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Le slaccio il reggiseno e lei se ne libera in gran fretta così inizio a giocare con i suoi seni mentre con una mano le massaggio la sua intimità ancora coperta dalle sue mutande, facendola impazzire per l'attesa.
-Per favore...-
Mi supplica con aria disperata.
-Cosa, Lesley?-
Chiedo sorridendo ancora con le labbra sul suo capezzolo e in risposta ottengo un'alzata del bacino.
-Dimmelo, Lesley-
Dico guardandola dritta negli occhi.
-Oh, Smith... Ti prego, scopami-
Dice sollevando il bacino ed io, fiera del mio operato, scivolo nuovamente fra le sue cosce sfilandole l'ultimo indumento di dosso. Tutte le mie attenzioni sono rivolte al suo centro pulsante fino a quando decido di aiutarmi con le dita, così entro in lei ricevendo un urlo di piacere in risposta.
-Si, Sheyla, oh...-
Urla, geme, si contorce sotto di me mentre mi tira dolcemente i capelli, è tutta sudata e probabilmente molto vicina all'orgasmo così le do ciò che più desidera.
-Sto V...-
Prova a dire ma il suo corpo si inarca completamente iniziando a fremere, porta la testa indietro ed entrambe le mani nei miei capelli aggrappandosi a me ed incitarmi a continuare quello che sto facendo con la lingua.
-Ancora... si, ancora...-
Geme spingendomi sempre più vicino al suo centro fino a venire poco dopo.
Mi porto le dita alla bocca ancora bagnate dai suoi umori, mentre lei segue i miei movimenti con occhi stanchi. È tutta sudata e ha ancora il respiro affannoso e si sta ancora riprendendo dall'orgasmo appena avuto quando mi scaraventa sul materasso, si mette nuda a cavalcioni sopra di me, abbassa la camicia sulle mie spalle per poi mordere la mia pelle.
-Sei ancora troppo vestita Smith...-
Dice con sguardo malizioso intrufolando una mano nei miei pantaloni.
Rimaniamo per un po' da sole finchè lei si alza e decide di tornare a casa sua, la saluto con un semplice ciao e torno da Skyler e Leon.
-Che fine hai fatto?-
Mi guarda sospettoso Leon. Io non rispondo e gli dedico un'occhiata fulminea senza farmi vedere da Skyler anche perchè so bene la reazione che potrebbe avere ma appena la guardo noto che è nel suo mondo e che probabilmente ha fumato anche troppo, ci stendiamo sopra a dei sottili materassi che usiamo per fare riscaldamento prima delle partite a pallavolo e collassiamo, ognuno immerso nei propri pensieri.
Ci svegliamo sentendo le urla del preside, perchè mai si deve trovare qui la domenica mattina?
Ci guardiamo tutti in faccia senza sapere cosa fare, nessuno di noi ha molta reattività, nessuno muove un dito e attendiamo l'arrivo del preside Burke.
Fine flashback
Rido ancora per la cazzata combinata, assurdo come io abbia ancora la fedina penale pulita, dopotutto ok non ero maggiorenne ma ero pur sempre punibile per legge, una botta di culo ogni tanto...
Il rientro a scuola? Tutto dolorante, inevitabilmente.
Davanti al cancello oramai non c'era nessuno della classe, ho visto solo qualcuno del secondo e terzo anno così finito di fumare, mi dirigo verso la mia aula. La prima ora la signora Gordon ha iniziato subito a scrivere dei logaritmi alla lavagna nella speranza che noi li avessimo fatti, ma ciò non è successo, stavamo intenti a farci i fatti nostri ed io stavo parlando con il gruppo dei 'tossici' della classe, oramai ci etichettavano così dal primo anno ma ciò non mi è mai importato.

Fight for yourselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora