Dopo parecchi bicchieri di vino mi ritrovo seduta sul sedile anteriore nell'auto di Penelope. Durante il viaggio non proferisco parola, studio i lineamenti latini del viso della ragazza affianco a me fino a quando arriviamo al parcheggio sotto casa sua.
-Arrivate, dai scendi che adesso saliamo a berci qualcosa-
Annuisco silenziosamente, lei avanza ad aprire il portone e saliamo in ascensore. Una volta chiuse le porte si avventa sulle mie labbra, io porto una mano tra i suoi capelli stringendola a me, un bacio carnale che non esprime alcun sentimento se non desiderio sessuale.
Arriviamo sul pianerottolo e afferra le chiavi che, una volta aperta la porta, lancia da qualche parte in casa, mi afferra la mano e mi porta al muro facendomi sbattere la schiena, mi lascio sfuggire un mugolio di dolore.
-Non ho intenzione di bere ancora, sto pensando al altro- dico mentre la guardo dritta negli occhi mentre mi mordo il labbro inferiore e con un sorriso malizioso lei si avvicina famelica come se fossi la sua unica preda.
-Piccola...credo sia ora di togliere qualcosa-
Mi sussurra mentre si avvicina a mordermi il collo, le sue mani avanzano sui miei fianchi per dirigersi verso le mie cosce provocandomi brividi di piacere ad ogni tocco.
-Mmmh-
Gemo chiudendo gli occhi ed abbandonandomi alle sue mani. Mi prende in braccio e mentre io adorno la sua vita con le mie gambe mi bacia portandomi sul letto, mi adagia delicatamente e quando tenta di rialzarsi le prendo la sua felpa portandola a me vogliosa di lei.
Mi afferra la maglietta per sfilandomela via, il suo sguardo si posa sul mio décolleté e mentre si lecca le labbra posa le mani suoi miei jeans. Li sbottona lentamente mentre io mi passo una mano tra i capelli, li sfila rapidamente per poi tornare a guardarmi negli occhi, lascia una scia di baci umidi e focosi, dalla spalla fino al lobo, nel percorso morde e succhia: la stronza mi sta lasciando qualche succhiotto. Ci baciamo con foga e lei ne approfitta per stringermi il culo con le mani, sono consapevole che mi rimarranno i segni.
Porta una mano sul mio monte di venere mentre con l'altra mi palpa il seno, istintivamente ispiro e lascio uscire un mugolio flebile mentre la guardo disperata negli occhi.
-Ti piace Shey?-
Mi sussurra roca all'orecchio per poi tornare a morderlo dolcemente, non le rispondo e mi limito a prenderle il viso tra le mani e avvicinarlo alle mie labbra. Abbassa la mano tra le mie gambe
-Mi piace quando ti ecciti bimba-
Mi accarezza da sopra la stoffa dell'intimo ed io per tutta risposta le mordo un labbro inarcando la schiena cercando un maggiore contatto con la sua mano.
-Lasciati a me-
Mi ordina divaricandomi le gambe e posizionare il suo ginocchio in mezzo facendo leggera pressione sul mio centro.
-Oh cazzo-
Alzo il bacino vogliosa mentre butto la testa indietro, mi passo una mano sul viso per poi acquistare un briciolo di lucidità e prendere il sopravvento su di lei.
La bacio con foga mentre cerco di spogliarla rapidamente, arrivo ai suoi pantaloni e mentre provo a levarglieli si impone nuovamente sopra di me.
-Non osare, comando io questa notte-
La guardo sorridendo maliziosamente mentre le mordo il suo labbro inferiore, lei porta le mani sul mio reggiseno e me lo slaccia abilmente.
Ansimo quando porta entrambe le mani al mio seno e mi morde piano la pelle della clavicola lasciandomi un succhiotto.
-Dio Sheyla quante cose vorrei farti... sei così innocente-
Mugolo silenziosamente.
-Sei così indifesa in questo momento... tutta in balia del piacere... potrei farti di tutto in questo momento e tu mi lasceresti fare-
Questa è una tortura straziante, la mia mente, il mio corpo ma soprattutto io ho bisogno di lei ora più che mai.
-A..allora n...non ti fermare-
La guardo supplicante di continuare e di non perdersi in inutili dispersioni.
-E dimmi... cosa dovrei fare?-
La guardo con lussuria ma non sono tanto disperata da non essere la solita orgogliosa, di conseguenza mi limito ad afferrarle una mano e metterla sopra i miei fianchi. Mi corico completamente e lei mi raggiunge gattonando, mi sfila gli slip e lentamente si concentra dove ne ho più desiderio. Mi prende per i fianchi avvicinandomi sempre di più al suo volto, mi palpa il seno mentre io muovo il bacino sempre di più verso di lei, il mio corpo freme per le sue attenzioni, e lei consapevole fa di tutto per divertirsi senza darmi pietà. I battiti iniziano ad accelerare e il respiro a farsi più corto.
-Sei tutta bagnata-
Mi guarda negli occhi mentre le sue mani mi sfilano gli slip lanciandoli da qualche parte della camera.
-Lo so-
Rispondo ferrea fissandola senza distogliere il mio sguardo dai suoi occhi marroni.
-E' da quella sera che ho voglia di scoparti-
Sibila mentre morde il mio seno.
-Lo vedo-
Dico portando le mie mani alla sua schiena togliendole il reggiseno nero di pizzo.
Penelope affonda il viso nella mia intimità, la sua lingua si muove con delicata maestria con movimenti leggeri che vanno a stuzzicare il mio clitoride. In preda dal piacere inarco la schiena cercando maggiore frizione con lei e con le mani stringo la sua folta chioma corvina per incitarla a fare di più ed essere meno delicata. La voglio, voglio sentire la voglia e l'impeto dell'orgasmo, in questo momento non mi interessa di essere stuzzicata ulteriormente, sono già al limite. La corvina, una volta capito dai miei movimenti che voglio e desidero di più, non si fa attendere ed infila abilmente la lingua nella mia fessura, spingendo il più possibile e portando le mani alle mie antiche creando più frizione possibile mentre dei gemiti iniziano a lasciare le mie labbra.
Appena le stringo i capelli lei si sposta facendomi girare a pancia sotto, attira i miei fianchi a sé per poi tirarmi una sculacciata, ne troppo forte ne tanto debole ma abbastanza da farmi sussultare sorpresa. Ma senza darmi tempo di replica infila un dito in me . Il piacere pervade il mio ventre e mi inebria la mente, facendomi iniziare ad ansimare.
-Si dio... continua cosi-
Lei porta la mano libera al mio seno stringendomelo con avidità mentre soffia leggermente sulla mia colonna vertebrale facendomi inarcare la schiena a suo piacimento.
-Mi stai supplicando di avere più attenzioni o sbaglio?-
Mi provoca ma non ci faccio molto caso, in questo momento non ho bisogno di tante inutili parole.
-Ti prego... continua e non ti fermare... voglio di più-
Dico senza fiato. Non si fa pregare e inserisce il secondo dito aumentando il ritmo muovendosi in modo erratico e possente. Mi espongo il più possibile oramai quasi al limite, in preda dai gemiti e lei mi fa venire dando le ultime spinte più mirate mentre con l'altra mano gioca con il mio clitoride. Lecca tutto e dopo avermi voltata mi fissa negli occhi ingoiando.
-Era questo quello che volevi?-
Mi guarda con aria di sfida mentre io cerco di riprende fiato il prima possibile. Senza nemmeno darle tanta soddisfazione mi fiondo sul suo corpo ricambiando il favore e darle attenzioni ad ogni centimetro del suo corpo, caldo e leggermente sudato che trema ad oggi mio tocco. La notte è accompagnata interamente dai nostri gemiti, probabilmente udibili anche dalla strada, ma poco importa. Ne avevo bisogno, volevo essere scopata da lei anche se non rientrava propriamente nei miei piani.
STAI LEGGENDO
Fight for yourself
Teen FictionSheyla imparerà a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Scoprirà di essere più di ciò che ha sempre pensato. imparerà a credere in sé stessa e capirà che ad ogni azione corrisponde una reazione, nel bene o nel male...