi circonda.

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