Capitolo 9

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POV. ALISIA.

La luce soffusa delle prima ore del mattino sono le più belle, ma quando torni da una festa come quelle di ieri sera vorresti solo aver chiuso le finestre con il catenaccio per non far entrare neanche un minuscolo raggio solare. Odio questa sensazione, la nausea per i drink di troppo, l'emicrania per il poco sonno o per l'alcol a cui non sono abituata o semplicemente per la figura di merda che ho fatto davanti a tutti, o per le lacrime che non riuscivo a fermare, per gli occhi gonfi, per le giustificazioni inutili di un uomo che fondamentalmente non conosco.

Mi metto seduta sul letto e sposto con una mano i capelli dal viso, poi guardo la sinistra dove l'anello luccica, facendomi pensare che non me lo sono sognato, e successo veramente, la serata più brutta di tutta la mia vita, un umiliazione terribile, tremavo, volevo urlare e scappare non so cosa mi ha tenuta lì ferma, forse ero talmente sconvolta che non riuscivo a muovere un muscolo, ricordo i suoi occhi fissi suoi miei, ricordo quelle parole ripetute come da qualche copiane, il senso di vomito continuo, non augurerei mai una cosa del genere nenanche al mio peggior nemico, ho passato l'inferno in meno di 5 minuti e non è stato bello per niente, tutto per cosa? Per questo stupido anello, per far bella figura davanti a persone che sicuramente non vedrò mai più. Non gli avevo chiesto altro, non volevo essere messa al centro dell'attenzione e lui che fa? Mi mette al centro della pista e mi fa una proposta di matrimonio?!?.

<<hai idea di quello che ho passato? >> chiedo ad Amber mangiucchiando un panino lei annuisce << è stato un coglione >> ammette alzando le sopracciglia con fare ovvio << e un idiota se pensa che gliela farò passare liscia >> ringhio seria sbuffando << se vuoi mollare Tutto io sto con te, non preoccuparti del resto, basta che mi dici una parola ed io blocco il mondo, faccio la valigia e scappiamo.. Andiamo in Italia, come abbiamo sempre sognato >> propone con lo sguardo felice come se avesse avuto un idea fantastica io rido e scuoto la testa << l'Italia è sempre stata in nostro sogno, ci siamo promesse che ci saremmo andate insieme per la prima volta >> ricordo con un sorriso i primi tempi della nostra amicizia lei annuisce << e lo faremo.. Insieme.. È una promessa >> notifica porgendomi una mano per stringerla alla mia << si tesoro, e la nostra promessa, in ogni caso ci penso, mi ha fatta davvero male >> ammetto chinando il capo verso le nostre mani unite, mi accarezza con il pollice come per tranquillizzarmi e ci riesce, lei ci riesce sempre.

Chiudendo il negozio mi dirigo subito a casa, Amber mi ha proposto di andare ad una festa ma le ho detto di no, dopo ieri sera sono stanca di bere e incontrare gente, preferisco stare a casa per i fatti miei con un buon libro, ma i miei piani non sono mai come sembrano, infatti arrivata sotto casa trovo Dylan poggiato alla sua auto con le mani nelle tasche, una gamba su l'altra e l'aria seccata, quando mi vede arrivare si mette dritto e sistema i capelli indietro << Ciao..>> dice con un filo di voce, inizialmente avevo intenzione di ignorarlo del tutto, ma non sono così male educata da non rispondere ad un saluto, così decido di continuare a camminare senza degnarlo di uno sguardo << Ciao >> rispondo velocemente prima di entrare dentro il portone di casa mia, con una corsa mi raggiunge e mi supera piazzandosi davanti a me, alzo gli occhi al cielo sbuffando << sei ancora arrabbiata? >> domanda cercando i miei occhi << che vuoi Dylan?>> chiedo seria << voglio invitarti ad una cena >> ammette, corrugo la fronte << ma non ci penso proprio >> dico per poi fare un passo avanti per superarlo << e una cosa importante, ci hanno invitati non posso andarci da solo >> mi spiega allargando le braccia << non mi importa, dii che non sto bene >> faccio spallucce provando un'altra volta a passare, ma lui me lo impedisce << sai che non posso farlo, e gente che non accetta un NO come risposta >> spiega insistente << Dylan sul serio non ho voglia di uscire stasera, lasciami in pace >> mi lamento seccata << Solo per questa sera, dopo ti prometto che ti lascerò in pace se me lo chiedi >> prova a convincermi con lo sguardo da cucciolo bastonato << non credo più alle tue promesse >> ammetto con un filo di voce guardandolo negli occhi << non faccio mai lo stesso errore due volte >> notifica alzando le braccia, dovrei fidarmi di nuovo? <<Daiii.. Sai che ho bisogno di questa cosa >> insiste indicando entrambi con fare ovvio, io sbuffo e alzo gli occhi al cielo poi annisco << solo perché è male educazione rifiutare un invito da persone che non conosco >> gli punto il dito provando a superarlo un'altra volta ma questa volta lui si sposta lasciandomi passare.

Facciamo Un Accordo? { Dylan O'Brien }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora