Capitolo 11

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Stare davanti ad uno specchio con l'abito da sposa in mezzo a tanta gente che parla e sistema i mie capelli in modo da renderli adatti all'evento ma nello stesso tempo sentirsi sola. L'ansia del momento, la paura di inciampare davanti a tutti per colpa dei trampolini che ho ai piedi, piangere e sbavare il trucco no per l'emozione ma per la paura, questi sono i miei primi pensieri.

Amber ha scelto l'abito, uno semplice di pizzo bianco, stretto alla vita con una coda lunga ambia e aperta, i capelli racconti con dei fiori sparsi in modo ordinato, niente collana, niente bracciali, solo un paio di orecchini di diamante che luccicano ed il mio anello di fidanzamento nell'altra mano in modo da tenere quello spazio libero per la fede nuziale. E più vedo quel dito vuoto e più l'ansia sale <<manca poco >> Amber prepara tutti attirando l'attenzione, <<lasciate la sposa sola per pochi minuti forza >> continua battendo le mani, le ragazze intorno a me si dileguano ricordandomi di sorridere, annuisco abbozzando un sorriso ma la mia migliore amica ha già capito la mia ansia infondo e l'unica a sapere che è tutto finto e che in questo momento vorrei correre lontano da qui. Si avvicina lentamente e mi sorride << sei bellissima >> mette le mani sulle mie spalle e sorride attraverso lo specchio, tocco delicatamente la stoffa dell'abito e sorrido per non essere maleducata << ti lascio un po' da sola >> dice lasciandomi un bacio sulla guancia. Quando rimango completamente sola l'ansia sale maggiormente, non posso più fingere di stare bene non posso più fingere di non avere paura, il respiro inizia a mancare, il petto sale e scende in modo frenetico, indietreggio da quel riflesso nello specchio che mi fa accelerare i battiti, ed eccolo qua, un attacco di panico bello e buono, inizio a sudare freddo, cerco di respirare a pieni polmoni sventolo una mano sul viso come se questo possa aiutarmi, il vestito tanto bello quanto lungo si intorciglia intorno al mio corpo come un nodo non lasciandomi altra scelta che cadere per terra con le ginocchia al petto, le lacrime solcano il mio viso e questo non è mai un buon segno, con le dita sfioro le mie braccia per calmarmi ma non funziona, cerco i torno a me un qualcosa che mi possa aiutare ma l'unica cosa che penso è alla reazione di Dylan quando scoprirà che sono incapace di muovermi da terra, afferro il telefono e con le dita tremanti chiamo proprio lui, pochi squilli il cuore perde battiti la testa gira e il respiro manca di più. Orribile, una sensazione orribile fino al momento in cui non sento la sua voce

<<Alisia! >> risponde più allarmato di me

<<ho paura Dylan .. >> ammetto freneticamente

<<Alisia dove sei? >> chiede in un sussurro irritato

<<nella stanza.. Mi manca l'aria Dylan .. Non credo di stare bene, sono per terra non riesco ad alzarmi >> spiego velocemente toccando la fronte

<< vengo subito >> risponde veloce

<< no! Non puoi vedere la sposa prima del tempo >>

<<chi se ne frega.. Sto arrivando >>

<<ho detto no.. Adesso mi calmo >> inizio a fare dei respiri profondi chiudendo gli occhi

<<e un attacco di panico, stai tranquilla respira.. Non pensare a niente.. Anzi pensa a qualcosa di bello, pensa hai tuoi libri pensa al profumo che hanno quando sono nuovi, ad ogni riga letta che ti fa emozionare >> cerca di farmi calmare con voce sottile

<< ho paura... >> ammetto trattenendo le lacrime, lui resta per un attimo in silenzio

<< non avere paura... Quando scenderai da quelle scale cerca un volto che ti rende felice, fissa gli occhi su quello e vedrai che starai meglio >> propone

<<qualcosa che mi rende felice? >> chiedo aprendo leggermente gli occhi

<< si.. Qualcosa che ti fa stare bene, io faccio così quando sono agitato.. Starai subito meglio credimi >> insiste

Facciamo Un Accordo? { Dylan O'Brien }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora