Dopo vari sguardi sfuggevoli Skyler mi ha abbandonata da sola al tavolo per andare con quel ragazzo che le ha messo gli occhi addosso, io ordino ad Arold un'altra birra e mi guardo un po' attorno: due ragazze limonano di brutto sui divanetti vicino al tavolo da biliardo; una tomboy con in mano un drink appoggiata al vetro della porta, che si affaccia sulla parte esterna del locale, per lanciarsi vicendevolmente piccoli sguardi con un'altra ragazza di un terzetto lì fuori che fumano; due ragazzi che flertano mentre giocano a biliardo; dei ragazzini, che convincono la barista mora, di essere maggiorenni quando sono palesemente sedicenni se non quindicenni; infine altra gente che entra nel locale e si siede ai tavolini aspettando di ordinare qualcosa per iniziare la serata e divertirsi.
Gioco un po' con l'anello che porto al pollice, mi sistemo i capelli e finisco la mia birra, porto la bottiglia vuota al bancone e vado verso i bagni, voglio qualcosa di più che un po' di alcol.
Appena entro dalla porta mi sistemo seduta sopra un piccolo davanzale, estraggo dalla tasca filtri cartina e grinder quando sento aprirsi la porta; i rumori di due tacchi e di un paio di scarpe strascinate riempiono la camera, dallo specchio intravedo due more che si desiderano molto dal modo in cui si baciano, sorrido lievemente mentre torno a farmi i fatti miei.
Infilo l'erba nel grinder iniziando a fargli sminuzzare la sostanza producendo quel tipico rumore metallico.
-Fastidioso vero?- mi giro di scatto trovandomi faccia a faccia con una ragazza appoggiata al muro. Le spalle grandi e il corpo tonico risaltano grazie alla camicia nera che indossa, un papillon bianco come decoro, le labbra rosso vivo si scontrano con il verde intenso dei suoi occhi, un piccolo ciuffo di capelli nero pece che le ricade sulla fronte rivelando raramente il luccichio della luce riflessa dal piercing al sopracciglio.
-Dopo un po non lo noti nemmeno- le rispondo scrutandola per poi concentrarmi nuovamente su quello che stavo facendo. Preparo la mista e tiro su pensando al fatto che io non abbia sentito aprirsi la porta una seconda volta ne tanto meno mi sono accorta che si sia messa qui a guardare cosa stessi facendo.
Accendo la canna sbanfando verso il soffitto guardando il fumo uscire dalla mia bocca.
-Ti stavo osservando prima- mi giro verso di lei guardandola confusa, perché mai avrebbe dovuto osservarmi?!
-La tua amica si sta dando da fare abbandonandoti qui sola- alzo le spalle indifferente mentre faccio un'altro tiro.
-Un vero peccato devo dire, comunque sono Penelope Myers- appoggia la sua mano grassottella e candida sul mio ginocchio, gli anelli che porta creano un contrasto con il suo calore mentre le dita affusolate tamburellano leggermente.
-Sheyla- sorride lievemente per poi tornare a fissarmi come prima.
-Allora, cosa ti causa curiosità di me?- irrompo tra noi due con l'unico dialogo che mi sembra più plausibile data la situazione, il suo sguardo si sposta sulle mie labbra, faccio un'altro tiro e lei si ricompone, mi guarda e dice:
-Credo... il tuo profumo che mischiato all' immagine dei tuoi occhi mi porta a pensare a cosa nascondi, a cercare di scoprirti- mi prende la canna con le dita sfilandole dalle mie, la porta alle sue labbra guardandomi dritta negli occhi aspira rivolgendoli verso l'alto e sorride compiaciuta. Continuo a fumare fino a quando la botta inizia a farmi effetto, le guardo le labbra, rosse e carnose che ogni tanto vengono inumidite dalla sua lingua che ci passa sopra con fare provocante.
-Tu invece? Nascondi qualcosa?- mi guarda, sorride lievemente mentre porta alle mie labbra il suo indice, ne percorre il perimetro mentre le guardo gli occhi che iniziano ad arrossire leggermente, a tratti compiono particolare mentre invece alcune volte mi paiono banali.
-Probabile, ma non sono qui in questo momento di certo per me, sai riflettevo sul fatto che non ti ho mai visto qua prima di questa sera- riprendo la canna, aspiro e sorrido.
-Non ci venivo da tempo diciamo- appoggio la testa al muro e mi abbandono alla stanchezza.
-Peccato, avremmo potuto conoscerci prima- seguo i suoi discorsi ma senza capire realmente ciò che vuole intendere, la fattanza mi porta con se in una dimensione dove non c'è ragione, dove ogni cosa diventa più ironica, dove anche se per poco lei non esiste più.
La figura della ragazza che esce dai bagni mi riporta alla realtà, un senso di abbandono nasce da dentro di me, la seguo con gli occhi finché svanisce dietro la porta, fisso per un po' la maniglia e poi torno a guardare fuori dalla finestra, il tempo sta cambiando e il cielo è sempre più cupo, probabilmente tra non molto arriverà a piovere e una calca di persone si presenterà davanti al locale, chiudo gli occhi e mi lascio andare, come se questo potesse servire a dimenticare ogni cosa accaduta prima di ora.
Mi alzo dal mio piccolo angolo di rifugio e avanzo verso i lavandini, mi guardo allo specchio mentre continuo a fumare, sento gli occhi sempre più asciutti e lentamente si fanno sempre più chiusi, un calore si fa spazio sulle mie guance ma le mani iniziano lentamente a gelarsi, non che di solito siano molto più calde ma abbastanza da consentirne la tattilità.
Mi siedo a terra vicino alla porta mettendomi a riflettere, il mio sogno? Insegnare lingua e storia ma come posso riuscirci? Delle volte è scoraggiante pensare e constatare con la realtà che il proprio orientamento sessuale sia un limite vero e proprio per ciò che riguarda la libertà di una persona, perché dovrebbe essere giusto, secondo la società, che chi è 'diverso'; chi non condivide pensieri altrui; chi appare come strano; allora sia in automatico 'sbagliato'. Molto spesso rifletto su che futuro io possa avere, che vita potrò condurre.
La porta si spalanca di colpo risvegliando dai miei pensieri più profondi, vedo le scarpe seguite da una figura entrare e guardarsi attorno, la ragazza di prima, Penelope credo, sembra stia cercando qualcosa.
-Perché sei a terra?- la guardo senza sapere cosa rispondere e quindi mi limito ad alzare le spalle.
-Vieni ti offro un drink- la seguo silenziosa, da dietro di lei posso vedere la sua muscolatura, nulla di nuovo o che io non abbia mai visto eppure non so spostare gli occhi dalla sua figura ad altro.
-Fanne due Ar- guardo la ragazza e poi il mio amico stupita dal fatto che i due si conoscano.
-Con piacere, Sheyla ti cercava Skyler e sembrava essere incazzata, parecchio- annuisco lentamente immaginando il motivo del suo surriscaldamento.
-E così la tua amica è incazzata eh-
-Nulla di nuovo- ride alla mia affermazione mentre mi siedo su uno sgabello libero, sento il suo sguardo bruciarmi sulla pelle quando il suo contatto visivo con me viene interrotto dai bicchieri da cocktail che ci vengono serviti, io inizio a sorseggiarne un po': della banale vodka aromatizzata al limone arricchita con del succo di quest'ultimo sul bordo del bicchiere.
Con la coda dell'occhio vedo la ragazza al mio fianco avvicinarsi e mettere la sua mano nel mio interno coscia, credo che sia l'effetto dell'alcol a non farmi ritrarre poiché di solito non amo certe cose.
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Fight for yourself
Novela JuvenilSheyla imparerà a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Scoprirà di essere più di ciò che ha sempre pensato. imparerà a credere in sé stessa e capirà che ad ogni azione corrisponde una reazione, nel bene o nel male...