13

2 0 0
                                    

Flashback
Sally e David hanno deciso di dare una festa nel loro loft e stranamente hanno deciso di invitare anche noi 'emarginati' della scuola, dopotutto sappiamo bene che gli serviamo esclusivamente perché gli fornisce la roba Leon.
5 di loro possiedono un'auto e non del tutto lucidi decidono di sfidarsi.
David: Cadillac XT5
Robert: BMV Serie 8
Tommy: Alfa Romeo GTV
Luke: Audi A5
Ramon: Cadillac SRX
Non so bene il giro che dovranno fare ma mi sembra parecchio una cazzata perché non sono un bel gruppo, specialmente Ramon che trovo parecchio viscido.
Sally, da vera teenager zoccola qual è, sfila la sua maglia aderente che dopo un breve conto alla rovescia lascia cadere sull'asfalto e tutti partono subito, tra rumori di motori e scarichi di benzina.
10 minuti è il tempo impiegato per passare da amici che si sfidano ad amici che si prendono a pugni... Nonostante tutto questo è qualcosa che non riuscirò mai a concepire, soprattutto per motivi così stupidi e idioti! l'unico che rimane distante dalla rissa è Tommy, che scruta da lontano la vicenda ma non si mette in mezzo come il resto del branco di idioti presenti. Decidiamo di andarcene all'auto che hanno riempito di birre e alcolici vari per il dopocorsa, prendiamo un paio di bottiglie a testa, e mentre Leon fa su una canna d'erba rimango a riflettere con Skyler poiché vuole fumare per non pensare al coglione con cui ha scopato innamorandosene ma lui non si è fatto più vivo, un morto di figa...
Mischiamo alcol erba e dio solo sa che altro, vengono da noi anche altri 6 ragazzi, o forse siamo noi che andiamo da loro ma non lo so dire con esattezza, in quel gruppo c'è anche il tipo strano di prima Tommy, che si presenta squadrando male Leon. Continuiamo a fumare tutti quanti assieme finché qualcuno ha la brillante idea di entrare a scuola, non ci sto su a pensare molto, mi alzo urlando 'entriamo a scuola' come se fossi nel 1789 con la presa della Bastiglia.
Dovrebbe essere l'una di notte ma non posso dirlo con  certezza, non ho la cognizione del tempo e nemmeno molta lucidità, ma ci incamminiamo verso scuola che è solo a un paio di isolati da qua. Una volta arrivati scavalchiamo il cancello esterno e ci dirigiamo nelle palazzina, si dice che ci sia una porta rotta, cosi la cerchiamo e per commettere effettivamente una violazione di proprietà privata.
Una volta forzata un po' la porta entriamo e iniziamo a girare nelle aule, ribaltiamo banchi, sedie, cattedre, ci comportiamo da teppistelli ma non spacchiamo nulla, facciamo semplicemente ordine a modo nostro tra ristate e la cassa che manda Lil Pump a raffica quando qualcuno ha la brillate idea di chiamare altre persone e farci raggiugere.
Una quindicina di persone arrivano dal corridoio dell'ala est, 15 persone mai viste se non per 2 occhi che mi fanno venire un mancamento.
Lei è qua.
Non sto svarionando.
È reale.
Lei e la sua cazzo di tuta sono qui di fronte a me.
Skyler si para davanti a me e guarda male Lesley,
-E' la tua ragazza ma questa sera io ho bisogno di lei mia cara-
Dice ubriaca alterando il suo tono di voce a degli acuti stupidi. la mia ragazza la supera senza darle troppa retta e si ferma accanto a me. Nessuna delle due dice una parola, si incontrano nuovamente i nostri occhi e io abbasso dopo qualche secondo i miei per raggiungere la bottiglia di Gin e berle di fronte. Le ha sempre dato fastidio il fatto che bevessi e che fumassi, non l'ha mai sopportato e forse lo sto facendo ora per provocazione, per vedere quale sia la sua reazione ma ciò che ottengo è solo un suo sospiro. Continuiamo tutti insieme il nostro giro della scuola fino ad arrivare alla palestra. Io mi dirigo dalla parte opposta degli altri, la sua presenza mi ha destabilizzata e ho bisogno di qualche istante per stare da sola ma ciò non accade perchè mi raggiunge lei...
-Ehy-
Mi sorride
-Ehy-
Rispondo cercando di non dare peso al battito del mio cuore.
-Perchè tutto ciò?-
Mi guarda indicando la bottiglia che ho ancora in mano.
-Perché no?-
Abbasso la testa, non riesco a reggere il suo sguardo.
-Sei una cretina ma ti amo da impazzire-
Mi avvicino a lei con il mio corpo per guardarla negli occhi finchè non mi allontano.
-Dove vai?-
Dice tirandomi per il polso.
-Dove vorresti che andassi te?-
Le chiedo sottovoce fissandola negli occhi.
-Vorrei rimanessi mia sta notte-
Afferma lei reggendo il mio sguardo per qualche secondo prima di avventarsi sulle mie labbra.
In un attimo la tiro a me per la maglietta, poso le mie mani sui suoi glutei mentre le sue sono intente a spettinarmi i capelli. Le nostre lingue si toccano, danzano insieme per poi toccarsi di nuovo. Il suo sapore è sempre lo stesso, vaniglia, come lo ricordavo, come d'altronde il suo profumo che mi aveva tormentato per anni. Dopo alcuni tentativi e qualche muro preso con la spalla, arrivo finalmente allo stanzino dei materassini dove l'adagio gentilmente sul materasso più alto e morbido, come se fosse un calice in cristallo che si può rompere se maneggiato con irruenza, lei lascia ricadere le sue gambe ai bordi creando spazio per me.
Ci guardiamo meglio negli occhi senza alcuna barriera, i suoi occhi che scavano nei miei e viceversa, ci studiamo a vicenda. Mi toglie il giubbino in pelle che rapidamente butto a terra, sbottona la camicia sfilandola dai jeans ma senza toglierla del tutto, slaccia la fibbia della mia cintura per poi sbottonarmi i pantaloni abbassando la cerniera senza mai distogliere il suo sguardo dai miei occhi. Esasperata le prendo il viso con le mani e la bacio, un bacio passionale e focoso, desideroso e perverso che lei incentiva tirandomi su di sè, mi metto con il busto tra le sue gambe continuando a baciarci mentre inizio un lento movimento. Lei istintivamente porta una mano sotto la mia camicia graffiandomi la schiena possessivamente. L'aria si fa sempre più pesante e Lesley è sempre più eccitata.
-Sheyla...-
Dice aprendo gli occhi e posando una mano sul mio addome, mi blocco confusa dal suo gesto che mi lascia perplessa come se non volesse più e mi alzo da lei che ne approfitta subito spingendomi sul materasso e salendomi sopra a cavalcioni iniziando a muoversi velocemente sui miei jeans neri. Io porto le mani ai fianchi seguendo i suoi muoventi, lei sposta i suoi capelli con una mano mentre con l'altra si appoggia alla parete parallela alla mia testa. L'unica cosa udibile sono i suoi gemiti che non fanno altro che esprimere a pieno la sua eccitazione e incrementare la mia voglia di scoparla seduta stante. È così tanto vicina all'orgasmo che ciò mi porta a ribaltare le posizioni scivolando rapidamente tra le sue gambe, le bacio l'interno coscia ricevendo in cambio mugolii di apprezzamento, proseguo sul suo ventre piatto tracciando una scia di baci umidi e voraci sui suoi addominali mentre il suo respiro corto ed irregolare gratifica il mio lavoro di stuzzicarla.
-Lo so, mi odi perchè ho fumato e bevuto, ma ti amo, parecchio perciò lascia che mi scusi a modo mio-
Dico prima di abbassarmi tra le sue gambe.

Fight for yourselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora