Capitolo 10

403 13 0
                                    

Ultimamente la tranquillità non va più di moda dalle mie parti. Dylan mi ha chiamata arrabbiato esimo, siamo "fidanzati" da 2 settimane e già non ne posso più. Ci siamo visti si è no 2 volte solo per pura casualità. A quanto pare questo distacco lo hanno notato un po' tutti e stanno iniziando i primi problemi. Dylan sostiene che dobbiamo fare di più, dobbiamo vederci di più, dobbiamo sposarci subito e per subito intende domani.
<< tu sei pazzo >> dico con un sorriso amaro << non hai capito.. Ieri sono venuti i mangia grana.. Voglio rubarmi il posto Alisia.. Dobbiamo sbrigarci >> ringhia camminando da una parte all'altra della stanza << mangia grana? >> ripeto con la fronte corrugata << si.. I miei zii i miei cugini >> spiega passando una mano sul viso in modo nervoso <<boh.. Sarà.. Ma non ho intenzione di sposarmi domani.. Ci sono tante cose che dobbiamo preparare >> vado per alzarmi dal divano con indifferenza <<Alisia cazzo avevamo un accordo >> ringhia trucidandomi con lo sguardo << Dylan .. Non mi sposo dall'oggi al domani chiaro? Devo anche prepararmi >> spiego scuotendo la testa << e vatti a pepare forza.. Organizziamo tutto, ti servono soldi? Quanti? >> prende il portafoglio e inizia a uscire banconote a caso, strano gli occhi per quel gesto deprorevole <<Vaffanculo Dylan>> sputo acida camminando a passo svelto verso l'uscita <<Alisia.. Aspetta cazzo.. ALISIA! >>urla nervoso ma io non mi fermo, non mi volto, non lo ascolto più.

Come diavolo si permettere di fare così? Chi si crede di essere, non esiste che vengo tratta così, mi sta bene tutto ma questo gesto no, non lo accetto. Può essere nervoso quanto vuole ma con me non si può permettere di fare così, per organizzare un matrimonio ci vuole tenpo soprattutto per me, devo preparami anche psicologicamente non sono mica un robot che può programmare a comando, sono una persona ci sono anche modi e modi per dire le cose. Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma pensavo che avremmo organizzato tutto con calma no così, con prepotenza. Ho chiesto ad Amber di raggiungermi in libreria, sicuramente lei sa già cosa è successo e ne ho la conferma quando entra nel negozio velocemente posa la borsa per terra e mi abbraccia << mi dispiace >> mi sussurra stringendomi, ricambio quell'abbraccio con molta naturalezza << è uno stronzo >> ringhio a denti stretti staccandomi dalle sue braccia per guardarla negli occhi, lei annuisce e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio << hai perfettamente ragione, ma ci sono alcune cose che devi sapere Alisa >> inizia con tono serio ma anche dispiaciuto, corrugo la fronte <<non lo starai mica difendendo? >>chiedo seria lei scuote la testa << assolutamente no, non è giustificabile quel gesto.. Ma è un periodo pesante per lui, sono venuti i nostri cugini nell'azienda come se fossero già i padroni di tutto, loro ovviamente hanno già messo su famiglia quindi sono i migliori candati, lui sta facendo tutto questo per un unico obbiettivo, non perdere tutto quello che ha creato fin'ora. Ha sbagliato i modi questo è imperdonabile ma ha bisogno di te più che mai in questo momento.  Era nervoso, non ha ragionato questo è sicuro ma non mollare adesso ti prego, ci sei troppo dentro per tirarti indietro >> mi spiega con occhi tristi << non ti ho mai vista accetare questa storia e adesso tutto insieme sei d'accordo? >> domando con fronte corrugata << non ne sono ancora convinta ma se dovessi scegliere tra te e qualcun altro, io preferirei sempre te, e poi l'azienda in mano ai miei cugini proprio no, e una cosa che non accetterò mai >> spiega scuotendo più volte il capo, io sbuffo alzando gli occhi al cielo, che situazione complicata, non mi sono mai voluta trovare in mezzo a tutto questo ma penso che ha ragione lei adesso, ci sono troppo dentro per tirarmi indietro ma ci sono delle circostanze che mi portano a pensare ad altro, gli atteggiamenti di Dylan non mi piacciamo proprio e non posso sopportare fino a tanto << pensaci... O almeno parlaci >> mi dice indicando con gli occhi il cellulare che vibra, segno di una chiamata, lampeggia il nome di Dylan ma io non rispondo mettendo il silenzioso << non voglio parlarci adesso.. Ma ci penserò>> faccio spallucce mettendo il broncio lei annuisce << non sono venuta qui per convincerti ma solo per spiegarti >> ammette con un filo di voce abbozzando un sorriso io annuisco guardandola nei occhi.

Lei è una grande amica, e sempre stata sincera e leale e questo l'ho sempre apprezzato, ha anche ammesso che tutto questo non gli sta bene nonostante io ho già accettato la situazione. In questa situazione ci stiamo guadagnando tutti, Dylan ha pagato i prossimi 2 affitti del negozio e in più ha mandato qualche soldo ai miei genitori, infondo lui mi può aiutare solo in capo economico perché in quello umano non credo che ne sia all'altezza, abbiamo caratteri troppo diversi, siamo due poli opposti che non si incontreranno mai, abbiamo due modi di pensare e di vedere le cose diverse, ed io questo lo sapevo anche prima di accettare la situazione e sicuramente anche lui sa di questo, non jp intenzione di mollare proprio adesso ma non ho nenache intenzione di assere tratta così, forse ha ragione lei, dovrei solo parlarci e chiarire ma momentaneamente sono nervosa e mo  io voglia di ascoltarlo, finirei solo per litigare.

Poche ore dopo Amber va via dal negozio, e Dylan mi ha chinata altre 3 volte ma non ho risposto. Quando chiudo il negozio decido di andarci a parlare con lui per chiarire anche se non ho ancora in mente il discorso ben preciso ma una cosa è sicuro, non mi sposerò domani, non andrà così questa volta.

Arrivo a casa sua e sento patolottare mi avvicino lentamente con l'intento di non disturbare nessuno, sta parlando Dylan con un ragazzo che mi sembra di aver visto alla festa l'altra sera, Sam se non sbaglio
-non volevo questo..
-l'hai chiamata?
-si ma non risponde
-te l'ho detto mille volte Dylan .. E la tua fidanzata? Trattarla come tale
- ha detto no, lo capisci? Mi ha detto no
- hai tirato fuori il portafoglio amico.. Come minimo doveva darti un pugno in faccia
- ho reagito di impulso non volevo ferirla, ho sbagliato lo so ma non voglio rinunciare a tutto
-a te piace questa ragazza Dylan ?
- che c'entra questo discorso?
-rispondi alla mia domanda... Ti piace o no? Perché l'hai scelta?
-e la migliore amica di mia sorella Sam..
- e quindi? L'hai scelta per questo o perché ha un culo da paura?
-si ok è una bella ragazza su questo non ci piove ma il nostro è un rapporto diverso dal solito, non voglio una storia, non la vuole nenanche lei, c'è un accordo e voglio che si rispetti
-e se lo volesse lei?
-è troppo intelligente per volere uno come me
-sarà amico.. Ma in caso devi trattarla bene, non fartela scappare, lei è uno di quelle brave

Dopo pochi minuti di silenzio e il cuore in gola decido di farmi vedere con indifferenza cone se non avessi sentito niente, attirò l'attenzione dei due ragazzi <<Buona sera >> dico con un filo di voce <<Alisia.. >> risponde velocemente Dylan che mi guarda serio, Sam fa un mezzo inchino con la testa e mi sorride poi strofina le mani e da una pacca sulla spalla dell'amico <<io vado.. Vi lascio parlare, buona serata Alisia >> mi sorride prima di salutare l'amico e dirigersi verso l'uscita principale << ti ho chiamata tutto il giorno >> soffia guardandomi negli occhi, annuisco posando la borsa sul divano << ho sbagliato tutto... >> continua con un filo di voce , faccio una smorfia di approvazione ma non dico nulla in un primo momento, quando vedo che lui non ha intenzione di dire altro alzo gli occhi al cielo e sospiro << non mi piace essere trattata in questo modo, non mi piace il gesto che hai fatto, non mi piace che ti arrabbi con me e che mi urli senza motivo, non pretendo di essere tratta come la tua fidanzata ma nenanche come una a cui stai facendo un favore, io sono qui per te, non mi servono i tuoi soldi non mi serve la tua benevolenza >> spiego irritata ma tranquilla nello stesso tempo, vorrei solo fargli capire che in queste condizioni non si va da nessuna parte e vuoi o non vuoi la gente se ne accorgerà che non stiamo realmente insieme << ero arrabbiato.. Ho reagito senza riflettere >> ammette con un filo di voce guardando per terra << nelle cose si parla Dylan ... Si decide insieme cosa fare, se mi avessi raccontato che sono venuti i tuoi cugini nell'azienda e che c'era in ballo tutto avremmo trovato una soluzione insieme, ma tu no.. Hai deciso di pretendere il mio consenso senza nenanche chiedermelo fondamentale >> spiego allargando le braccia in modo frustrato, alza appena lo sguardo verso di me <<hai deciso di tirati indietro? Di mollare tutto? >> chiede serio e anche deluso <<tu vuoi che io vada via? >>domando a mia volta corrugando appena la fronte <<no>> risponde a tono prendendomi quasi alla sprovvista accenno un sorriso << allora non vado da nessuna parte... >> ammetto alzando appena le spalle, alza totalmente il viso verso di me e trattiene un sorriso e tutto quello che avevo intenzione di fare svanisce nel nulla quel piccolo accenno di sorriso e come se mi scaldasse il cuore e mi fa stare bene inconsapevolmente sorrido << sposiamoci... Domani.. Se ti fa stare bene >> dico con un filo di voce il suo sguardo si allarga, scatta verso di me e mi prende dai fianchi sollevandomi da terra e fa un mezzo giro, mi aggrappo al suo collo e lo stringo buttando un urlo, lui ride di gusto, mi fa scendere delicatamente e mette le mani sul mio viso guardandomi negli occhi, un sorriso sbuga da quelle labbra ed imbarazzata abbasso gli occhi mi lascia un bacio sulla fronte rendendo le mie gambe gelatina e tutto il mio corpo riceve una scarica di adrenalina che mi fa alzare gli occhi incontrando i suoi pieni di dolcezza e li abbasso nuovamente con altrettanta velocità.

Facciamo Un Accordo? { Dylan O'Brien }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora